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CHE BARCA E' SHAULA4?

Shaula4 è un Légende 1040, uno scafo in alluminio a deriva mobile, costruito a metà degli anni '80 da un piccolo cantiere di Dunkerque, Grardel et Fils; in totale ne vennero costruiti 36 esemplari, non pochi per uno scafo così specialistico.

Questo tipo di imbarcazione è molto popolare in Francia, dove molti porti e rade sulla costa Atlantica vanno completamente a secco durante la bassa marea, il che naturalmente è un problema per le imbarcazioni a vela a chiglia fissa, mentre uno scafo a deriva sollevabile si appoggia sul fondo senza problemi.

Diversi cantieri Francesi producono questo genere di imbarcazioni, tipicamente con costruzione dello scafo a multi-spigolo che permette di contenere i costi a scapito dell'estetica; il Légende 1040 segue questa tecnica solo in parte, avendo gli spigoli nell'opera viva, mentre la parte normalmente visibile delle fiancate è arrotondata per un miglior effetto estetico.

A confronto lo scafo a spigolo di Shaula3 con quello parzialmente arrotondato di Shaula4

La costruzione è robustissima, le lamiere del fondo dello scafo (che deve potersi appoggiare sul fondo di una rada, non necessariamente liscio e soffice) tipicamente sono spesse 8mm, mentre le fiancate sono di 5mm e le parti meno sollecitate sono realizzate con lamiera da 3mm.
Il risultato è un guscio monolitico leggero e contemporaneamente molto solido.

Proprio la grande robustezza, oltre alla capacità di ridurre il pescaggio sollevando la deriva hanno reso questo tipo di imbarcazioni molto popolari tra i navigatori di lungo corso, che apprezzano una barca capace di assorbire senza troppe conseguenze quei piccoli urti che prima o poi capitano a tutti, e che permette di entrare in ancoraggi poco profondi e mal documentati.

Naturalmente, c'è anche il rovescio della medaglia: il difetto principale di questo tipo di imbarcazioni è che la deriva è necessariamente piuttosto piccola, e di conseguenza le prestazioni di bolina non sono esaltanti (un aspetto questo che preoccupa poco chi privilegia la navigazione con gli Alisei a favore, ma può essere importante in altri contesti).
Inoltre, la costruzione in lamiera costringe a linee semplici, essenziali: paragonata con un moderno yacht in vetroresina, una barca in alluminio avrà sempre linee poco spettacolari.

Infine, aspetto importante, le barche in alluminio sono costose da costruire, tanto che nessun cantiere costruisce più in serie scafi di lunghezza inferiore agli 11 metri, che ormai si trovano solo sul mercato dell'usato.
 

IN CHE CONDIZIONI E' LA BARCA?

Quando la abbiamo acquistata nel 2013, la barca era in condizioni di manutenzione molto scarse ed inoltre gli impianti erano antiquati e molto scarsi; l'elettronica era quasi del tutto assente o non funzionante.

Nei 3 anni successivi sono stati fatti molti lavori di ammodernamento: sostituita l'attrezzatura di coperta, sostituito il sartiame, smontato e revisionato il motore, sostituito premitreccia, asse elica ed elica, sostituito ancora e catena, sostituito la maggior parte delle manovre correnti, rifatti gli impianti dell'acqua e del gas, sostituito il forno, reinstallato il frigorifero, rifatto l'impianto elettrico ed installata una nuova serie di strumenti elettronici, incluso autopilota, radar e 2 chartplotter, rimpiazzato il WC con l'aggiunta di un serbatoio per le acque nere.

Non è tutto finito: ci sarebbero ancora alcune cose da fare, come rifare i rivestimenti dei materassini (le gommepiume invece sono nuove), sostituire i vetri dei passi d'uomo che sono opacizzati, e sopratutto sarebbero da sostituire randa e genoa (quelli esistenti sono usabili, ma decisamente "sformati".

Inoltre, volendo preparare la barca per lunghi viaggi, direi che bisogna prevedere alcune aggiunte, quali un timone a vento, pannelli solari (magari montati su un portale a poppa), una ricevente o meglio ancora una ricetrasmittente ad onde corte, eventualmente un dissalatore ed un boiler riscaldato dal motore.
 

