Costi
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Un'altra domanda che ci viene rivolta di frequente riguarda il budget di spesa e le modalità di gestione del denaro durante il viaggio. LE SPESE PRIMA DI PARTIRE: oltre ai costi per l'equipaggiamento
della barca (vedere dettaglio nella pagina "Budget")
abbiamo dovuto sostenere molte altre spese prima ancora di partire: tanto per
cominciare, l'iscrizione al Rally che è costata 15.000 Euro, più il costo di
alcuni viaggi in Inghilterra (in due persone) per le riunioni preparatorie, di
cui abbiamo approfittato per seguire un corso di radio-operatore SSB ed un corso
di pronto soccorso, non disponibili in Italia, per un totale di almeno altri
10 o 15.000 Euro. Ancora da aggiungere, il non trascurabile costo dei viaggi per
andare in Bretagna a lavorare sulla barca: almeno altri 10.000 Euro. UN ERRORE CLASSICO: è facile sottostimare la spesa per allestire la barca e di conseguenza partire con poco denaro di riserva, mettendosi a rischio nella eventualità di dover affrontare una grossa spesa imprevista: MAI PARTIRE A CORTO DI DENARO, specialmente se la barca non è in perfetto stato: la fine dei soldi è di gran lunga la prima causa di viaggi abortiti! DURANTE IL VIAGGIO: purtroppo, la raccolta dettagliata delle spese, che avevamo iniziato a tenere dalla partenza, è andata persa insieme coi PC su cui era memorizzata quando ci siamo capovolti e la barca si è allagata, e dopo non ho più avuto tempo e voglia di ricominciarla; qualche dato possiamo ricostruirlo, comunque: - vettovaglie: le vettovaglie di base (pane, frutta e verdura, cibi freschi, pesce e pollame) costano quasi dappertutto meno che in Europa; anche i cibi più sofisticati (pasta, cibi conservati, scatolame) sono meno facili da trovare ma in genere non costano esageratamente; in quanto alle bevande, quasi dovunque si trovano birre locali a prezzi non astronomici, mentre sono spesso costosissimi il vino ed i superalcolici e, stranamente, l'acqua minerale gassata (o la soda water che in tutta l'asia è l'unica alternativa reperibile). Complessivamente, non abbiamo speso più di quanto avremmo speso a casa per il cibo. - ristoranti: questa è di gran lunga la voce che
avevamo sottostimato maggiormente! Avessimo viaggiato da soli, ci saremmo
concessi una cena a terra una volta ogni tanto, ma il fatto di essere in gruppo
porta a cenare fuori come occasione di socializzazione, e nonostante in genere
il costo fosse inferiore all'Europa (tranne che per gli alcolici, normalmente
carissimi) questa voce di spesa ci è costata non meno di 10.000 Euro!! - carburante: in totale abbiamo consumato circa 6000 litri di gasolio, per una spesa totale nell'ordine dei 6.000 Euro (tranne che in Oman, in genere il gasolio costa come in Europa o poco meno) più circa 2000 Euro di olio motore e filtri, che abbiamo sempre sostituito ogni 200 ore come raccomandato dalla casa costruttrice (anche perchè il gasolio è spesso sporco ed i filtri hanno vita dura). - porti e canali: i marina in giro per il mondo sono rari, e quando esistono, sono costosi, anche se non come nel Mediterraneo! Complessivamente abbiamo speso circa 3.000 Euro, non contando il costo dei canali di Panama e di Suez, inclusi nel prezzo del Rally. - manutenzione: se non ci fossimo ribaltati, i costi di
manutenzione si sarebbero limitati a circa 1000 Euro per le ripetute
sostituzioni della centralina del frigorifero ed i circa 2000 Euro per l'alaggio
e l'antivegetativa applicati alle Figi, più (a voler essere proprio pignoli)
poche centinaia di Euro per l'utilizzo di alcune parti di scorta (pompe
dell'acqua e poco altro). - assicurazione: oltre alla RC, avevamo una polizza che copriva i danni alla nostra barca e le spese di recupero. Costosa, ed è anche difficile trovare una compagnia disposta a darci una copertura in tutto il mondo (incluso il Golfo di Aden...) ma assolutamente essenziale in vista di possibili incidenti gravi (nei Rally precedenti ci sono stati un affondamento ed almeno due barche finite in secca sugli scogli, di cui una persa ed una - il vecchio Gipsy Moth di Chichester - recuperato con costi immensi). Noi eravamo assicurati con la Pantaenius, come diverse altre barche del Rally, e ci risulta che abbiano pagato senza troppe storie alcuni casi di danni seri (incluso la barca andata per scogli nel Rally precedente): costo complessivo per due anni circa 8000 Euro, circa il doppio di quello che avremmo speso per la stessa polizza in Mediterraneo. - comunicazioni: 800 Euro l'anno per l'abbonamento
Iridium (inclusivo di 500 minuti di conversazione prepagati) e 250 dollari per
l'abbonamento a Sailmail, ai quali si sono aggiunti in media 100/200 Euro al
mese di telefonate: fondamentale acquistare schede SIM (o telefoni GSM a basso
prezzo) locali, generalmente al costo di pochi Euro. - turismo: si viaggia per vedere i posti, ed inevitabilmente questo porta ad ulteriori spese: noleggio di auto per girare in proprio oppure gite organizzate o voli verso altre città, soste in albergo, biglietti di ingresso, eccetera: difficile definire una cifra, noi abbiamo speso circa 15.000 Euro ma altri equipaggi hanno speso molto di più.
