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(La nostra rotta fino a Mackay, Queensland)
(Rotta nel Mar dei Coralli da Mackay a Cape
York, attraverso il Golfo di Arafura fino a Darwin)
03/08/2008
COCCODRILLI E CANGURI...
"Cosa facciamo durante la nostra tappa in Australia?"
"Possiamo fare dei giri nell'interno, a vedere i canguri."
"Eeeeck, sei matto?? Ci sono i COCCODRILLI nei fiumi, i SERPENTI velenosissimi
che si nascondono nel sottobosco ad aspettare l'ignaro passante, i PITONI, i
DINGO....".
"Allora, navigheremo lungo le isole della Grande Barriera corallina e faremo
immersioni sui banchi di corallo".
"Eeeeck, sei matto?? Ci sono gli SQUALI, non quei pupattoli di 3 metri della
Polinesia, ma veri squali aggressivi e GROSSI! E poi ci sono le MEDUSE-scatola,
quasi invisibili e mortali, ed i pesci-scorpione!! Vuoi proprio morire
giovane???".
"Allora, navigheremo lungo la costa e ci ancoreremo nelle foci dei fiumi".
"Eeeeck, sei matto?? Ci sono i COCCODRILLI di mare, bestioni di 7 metri
ferocissimi, si mangiano persino i loro fratelli di fiume! E poi ci sono i
SERPENTI che possono salire sulla barca, e se succede devi chiamare i Ranger che
ci pensano loro a catturarli, perchè sono specie protette (i serpenti, non i
turisti...)".
"Vabbè, allora andiamo dritti a Darwin senza fare tappe".
"Eeeeck, sei matto? Navigare di notte all'interno della Grande Barriera??? E'
pieno di scogli e bassifondi, persino il Capitano Cook ci si è arenato!...".
"Si, ma Cook non aveva le carte nautiche, le stava facendo lui per la prima
volta!"
"No no no no no, sai che ti dico? Andiamo a Darwin passando all'esterno della
Barriera, poi andiamo a Sidney in aereo, che al massimo ci può investire
un'automobile!..."
05/08/2008
BOOBY...
Anche in Australia hanno i Boobies (sarebbero Sule, in Italiano), anche se non
sono quelli con becco e zampe dai colori strani che affollano le Galapagos; sono
uccelli che si spingono molto al largo, e gran pescatori, ma hanno uno sguardo
un po' tonto che ispira tenerezza.
Ieri sera, un boobie ha continuato per un bel po' di tempo a tentare di
atterrare su Shaula, prima mirando alle crocette, e poi alla invitante pista di
atterraggio costituita dal grande pannello solare a poppa, che però è pericoloso
per la presenza del generatore a vento e delle antenne della radio.
Dopo numerosi tentativi, sembrava averci rinunciato; intanto è calato il buio, e
noi ci siamo messi a cenare in pozzetto, approfittando della notte tranquilla.
D'un tratto, SBOIIIIING, le antenne a poppa si squotono, ed una palla di piume
ruzzola verso il mare a poppa: il boobie ci aveva riprovato, ma col buio non ha
visto le antenne, e le ha urtate con l'ala, perdendo l'equilibrio!
Non abbiamo avuto modo di vedere cosa gli sia successo, ma non credo si sia
fatto male seriamente: sarà rimasto seduto sull'acqua a massaggiarsi ed a
meditare sulle sue disgrazie...
06/08/2008
IL BOOBY E' ATTERRATO!!...
due Sule hanno scroccato un passaggio per la
notte appollaiate sul pulpito
Anzi, DUE Boobies: stavolta si sono fatti furbi, e sono atterrati sul pulpito di
prua, uno per lato. Sono rimasti lì tutta la notte, dormendo in precario
equilibrio ed infischiandosene delle nostre manovre.
Purtroppo, quando se ne sono andati alle prime luci dell'alba, ci hanno lasciato
la prua piuttosto ....diciamo sporca!!
Sempre meglio di "Baccus", a cui ieri uno squalo ha ripetutamente addentato il
timone!!...
