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PC e Tablet

 

STRUMENTI-BASE:

- COLLEGAMENTO IN RETE

Quando abbiamo allestito Shaula3 non ci eravamo molto posto il problema di poter collegare i vari strumenti tra di loro, tranne per i due chartplotter dove il collegamento era fondamentale per condividere una sola carta elettronica e le schermate del radar tra i due strumenti.   Alcuni strumenti Raymarine, tra cui l'autopilota, erano già presenti a bordo, e quindi era risultato naturale integrare gli strumenti esistenti rimanendo su soluzioni Raymarine.

Qualche anno è passato, ed ora la possibilità di collegare TUTTI gli strumenti in una rete ad alta velocità è diventata molto comune, e questo permette di semplificare l'assieme degli strumenti, grazie ai nuovi display multi-funzione che permettono di visualizzare molti dati in schermate personalizzabili.

Abbiamo nuovamente optato per strumenti Raymarine, coi quali abbiamo confidenza.    Purtroppo, la soluzione tecnologica Raymarine è in evoluzione rapida, con addirittura 3 diverse reti: seatalk, seatalk ng (new generation) e seatalk hs (high speed), e gli strumenti disponibili obbligano ad utilizzarle tutte e tre, il ché non contribuisce certo alla semplificazione dei sistemi di bordo!

- LOG/SCANDAGLIO/VENTO

                             Visione notturna della console: dove sono le lancette?           

Strumenti sulla console e sulla colonnina del timone

Su Shaula3 avevamo i 4 strumenti ormai divenuti "classici":

- velocità + contamiglia
- profondità
- velocità e direzione del vento
- bolinometro

A questi avevamo aggiunto un display "tri-data" montato al tavolo da carteggio, come ripetitore di velocità/contamiglia/scandaglio, e dopo l'esperienza di una stagione abbiamo aggiunto un ripetitore della "direzione vento" montato sulla colonnina del timone per migliore visibilità, perché avevamo constatato che specialmente di notte gli strumenti del vento, del tipo tradizionale a lancetta (oggi si direbbe "analogico"), erano completamente illeggibili!

Un totale di 6 strumenti, e per giunta sempre alimentati!!   (gli strumenti Raymarine dell'epoca non potevano essere accesi o spenti individualmente)

Con l'esperienza, ci eravamo poi resi conto che gli stessi dati venivano visualizzati anche sullo schermo del chartplotter e sul display del Pilota automatico, per cui nell'equipaggiare Shaula4 ci siamo posti l'obiettivo di ridurre drasticamente questi display.

 

Display multifunzione Raymarine i70                                                         Installazione nel pozzetto di Shaula4

I nuovi display multifunzione Raymarine serie 70 dispongono di una serie di schermate, personalizzabili a piacere, sulle quali è possibile concentrare le informazioni più pertinenti a seconda del momento.    Un solo display, installato nel pozzetto (l'altro è la centralina dell'autopilota), e tutte le informazioni presenti in rete sono visualizzabili!

- GPS:

L'avvento dei sistemi di radio-navigazione ha cambiato completamente il modo di navigare negli ultimi 30 anni: sono finiti i tempi in cui occorreva spendere mezz'ora col sestante e con le tavole nautiche (sempre ammesso che il cielo non fosse coperto!) o armeggiare vari minuti con l'antenna direzionale di un radiogoniometro per ottenere una posizione con un margine di errore di alcune miglia, o anche di dover ricorrere alle speciali carte nautiche da usare in combinazione con un costosissimo ricevitore LORAN per avere un punto accurato.

Specialmente navigando in equipaggio ridotto, siamo persuasi che la possibilità di determinare la propria posizione in pochi secondi, con una precisione che ormai è di pochi metri, sia un fattore di sicurezza importante e che non esistano più scuse di alcun tipo per non utilizzare quel che la tecnologia ci offre.

Sia su Shaula3 che su Shaula4 abbiamo trovato già presente un buon ricevitore GPS, che abbiamo naturalmente conservato come GPS di riserva, in caso di guasto al ricevitore principale, collegato al chartplotter.   Nel caso di Shaula3, un ricevitore MLR che ci ha servito fedelmente per tutto il  viaggio (ha continuato a funzionare anche pieno d'acqua!), e su Shaula4 un buon ricevitore Furuno GP31.