ALU LÉGENDE 1040,

- Progetto Philippe Subrero (studio di progettazione "Mer et Design")

- Costruzione Cantieri Grardel et Fils, Dunkerque (Francia), febbraio 1985, numero di serie 003

- Bandiera: Belgio

- versione "Deriveur Integral" (deriva mobile completamente rientrante) a tuga lunga
- materiale di costruzione: Alluminio AG4MC (5086)
- Lunghezza scafo: 9,75 m
- Lunghezza F.T.: 10,40 m
- Lunghezza al galleggiamento: 8,67 m
- Larghezza max: 3,5 m
- Pescaggio: 0,55 m (deriva sollevata) / 2,10 m (deriva abbassata)
- Dislocamento: 4.300 Kg
- Zavorra: 2.000 Kg
- Stazza lorda: 10,3 tonn.
- Superficie velica: Randa 21 mq, Genoa 39 mq
- Serbatoi acqua: 2 x 200 lt
- Serbatoio gasolio: 100 lt
- Motore: diesel NANNI 3.75HE 21 HP
- Elica tripala fissa MICHIGAN MARINE 13 R 08
- Asse elica convenzionale con sigillo senza treccia
- Ancora DELTA 16Kg con 100m di catena da 8mm
- Verricello salpancora elettrico LOFRAN's
- Cabina di poppa con cuccetta doppia
- 2 cuccette singole nel quadrato
- Cuccetta doppia a "V" ("letto bretone") a prua
- Compartimento toilette con acqua, lavandino, WC con serbatoio acque nere

- Omologazione: 1a Categoria (altura)

SCAFO:

 

Lo scafo è in lega di alluminio (serie 5086), a spigolo nella parte immersa ed arrotondato nella parte emersa.
La deriva e la parte inferiore del timone possono ruotare all'indietro, permettendo di ridurre il pescaggio quando si manovra in acque poco profonde come pure di far posare lo scafo sul fondale in bassa marea.
 

COPERTA:
 

In coperta, pannelli di materiale antisdrucciolo, mentre la tuga è verniciata con trattamento antisdrucciolo.
Tre passi d'uomo e due maniche a vento garantiscono la ventilazione dell'interno.

A prua, un verricello elettrico (comandabile anche dal pozzetto) installato sopra il gavone per la catena dell'ancora.

Il musone di prua porta due rulli e quattro gallocce.

In pozzetto due bussole di rotta, il display del radar/chartplotter, il quadro del motore ed i due display multifunzione log/scandaglio/vento ed autopilota.   L'autopilota può anche essere comandato tramite un telecomando wireless.

Il pulpito di poppa che porta il supporto per il motore fuoribordo, le antenne GPS, Navtex e TV, il rullo con la cima di poppa, il salvagente a ferro di cavallo con cima galleggiante e boetta luminosa automatica.

Visibile anche il gavone stagno per la bombola del gas.

Il capiente gavone nel pozzetto.
 

INTERNI:
 

La cabina principale; notare la cassa della deriva al centro, ed il "letto bretone" a prua.

Sotto le cuccette, i serbatoi dell'acqua ed ampi spazi di stivaggio.

Sotto il pagliolo, la zavorra.

La parte poppiera della cabina principale, con l'area carteggio e la cucina; le due porte danno sulla cabina di poppa e sul locale toilette.

L'area cucina, con doppio fornello e forno a gas (nuovo del 2013), doppio lavello con rubinetto acqua di mare, spazi di stivaggio e piano di lavoro ribaltabile.

La zona carteggio, i quadri elettrici 12V e 220V, il monitor batterie, il display radar/chartplotter, 2 radio VHF fisse, radio VHF palmare, ricevitore GPS di riserva, ricevitore Navtex, autoradio, spazi di stivaggio per carte nautiche e pilot books.

Dettaglio della zona strumenti e dei cablaggi dietro al quadro elettrico.

La cabina di poppa che incorpora uno spazio di stivaggio nel quale si trova anche il frigorifero (il gruppo motore si trova sotto la cuccetta di poppa).

Sotto la cuccetta si trovano anche le batterie ed un ulteriore piccolo spazio di stivaggio.

 

 

 

Il locale toilette, con lavabo e WC manuale, con scarico diretto a mare oppure nel serbatoio acque nere.

Un piccolo spazio permette di appendere alcune cerate.

Il vano motore, con sentina indipendente.    Il raffreddamento del motore è di tipo indiretto con scambiatore di calore, predisposto per l'eventuale installazione di uno scaldabagno.    Il motore è stato sbarcato ed interamente revisionato nel 2014, l'asse elica, il premitreccia e l'elica sono stati sostituiti nel 2016.

 

  

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 07/09/2017

The Shaula4 website (text and images) by Gianfranco Balducci is licensed under a
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