Il vento è pochissimo, ci tocca spingere col motore per arrivare in Australia
prima del week-end.
09/08/2008
QUARANTENA...
Siamo arrivati a Mackay, Australia.
Quì la quarantena la prendono ancora sul serio, come ai tempi dei velieri!
All'arrivo, ci si ormeggia ad un pontile apposito, da cui non si può scendere a
terra fin quando i funzionari della quarantena non hanno controllato tutte le
nostre scorte di cibo e gli oggettini acquistati in giro per il mondo, per
assicurarsi che non portiamo qualche insetto o altre cosacce immonde.
"Anahi" al pontile della quarantena, Mackay
Marina
Non c'è verso di nascondergli niente, perquisiscono letteralmente la barca!
Una volta ammessi nel Paese ed ormeggiati definitivamente, partiamo in
esplorazione del porto che è bello ma piuttosto isolato, ed inoltre la temperatura è decisamente invernale, fà un freddo cane!
La cittadina di Darwin, a pochi chilometri di distanza, ci ricorda molto le
città di frontiera americane.
I prezzi quì sono molto alti, perchè questa è una
zona relativamente ricca, con le enormi piantagioni di canna da zucchero ed il
gigantesco terminal carbonifero, il più grande al mondo.
Mietitura della canna
da zucchero....
....ed il più grande terminale carbonifero al mondo (notare le navi sullo
sfondo!)
23/08/2008
CANGURI ED ORNITORINCHI....
Non tutti gli animali di Australia sono aggressivi o velenosi, ma vederne uno è
dura!
Una volta passate le meticolose procedure di immigrazione e quarantena ed
esserci sistemati nel grande Marina di Mackay, era tempo di iniziare ad
esplorare i dintorni.
Prima tappa, il Parco Nazionale di Cape Hillsborough: quì i canguri solitamente
scendono fino in spiaggia, ma hanno saputo che arrivavamo noi e se ne sono
andati altrove!
Annette, della organizzazione del Blue Water
Rally, è stata più fortunata di noi ed ha incontrato un wallaby sulla spiaggia
Sulla via del ritorno, ne avvistiamo uno che si allontana balzelloni: ci
spiegano che si tratta di un Wallaby e non di un canguro, anche se ci sfugge la
differenza, ma almeno intanto UNO l'abbiamo visto!
Seconda tappa, il Parco Nazionale di Eungella: un'ora e mezzo di macchina per
arrivarci, e ci andiamo ad appostare su un ruscello dove vivono gli
ornitorinchi. Mezz'ora di attesa, ed un ornitorinco fà una brevissima
apparizione: ci aspettavamo un animale grande grossomodo come un castoro, invece
è molto più piccolo, ma intanto UNO l'abbiamo visto!
L'immagine, fortemente ingrandita, di un
minuscolo ornitorinco
Sulla via del ritorno, avvistiamo un Cookaburra appollaiato su un albero, ed
anche questo è archiviato!
Un po' pochino, in effetti, per 2 giorni e 300 dollari di gite....
Ieri siamo finalmente ripartiti con Shaula3 alla volta di Cairns, passando prima
per le isole Whitsunday, che dicono essere molto belle e dove contiamo di
fermarci alcuni giorni passando da un'isola all'altra.
Stranamente, non c'è vento: brutto segno, vuol dire che c'è una perturbazione in
giro, intanto comunque oggi, in un mare liscio come l'olio, abbiamo incrociato
una balena!! Era ora, TUTTI hanno visto balene a bizzeffe, e noi solo un
(probabile) Capodoglio alle Galapagos e poi più nulla!!
Oggi pomeriggio poi, mentre eravamo all'ancora, una ENORME tartaruga marina si è
esibita in un lungo corteggiamento (chiamiamolo così...) di un'altra tartaruga
si e no a 100 metri da noi, incurante di tutte le barche all'ancora!
Ci mancano ancora:
- I canguri-canguri
- I coccodrilli (sia di fiume che di mare - ma ne facciamo anche a meno!)
- Serpenti vari ed assortiti (idem)
- Meduse mortali varie (come sopra...)
- Squali e squaletti mangia-uomini (no grazie!...)