SPESA TOTALE (non includendo il cibo): circa 100.000 EURO
Da tenere presente che molto spesso occorre pagare in contanti: solo gli alberghi ed i grandi supermercati accettano pagamenti con carta di credito (quasi unicamente Visa e Mastercard, l'American Express è accettata raramente). In compenso procurarsi il contante si è rivelato molto
semplice, dappertutto abbiamo trovato sportelli Bancomat (ATM, nella
terminologia internazionale), che quasi sempre accettano, oltre alle carte di
credito, anche il circuito Cirrus a cui sono solitamente abbinate le tessere
Bancomat Italiane: soluzione conveniente, perché le commissioni sono solitamente
MOLTO inferiori a quelle praticate dalle carte di credito! FONDO SPESE DI EMERGENZA: è indispensabile avere a bordo (nell'apposita cassaforte) una piccola riserva di denaro in valute forti, preferibilmente Dollari coi quali far fronte ad eventuali grosse spese in contanti (gite, alberghi, pratiche burocratiche, eventuali riparazioni) o, molto occasionalmente, per cambiarli in valuta locale. Noi siamo partiti con circa 5000 dollari e 5000 Euro in contanti, ed abbiamo dovuto ricostituire la scorta di dollari almeno un paio di volte durante il viaggio.
Ma allora, girare per il mondo a vela è una cosa accessibile solo ai ricchi? Certo, guardando le cifre che abbiamo pubblicato, questa è l'impressione! ...e pensare che nel Rally noi eravamo tra quelli col budget più basso e risicato!! Si può spendere meno, senza per questo trasformarsi in una specie di "zingari del mare"? Certamente si! Un primo esempio viene proprio da una delle barche del Rally,
"Cayuco", un vecchissimo catorcio, robusto ma indubbiamente manutenuto in uno
stile rigorosamente "fai da te", che faceva una ben misera figura vicino alle
altre barche del Rally ma è comunque riuscito a completare la circumnavigazione. Tanto di cappello, molti si sarebbero arresi dopo la prima traversata! Và però detto che - per loro stessa ammissione - hanno corso qualche rischio, e certamente non si sono potuti godere molto il viaggio, non solo perchè il loro budget limitato li obbligava ad un tenore di vita morigerato, ma anche perchè hanno dovuto perdere un mucchio di tempo a fare riparazioni! Secondo me, hanno sbagliato a voler fare il viaggio in così poco tempo: si fossero concessi un viaggio in tempi più rilassati, se la sarebbero goduta molto di più. Ed ecco, la prima delle possibili SOLUZIONI PER CONTENERE I COSTI: - VIAGGIARE LENTAMENTE: come già detto in altre
occasioni, un viaggio veloce richiede una barca grande (cioè veloce), nuova o
ben mantenuta (per evitare soste causate dalle riparazioni), navigando spesso a
motore per mantenere la media (costo di carburante e logorio del motore) e
spendendo il necessario per visitare i luoghi raggiunti nel poco tempo a
disposizione. L'eventuale partecipazione ad un Rally può contribuire al successo
di un viaggio veloce, ma è un altro costo non necessario per chi può viaggiare
con più calma. - BARCA POCO COSTOSA: noi abbiamo scelto una barca in
alluminio per la sua robustezza, e l'abbiamo equipaggiata in modo da
massimizzare il comfort e minimizzare i rischi in una navigazione con due sole
persone a bordo; scegliendo una buona barca di vetroresina di grande serie (un
Hallberg-Rassy magari, ma anche uno Jeanneau, per esempio) di seconda mano e ben
equipaggiato, si poteva risparmiare parecchio, diciamo che con una cifra tra 150
e 200.000 Euro
si poteva allestire un 11/12 metri più che decoroso. - BARCA PIU' PICCOLA: certo, specialmente per un
equipaggio ridotto e non avendo troppa fretta, qualsiasi barca tra i 9 e gli 11
metri è adatta allo scopo, anche se io lo sconsiglio: a mio avviso il comfort di
navigazione e, sopratutto, la capacità di carico, sono decisamente scarsi. A riprova di quanto detto, numerosi equipaggi del Rally hanno acquistato una barca grande espressamente per la circumnavigazione, e l'hanno rivenduta al ritorno. - VENDERE CASA: io non lo farei mai di vendere casa per
ricavarne i soldi per acquistare la barca, tenuto conto che le barche si
deprezzano e dopo qualche anno ci si ritroverebbe col proprio capitale svanito
nel nulla. - LAVORARE MENTRE SI VIAGGIA: non per tutti è possibile
trovare lavoro nei paesi visitati, evidentemente dipende molto dalle proprie
competenze professionali, è più facile trovare un lavoro temporaneo per un
motorista od una infermiera che non per un avvocato!... Diverso è il caso di quei fortunati il cui lavoro può essere
svolto dovunque (per esempio un pittore o uno scrittore), o che permetta di
alternare periodi di lavoro con lunghi periodi di assenza (negoziante o
albergatore stagionale).
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