Internet
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Ancora pochi anni fa, un navigatore avrebbe potuto tenere informati quanti seguivano l’avventura da casa solo tramite lettere o telefonate in occasione delle soste in porto, o eventualmente con rare e costose telefonate tramite la radio SSB. L’avvento di Internet, insieme con gli sviluppi delle telecomunicazioni, hanno cambiato tutto. Oggigiorno anche un utente non specialista può allestire e tenere aggiornato un sito web o un blog, ed inviare fotografie ad un foto-album on-line, e queste attività possono perfino essere effettuate (almeno in parte) durante la navigazione! Quello di cui non avevamo esperienza pratica agli inizi del viaggio erano le modalità con le quali collegarsi ad Internet, e di conseguenza con quali limitazioni; fondamentalmente, abbiamo potuto contare sulle seguenti modalità: - Internet Café: non sempre disponibili, e spesso affollati, ovviamente a pagamento ma in genere i prezzi sono moderati. Di solito offrono una velocità di connessione accettabile e la possibilità di stampare. Scomodo o addirittura impossibile gestire grandi quantità di dati (non sempre è consentito utilizzare chiavette USB o altri supporti esterni di memoria), e naturalmente non è quasi mai consentito usare propri applicativi Sw (per esempio per gestire un sito web). Prima di partire pensavamo che questo sarebbe stato il mezzo di comunicazione più usato, ma in realtà non li abbiamo trovati così spesso come ci saremmo aspettati, e non di rado i PC erano in cattive condizioni o la connessione internet era poco affidabile. - connessione wi-fi: ormai moltissimi porti in giro per
il mondo forniscono una connessione wi-fi, purtroppo quasi sempre a pagamento e
non sempre a prezzi ragionevoli, e molto spesso la velocità di connessione era
molto bassa o la connessione stessa era instabile, costringendo a ricominciare
da capo! Il principale problema però era un altro: la distanza
tra le barche e l'antenna del porto, spesso elevata ed ulteriormente disturbata
dagli alberi delle barche vicine, per cui spesso non riuscivamo a collegarci se
non spostandoci col PC vicino all'antenna e sperando che la batteria avesse una
carica sufficiente! Un caso limite si è verificato a
Panama, dove con la bassa marea si perdeva il segnale!
Il PC di bordo con l'adattatore wi-fi esterno amplificato - connessione dati da telefono GSM/GPRS: all'epoca del
viaggio non esistevano ancora le "chiavette" USB divenute poi così comuni.
L'unico modo per connettersi ad internet usando un telefono GSM era di
utilizzare il telefono come modem, chiamando un apposito numero telefonico
fornito dall'operatore. Non velocissimo, ma tutto sommato una
soluzione accettabile e non limitata all'ambito di un porto, fin quando si
era sotto copertura GSM, ma praticamente inutilizzabile all'estero, a meno
di fare una chiamata-dati internazionale (costosissima!) o di stipulare un
abbonamento con un operatore locale (ma non dappertutto erano disponibili SIM
locali capaci di effettuare anche collegamenti dati). - connessione dati da telefono satellitare: il principio di funzionamento è lo stesso del telefono GSM, solo che si utilizza come modem il telefono satellitare Iridium. Il costo non è basso (circa 1 $ al minuto) e la velocità di trasmissione è molto bassa, ma in compenso il sistema funziona anche in mare aperto ed è tutto sommato una accettabile soluzione per inviare e ricevere e-mail durante la navigazione. Navigare sul web è fattibile, ma lentissimo e quindi costoso, e naturalmente si collega un solo dispositivo per volta. - connessione dati tramite radio SSB: esistono anche altre soluzioni (a pagamento) ma noi disponevamo solo del servizio Sailmail, che consentiva solo il servizio e-mail con delle limitazioni sia nella dimensione dei messaggi e sia negli allegati, consentendo solo i file GRIB. Lento, a volte problematico da utilizzare, ma poco costoso e funzionante in tutto il mondo. Qual'è il messaggio che traspare da tutto questo? Semplice!: E-MAIL FACILE, WEB DIFFICILE E COSTOSO. Al momento della partenza, la nostra strategia era piuttosto
pasticciata, conseguenza questa di decisioni prese in tempi e per motivi
diversi: inizialmente avevamo creato un sito web, registrando un nome di dominio
facilmente memorizzabile ( www.shaula3.ws ) dal quale si poteva accedere a due
versioni del sito, una in Italiano ed una in Inglese. Pochi giorni prima della partenza, avevamo anche attivato due blog (in Italiano ed in Inglese) sui quali avremmo potuto pubblicare brevi resoconti del viaggio: si trattava per molti versi di un doppione di quello che pensavamo di ottenere col sito web, creato su richiesta del OVNI-Club francese, per permettere loro di pubblicare in automatico gli aggiornamenti sul loro sito web (usando la funzione RSS). Una caratteristica del blog che successivamente si è rivelata fondamentale era la possibilità di inviare nuovi testi semplicemente tramite e-mail, cosa questa che potevamo fare agevolmente anche in navigazione. Era semplice approfittare di un qualunque momento tranquillo per buttare giù due righe di aggiornamento “in tempo reale” per poi trasmetterle durante la sessione di collegamento giornaliera per scaricare i bollettini meteo. Molto presto abbiamo adottato il blog come strumento principale. Al contrario, l’aggiornamento del sito web si è rivelato una attività quasi impossibile: per inviare gli aggiornamenti tramite un collegamento FTP (a volte neppure consentito) occorreva una connessione ad internet veloce e stabile, due requisiti raramente soddisfatti nelle località in cui abbiamo fatto scalo. Niente di più frustrante che dover spendere ore per un lavoro che a casa avrebbe richiesto pochi minuti, magari dovendo ripetere le stesse operazioni più volte a causa delle cadute della linea o ritrovandosi alla fine col sito web che non funzionava più perchè qualche pagina non era pervenuta correttamente!… Certamente un sito web consente un totale controllo sulla impostazione e sulla veste grafica del sito, ma per raccontare il viaggio mentre si svolge, nulla supera la praticità di un blog! Oltretutto, oggigiorno sarebbe possibile integrare il blog anche con fotografie, magari aggiungendole in un secondo momento quando si è fermi in porto. Esistono anche dei provider che forniscono servizi di blog specializzati per i naviganti, magari anche con funzionalità accattivanti come la possibilità di mostrare su una mappa la posizione della barca o la possibilità per gli “spettatori” di inviare messaggi alla barca. I prezzi non sono esagerati, l’unico problema potrebbe essere la necessità di trasferire tutto il materiale su un altro sito una volta ritornati a casa, per non dover continuare a mantenere un abbonamento.
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Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it Last Update: 07/09/2017 The
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