27/08/2008
WHITSUNDAYS
Lungo le coste orientali dell'Australia, il vento soffia da sud-est per la
maggior parte dell'anno, con rare eccezioni che di solito non durano più di 2 o
3 giorni; solo tra Ottobre e Dicembre, capita che giri da Nord-ovest per dei
periodi prolungati.
Lo yachtman Australiano che decida di avventurarsi da Sidney o Brisbane verso
nord corre pertanto il rischio di dover aspettare la primavera per riportare la
barca a casa....
Nessuna meraviglia quindi che la zona intorno alle isole Whitsunday sia così
popolare, con le sue molte isole a poche miglia di distanza l'una dall'altra e
molte belle insenature ridossate dal vento di sud-est, è perfettamente possibile
raggiungerle da uno dei numerosi marina sulla costa e spendere una intera
vacanza girellando da un'isola all'altra.
Molte le barche charter, ci è capitato di incontrare, tra i tanti, anche una
famiglia di Italiani venuti fin quì in vacanza!
La maggior parte delle isole sono inserite in un Parco Nazionale, e quindi non
ci sono infrastrutture di alcun genere a terra, a parte qualche sentiero.
Coperte di vegetazione fitta e con relativamente poche spiagge che scompaiono
con l'alta marea, sono ricche di fauna: le balene passano nelle vicinanze senza
alcuna paura, ed abbiamo visto numerose tartarughe marine nuotare come se niente
fosse in mezzo alle barche all'ancora. In alcune rade dovrebbero esserci anche i
Dugonghi, ma non siamo stati così fortunati da vederli.
Uccelli in quantità, incluso anche dei grossi e rumorosissimi pappagalli
perfettamente bianchi che la mattina sono passati da una barca all'altra.
Non abbiamo visto coccodrilli, che normalmente non si spingono così al largo
(anche se in una isola ne è stato avvistato uno qualche anno fa...) e non ci
siamo fidati a fare il bagno in un'acqua francamente torbida (anche se ci sono
dei punti dove ci dicono che i fondali sono molto belli).
Shaula all'ancora nel Nara inlet, un lungo
fiordo su Hook Island; un ancoraggio popolare anche tra gli Australiani!
Sull'isola di Hook ci siamo arrampicati fino ad una piccola grotta anticamente
usata dagli aborigeni: un mucchio di conchiglie vuote accumulate all'esterno, ed
alcuni disegni dal significato oscuro tracciati in rosso sulle pareti (a me
sembra che possano raffigurare delle reti, chissà, forse a simboleggiare una
stagione di pesca trascorsa sull'isola? Una ipotesi buona come un'altra!...).
29/08/2008
LAGGIU' SOFFIAAAAA!....
Eh si, eravamo molto invidiosi degli equipaggi di alcune altre barche, che hanno
avvistato balene in abbondanza, mentre noi mai niente, anche quando eravamo
nelle vicinanze dei fortunati!
Poi qualche giorno fa, mentre navigavamo nelle acque ristrette dei canali tra le
isole Whitsunday, ne abbiamo avvistata prima una, che ci è letteralmente emersa
a fianco, con tanto di regolamentare sbuffo d'acqua, ed il giorno successivo ne
abbiamo incontrate altre due, che nuotavano letteralmente accostate una
all'altra.
Poi l'altro giorno ci siamo andati ad ancorare per poche ore ad Orpheus island,
in attesa dell'alta marea per poter entrare nel suggestivo Hinchinbrook Channel,
ed abbiamo avvistato balene a più non posso, dirette un po' da tutte le parti.
Particolare un avvistamento: una balena è stata per molti minuti con la codona
fuori dall'acqua, immobile, poi abbiamo visto un "piccolo" (si, diciamo un 4-5
metri di "piccolo"!) nuotare intorno alla coda, che continuava a restare ferma.
Ci siamo allontanati lentamente, per non rischiare reazioni della mamma in
difesa del piccino, e domandandoci il perchè di quella strana posizione: stava
allattando? o stava partorendo? Ci dovremo documentare.