(E si, a bordo abbiamo anche un sestante - due, in effetti! - ed il necessario per fare il punto "all'antica" in caso di guasto catastrofico a tutti i sistemi di bordo, ma non ne abbiamo mai avuto bisogno, neppure dopo la famigerata scuffia nel Mar dei Caraibi: un GPS portatile a batteria ci ha guidato anche in quel caso)

- CHART-PLOTTER:

Siamo nel 21° secolo ormai da un po', ed il prezzo dei chartplotter è calato molto (oltre ad essere disponibili applicativi ad ancor più basso costo per Tablet e Smartphone): oggigiorno non c'é nessun motivo sensato per fare a meno della comodità e della sicurezza data dall'avere davanti agli occhi una carta nautica, la cui scala può essere variata al tocco di un bottone, che ci mostra la nostra posizione e (se integrata con AIS e Radar) la posizione di altre imbarcazioni ed eventuali ostacoli.
Sul chartplotter è possibile memorizzare waypoint e pianificare rotte, e durante la navigazione monitorare la posizione della barca rispetto alla rotta pianificata (o addirittura seguirla in automatico con l'autopilota, con le opportune cautele!).

Il vecchio Raymarine RL70CRC di Shaula3.....                          ...ed il nuovissimo Raymarine e7 di Shaula4

Su entrambe le barche, abbiamo optato per un modello di chartplotter della gamma Raymarine che fosse collegabile in rete con un secondo chartplotter installato in pozzetto, condividendo le carte nautiche elettroniche e le schermate del radar su entrambi gli strumenti (non tutti i modelli lo permettono).

Perché DUE chartplotter?   Perchè ci sono DUE posti dove un chartplotter è utile: uno sotto-coperta, presso il tavolo da carteggio, utilizzato principalmente per la pianificazione delle rotte, avendo contemporaneamente davanti a se la carta elettronica, le carte nautiche "di carta", i pilot-books e qualsiasi altra informazione utile, ed un altro in pozzetto, in posizione ben visibile dal timoniere, utile in navigazione in mare aperto sopratutto per consultare lo schermo del radar, e sottocosta per il pilotaggio in acque ristrette quando a bordo si è in due soli e l'altro è a prua o stà manovrando l'ancora o le vele.    Ci siamo talmente abituati a navigare in questo modo, che non riusciremmo più a farne a meno, piuttosto faremmo a meno del display sotto-coperta, se dovessimo per forza cavarcela con uno solo.

Per Shaula4, in un'ottica di riduzione-costi, avevamo pensato di fare a meno del secondo display in pozzetto, utilizzando a questo scopo un iPAD collegato tramite wi-fi al chartplotter sotto-coperta, ma il funzionamento è risultato inaffidabile, con frequenti disconnessioni proprio nel momento meno adatto; ci riproveremo, ma intanto abbiamo acquistato un secondo display Raymarine e7 da installare sulla tuga.

Ed utilizzare un PC o un Tablet per la navigazione?    Ci abbiamo pensato, ma alla fine l'ipotesi è stata scartata; leggete questa pagina per maggiori dettagli.

- RADAR:

Serve davvero il Radar, su una piccola imbarcazione?   Certo è un po' un lusso, sia per il costo e sia per l'elevato consumo di elettricità, ma ci sono situazioni in cui il radar è un importante fattore di sicurezza, come:

- in caso di nebbia (ovviamente! e la nebbia non è un problema solo nella Manica, ci è capitato di navigare in nebbia fitta lungo le coste del Portogallo ed al largo delle coste Africane, ma anche nel Mediterraneo!)
- per avvistare altre imbarcazioni e determinarne rotta e rischio di incrocio ravvicinato (con l'ausilio della funzione automatica "MARPA" che fornisce questi dati in automatico)
- per integrare/confermare le informazioni della carta nautica in occasione di atterraggi al buio o con scarsa visibilità

Non essenziale dunque, ma certamente utile!     Su entrambe le barche abbiamo optato per un radar Raymarine integrabile col chartplotter, il chè offre il vantaggio addizionale di poter sovrapporre l'immagine radar con quella della carta nautica, molto utile in situazioni di pilotaggio.

Esempio di schermata del radar: tutti quei puntini sulla metà destra dello schermo sono navi all'ancora, mentre in basso se ne vede una in movimento (il vettore velocità indica che stà muovendosi da sinistra verso destra).
Infine la finestra col bordo giallo in alto a destra sullo schermo riporta i dati MARPA del bersaglio selezionato (rilevamento, direzione, velocità, minima distanza e tempo alla minima distanza)

- AUTOPILOTA:

Su una imbarcazione che effettua lunghe navigazioni in equipaggio ridotto un autopilota elettronico è assolutamente essenziale!   Punto.   Niente discussioni.     In manovra, è come avere una persona in più, ed in navigazioni che durano più di poche ore è un importante ausilio anche contro la stanchezza dell'equipaggio.