Più tardi ci siamo infilati nello Hinchinbrook channel, dove abbiamo poi deciso
di fermarci per la notte: bello e spettacolare, ma abbiamo visto ben poca fauna
(niente coccodrilli, ancora!!).
Shaula all'ancora nel Canale Hinchinbrook, tra
la isola omonima e la terraferma
...e CAIRNS?
Misteriosamente, durante il
viaggio non abbiamo scritto una parola a proposito di Cairns.
Arrivati all'accogliente Yorkney's Knob Marina, poche miglia a nord di Cairns,
quando la maggior parte delle barche del Rally era già ripartita, abbiamo potuto
fermarci solo pochi giorni.
Città decisamente più grande di Mackay, Cairns è il polo del turismo verso la
Grande Barriera Corallina, e troviamo negozi eleganti, articoli di lusso,
manufatti indigeni venduti a caro prezzo, ma anche (finalmente!) uno
shipchandler ben fornito.
Non abbiamo molto tempo per il
turismo, ma riusciamo a concederci una gita sullo storico trenino dei minatori,
che ci porta fino alla città mineraria di Kuranda, oggigiorno trasformata in
richiamo turistico.
Il trenino storico di Kuranda
(sinistra) Un Wallaby nel piccolo zoo di
Kuranda
(destra) un artista mostra come suonare il Didgeridoo
Noleggiamo un'auto per fare le
compere, e ne approfittiamo per spingerci a nord verso Townsville, dove non
pensiamo di fermarci come ha fatto qualche barca più avanti di noi, e dopo una
gita in barca lungo il fiume Daintree a vedere i coccodrilli in libertà ci
spingiamo fino al Capo Tribulation, così chiamato da Cook perchè a causa delle
correnti contrarie ha tribolato a lungo per doppiarlo!
Questo cartello stradale, opera di uno
sconosciuto artista che ha modificato un segnale di "cunetta", è diventato
famoso in tutto il mondo!
09/09/2008
JAMES COOK
Uno dei temi attraverso i quali si può leggere questo viaggio è certamente
quello dei personaggi storici legati a certi luoghi: Cristoforo Colombo alle
Canarie e durante la traversata dell'Atlantico, Nelson ad Antigua, Drake a
Portobello e Panama, Darwin alle Galapagos, Bouganville e Cook nelle isole del
Pacifico.
Dove il passaggio di Cook diventa proprio una presenza quotidiana è lungo la
rotta che stiamo seguendo in questi giorni, veleggiando a nord all'interno della
Grande Barriera corallina, seguendo lo stesso percorso di Cook nel 1770.
Già, 1770: pochi anni prima della Rivoluzioni Americana e Francese e delle
Guerre napoleoniche, l'Australia era ancora inesplorata, anche se probabilmente
conosciuta dai navigatori dei paesi asiatici vicini.
Alla sua partenza nel 1768 con la "Endeavour" l'ammiragliato diede istruzioni a
Cook, la cui missione ufficiale era un'altra, di prendere possesso ufficialmente
di quanta più terra possibile nel nuovo Continente, compatibilmente con
l'atteggiamento dei locali.
Il monumento a James Cook sull'estuario del
fiume Endeavour, Cooktown.
Ieri mattina ci siamo ancorati a Cooktown, una piccolissima cittadina sorta nel
punto dove Cook spese quasi due mesi per riparare la Endeavour, che era andata a
sbattere su quello che oggi si chiama perlappunto "Endeavour Reef". Nel 1970 le
ancore ed i cannoni abbandonati da Cook per liberare la nave dagli scogli sono
stati ritrovati, ed alcuni fanno bella mostra di se nel piccolo museo di
Cooktown.
Un'ancora ed un cannone della Endeavour,
ritrovati nel punto dove Cook li gettò a mare per alleggerire la sua nave
incagliata
La città in realtà nacque circa 100 anni dopo, nel pieno della corsa all'oro, e
da allora si è molto ridotta anche se ha conservato l'aspetto di una città di
frontiera: oggi è il punto di partenza delle spedizioni in fuoristrada
attraverso i territori abitati dagli aborigeni fino a Capo York all'estremità
settentrionale del Queensland.
(A sinistra) la strada principale di Cooktown
il caratteristico ufficio postale (a destra)
Oggi siamo all'ancora a Lizard island, ed ancora ecco Cook, che quì si arrampicò
sulla alta collina dell'isola per vedere il reef dall'alto ed identificare i
possibili passaggi, anche se l'isola è più famosa per un altro episodio avvenuto
nel 1881, quando la moglie di un colono sfuggì all'attacco degli aborigeni,
insieme al figlioletto e ad un servitore cinese, letteralmente a bordo di una
vasca da bagno! Purtroppo furono sfortunati, il vento li spinse su un'altra
isoletta, deserta e senz'acqua, dove morirono di sete; vennero successivamente
sepolti a Cooktown, dove un monumento ricorda la loro disavventura.
Lo spettacolare ancoraggio di Lizard island
Forse in Australia non si può fare spesso il bagno, ma ci si fà certamente una
cultura!
13/09/2008
COCCODRILLO...
Dopo Cooktown e Lizard Island, un'altra esperienza particolare: l'altroieri
siamo andati ad ancorare a Morris island, un tipico esempio delle isole
coralline di questa parte della Grande Barriera: un esteso banco di corallo
appena sotto la superficie, ed un piccolissimo isolotto che sporge a malapena
dall'acqua, con cespugli e l'occasionale palma.
Ci si ancora in una "insenatura" formata dalla barriera corallina, non
dall'isolotto, e quando la marea è alta sembra di essere ancorati in mezzo al
mare! Con la bassa marea invece parte del reef emerge, e si capisce il trucco!
Siamo andati a terra col battellino, giusto per gironzolare sull'isolotto,
guardandoci costantemente intorno ed evitando di inoltrarci tra le agavi che
ricoprono il minuscolo cocuzzolo di sabbia, perchè sembra che sull'isolotto viva
un coccodrillo.
Non vediamo ne' sentiamo nulla di sospetto pero', e ci spingiamo per una decina
di metri all'interno per arrivare ad una tomba che si trova all'ombra dell'unica
palma dell'isola: probabilmente un pescatore di una delle navi che venivano da
queste parti all'inizio del secolo e non potevano far altro, in caso di morte di
un membro dell'equipaggio, che seppellirlo su una delle tante isolette, tanto
che queste tombe non sono poi così rare.
Seduto sulla riva di Morris island, a pochi
metri dagli arbusti che nascondono un coccodrillo...
Torniamo a bordo senza aver visto l'ombra del coccodrillo, pensando che magari
se ne è andato da anni, e l'indomani di buon'ora salpiamo per una lunga tappa
verso nord, mentre "Stargazer" rimane all'ancora con l'intenzione di partire più
tardi.
Immaginate le nostre facce quando, durante il collegamento radio del pomeriggio,
da "Stargazer" ci dicono di avere visto il coccodrillo! Un bestione di 4 o 5
metri, che prima si è messo a prendere il sole sulla spiaggia a pochi metri
dalla palma dove eravamo ieri, e poi si è immerso in acqua in cerca del pasto!
Stessa spiaggia dove eravamo il giorno prima,
un grosso coccodrillo prende il sole....
Brividi restrospettivi: probabilmente il giorno prima c'era troppo rumore, con 4
barche all'ancora, battellini col fuoribordo e gente che girava per l'isola, ed
il crocco ha preferito non farsi vedere, ma dobbiamo per forza essere arrivati a
pochi metri dalla bestiaccia senza vederla o sentirla....
15/09/2008
COCCODRILLO, PARTE 2
Abbiamo passato Cape York, la punta più settentrionale del Queensland, ed
abbiamo ufficialmente lasciato il Mar dei Coralli: ora siamo nel Mare di Arafura
(mai sentito nominare? nemmeno noi!) e ci domandiamo se fa parte dell'Oceano
Indiano o no (probabilmente si).