Quando una persona è sola in pozzetto, e l'altro è sotto a dormire, l'autopilota permette di effettuare semplici manovre senza disturbare quello che dorme, ma anche manovrando in due evita che uno sia bloccato al timone (per esempio terzarolando la randa, uno è all'albero e l'altro manovra le cime rinviate in pozzetto, ed intanto la barca và da sola).

Il nuovo autopilota "EVO 100" installato su Shaula4 e la sua centralina di comando

In effetti, ci si abitua talmente ad utilizzare il pilota automatico, che si finisce per non timonare quasi mai, anche in navigazione costiera!

Utilizzando il pilota automatico per agevolare le manovre, è molto comodo disporre di un TELECOMANDO che permetta di dare all'autopilota delle correzioni di rotta (o anche di comandare una virata mentre si è alle scotte, per esempio); purtroppo i vecchi telecomandi che erano semplicemente una scatoletta con 4 pulsanti, collegata all'autopilota con un cavetto, sono stati sostituiti da sofisticatissimi telecomandi collegati tramite wi-fi, costosissimi e le cui batterie si scaricano in poco tempo.

Su Shaula3 ne avevamo uno, che - a parte il problema delle batterie - funzionava bene e faceva molto comodo; per ora su Shaula4 non lo abbiamo ancora preso, ci riserviamo di decidere dopo una stagione in mare.

Ovviamente, invece del pilota elettronico esiste l'alternativa del timone a vento, che ha il vantaggio di essere puramente meccanico e non consumare elettricità (ed il pilota elettronico ne consuma tanta!) ma ha l'inconveniente di essere lento da impostare e di essere inutilizzabile quando si naviga a motore.      Viceversa il pilota elettronico è più immediato, e nei modelli più sofisticati può essere anche utilizzato in modalità "timone a vento" invece che seguire una rotta-bussola come si fa il più delle volte.
Inoltre il timone a vento rappresenta un notevole ingombro sulla poppa, è esposto agli urti ed impaccia nell'uso della piattaforma di poppa.

Su Shaula3 noi avevamo entrambi: il timone a vento veniva utilizzato nei lunghi tragitti a vela, mentre il pilota elettronico veniva utilizzato nei tragitti a motore e spesso durante le manovre.   Questa combinazione ha funzionato abbastanza bene, ma ci siamo resi conto che durante il viaggio, terminate le traversate più lunghe, abbiamo usato sempre meno il timone a vento.    A conferma di questo, tra tutte le barche partecipanti al Blue Water Rally solo un quarto circa aveva installato un timone a vento!

Su Shaula4, per ora il problema non si pone, non abbiamo in programma grandi navigazioni che giustifichino la non trascurabile spesa per un timone a vento, mentre abbiamo acquistato un buon autopilota Raymarine; purtroppo non abbiamo potuto utilizzare un attuatore idraulico collegato direttamente al timone, come avevamo su Shaula3 (che ha il vantaggio di essere sempre collegato al timone: l'autopilota si inserisce e disinserisce al tocco di un bottone), ma abbiamo dovuto accontentarci del classico pistone elettrico collegato alla barra del timone, che è più esposto agli urti e deve essere fisicamente attaccato e staccato dalla barra ogni volta che lo si accende o spegne.

GESTIONALE BATTERIE:

Sulle barche moderne, fra frigorifero, autopilota, radar e strumentazione elettronica varia, il consumo di elettricità è aumentato moltissimo in pochi anni.    Di conseguenza, è diventato importante monitorare lo stato di carica delle batterie e l'andamento della ricarica, da parte dei vari generatori (motore, caricabatteria, pannelli solari, eolico...).

Da alcuni anni sono apparsi sul mercato strumenti per il monitoraggio delle batterie e del ciclo di carica e scarica, di varia complessità (e costo...).

Su Shaula3 avevamo trovato già installato uno strumento della Thira, buono ma che ci aveva abbandonato in occasione della scuffia!   Lo abbiamo allora sostituito con uno strumento della britannica NASA, e su Shaula4 abbiamo installato il medesimo strumento.

Ad essere onesti c'è di meglio sul mercato, ma questo è uno dei meno costosi, e su una barca dagli impianti non esageratamente complessi come la nostra, questo è più che sufficiente!
 

Continuate la lettura alla pagina relativa ai Sistemi di Comunicazione
 

 

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 07/09/2017

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