Il passaggio attorno al Capo è stato velocissimo, con una forte corrente a
favore ed un vento alquanto allegro che ha spesso superato i 30 nodi, così che
ad un certo punto andavamo a 10 nodi e mezzo! Peccato che il vento e la corrente
non ci hanno mollato nemmeno nell'ancoraggio di Red Island dove ci siamo fermati
insieme a diverse altre barche del Rally.
Eravamo appena arrivati che abbiamo notato Michael, lo skipper di "Big Blue",
aggirarsi tra le barche su un dinghy non suo: abbiamo poi capito che stava
tendendo una cima tra la poppa di una grossa barca a motore e la poppa di una
specie di goletta che si trovava in posizione strana. Certo che era messa
strana, era incagliata!
Tira e tira, la goletta si libera, ma mentre passa ad una ventina di metri dalla
nostra poppa, si incaglia nuovamente!
Andiamo a dare una mano, stendiamo due ancore per evitare che al salire della
marea si incagli sempre più, e poi non resta che attendere la
marea.
Si chiacchera, si beve, e naturalmente la conversazione cade sul posto dove ci
troviamo ed inevitabilmente qualcuno butta lì la classica domanda: ma i
coccodrilli ci sono davvero? E la risposta: certo, settimana scorsa uno prendeva
il sole proprio lì, sulla spiaggia! Lo si è visto per diversi giorni di seguito!
Vabbè, anche stavolta niente bagnetto....
19/09/2008
COCCODRILLI E DOGANE...
Lungo la costa nord dell'Australia il contrabbando (di persone oltre che di
droga ed altre amenità) è un problema serio, e gli Australiani non scherzano coi
controlli:
Due giorni fà, un urlo da sottocoperta: "GIAAAN, c'è una eco sul radar che ci
viene incontro velocissimaaaa!"
Guardo sul mare, e non vedo niente; poi mi chino per guardare meglio sotto al
genoa, ed era un AEREO che ci veniva incontro bassissimo sull'acqua!!
Passa avanti ed indietro tre volte, poi si decide a chiamarci per radio con le
solite domande: nome della barca, porto di matricola, provenienza e
destinazione, poi ci lascia con una promessa/minaccia: "ci vedremo tutti i
giorni".
Il giorno dopo, di nuovo urlo: "GIAAAN, c'è una nave che ci punta contro, cosa
faccio, poggio di due gradiii?"
La nave risulta essere una grossa motovedetta australiana, che ci viene fino ad
una trentina di metri, ci guarda per bene in silenzio e se ne và con una
violenta virata, senza degnarci di una parola.
Ieri, una motovedetta simile passa ad un paio di miglia e ci fà il solito terzo
grado, saluta e se ne và in direzione di "Jupiter" che ci segue a poche miglia e
NON RISPONDE alle loro chiamate!! (Del resto non rispondeva neanche a noi, i due
francesi tengono spesso la radio spenta...). Già ci immaginiamo Pascal e Patrice
condotti in catene davanti ad un giudice e Jupiter cannoneggiato, invece a
quanto pare la vedetta ha semplicemente tirato dritto ed è andata a rompere le
scatole ad un'altra barca un po' più in là.
Cosa centra il coccodrillo?? Durante la chiaccherata serale per radio,
Zippadedoda ("Zippi" per gli amici...) racconta di avere appena visto un
coccodrillo, che nuotava allegramente a 40 MIGLIA dalla costa!!!
Chissà se gli Australiani gli chiederanno il passaporto???
05/10/2008
L'ULTIMA PAROLA DEL COCCODRILLO...
Dopo aver percorso circa un terzo delle coste Australiane senza vedere un
animale pericoloso, viene inevitabilmente il dubbio che ci sia un po' di
esagerazione (anche se non dimentichiamo il coccodrillo visto da Stargazer a
Morris island nello stesso punto dove avevamo camminato il giorno prima...).
Poi, proprio il giorno prima della partenza, cade l'occhio sui titoli dei
giornali locali: "anziano turista ucciso da un coccodrillo!!".
A quanto pare il poveraccio si era avventurato sulla riva del fiume vicino a
Cooktown (dove siamo passati un paio di settimane fa) ed è sparito: uniche
tracce, i sandali ritrovati a qualche centinaio di metri uno dall'altro, la
cinepresa e l'orologio.
Si sospetta che possa essere stato attaccato da un grosso coccodrillo che è noto
frequentare quella riva!...
DARWIN
Ultima tappa in Australia, per
prima cosa ci tocca trascorrere una notte all'ancora fuori dal porto per essere
"disinfestati" dalla possibile presenza di pestilenziali conchiglie che intasano
le tubazioni dei motori delle barche, facendo seri danni.
Quì dovremo completare le
pratiche per ottenere l'autorizzazione a navigare in Indonesia, e quindi dovremo
fermarci qualche giorno.
Purtroppo due brutte notizie
danno un serio colpo al nostro portafogli: il fuoribordo che era finito
sott'acqua quando abbiamo scuffiato nel Mar dei Caraibi e che avevamo riparato,
si è rotto in modo irreparabile, e ci è toccato ricomprarlo nuovo!
Come se non bastasse, ci informano che l'Indonesia ha introdotto una nuova
regolamentazione per gli yacht in transito che impone il pagamento di un grosso
deposito, a meno che la nostra visita non sia "garantita" da uno sponsor locale,
che chiede circa 1000 Dollari a barca per il suo disturbo!
L'alternativa è di andare dritti
a Bali, dove questa norma non è ancora applicata; quasi tutti gli equipaggi,
mugugnando, si rassegnano a pagare.
Rimasti a corto di soldi, ci
accontentiamo di una gita di un giorno al Parco Nazionale di Litchfield; il
richiamo più singolare sono i "termitai magnetici", alti montarozzi di terra,
tutti allineati col campo magnetico terrestre (da cui il nome).
11/10/2008
BILANCIO AUSTRALIA?...
Allora, come è questa Australia??
Non credo di essere veramente in condizione di pronunciarmi: il paese è
vastissimo, le distanze sono enormi, e noi abbiamo visitato solo la costa di una
parte relativamente remota e poco abitata, non abbiamo visto nessuna delle
grandi città.
Mackay, la nuova frontiera: miniere e canna da zucchero, stipendi alti e prezzi
astronomici, nessuno vuol più fare l'autista di autobus o l'idraulico perchè le
miniere pagano molto meglio!
Cairns, la meta turistica: negozi per turisti, viaggi organizzati, escursioni
sulla Barriera corallina, il trenino
storico per Kuranda (la ferrovia era stata costruita per servire le miniere
d'oro), primo incontro coi manufatti aborigeni (i boomerang ed i didgeridoo
decorati a mano) ma pochissimi aborigeni (ed i pochi che girano in città, quasi tutti ubriachi: un
grosso problema!)
Cooktown, l'avamposto della vecchia frontiera ora rimasto come punto di partenza
dei fuoristrada diretti a Cape York, col piccolo museo che ospita alcuni reperti
della "Endeavour", i monumenti a Cook ed alla famiglia Watson (vittime di uno
scontro con gli aborigeni).
Seisia, villaggio in territorio aborigeno all'arrivo della pista dei
fuoristrada, con gli aborigeni che viaggiano in SUV...
Darwin, l'unica città importante sulla costa nord, anch'essa punto di
riferimento dei percorsi turistici verso i grandi Parchi Nazionali della zona,
meno lussuosa di Cairns e CALDISSIMA!!! (30 gradi di notte ai primi giorni di
primavera???).
E gli aborigeni? L'atteggiamento ufficiale dell'Australia verso quelli che
chiamano "i proprietari tradizionali" sembra abbastanza sincero, ma loro a
quanto sembra preferiscono starsene per conto proprio, a meno di quelli che si
sono in qualche modo integrati. Ogni tanto si vedono famigliole girare in città,
ma sono piuttosto pochi.
Abbiamo perso il centro, Alice Springs ed Ayers' Rock: solo l'equipaggio di
"Misstix" c'è andato, con una epica corsa in auto di 6000 Km (!!!!...)
travolgendo canguri e tornandone incantati.
L'unica conclusione è che dobbiamo tornare a vedere meglio il paese!
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