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 Isole Marchesi


 

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10/03/2008

DOVE SONO GLI ALISEI?

Partendo dalle Galapagos, il dilemma è DOVE dirigersi: le isole Marchesi sono 3000 miglia più ad ovest, ma anche 400 miglia più a sud. Si và in linea retta?

Solitamente, no: le Galapagos sono praticamente sull'equatore, e quì il vento scarseggia! Bisogna quindi dirigersi a sud, o in una direzione a piacere più verso sud che verso ovest, per trovare gli alisei, e di solito bisogna farlo a motore, rischiando di consumare tutto il carburante nelle prime fasi del viaggio.

La flotta ha adottato due strategie: quelli con tanto carburante, hanno optato per la linea retta, andando quindi a sud lentamente, mentre quelli "normali" come noi hanno puntato grossomodo a sud-ovest; noi ci siamo tenuti un po' più a sud della maggioranza, e forse ci ha detto bene, nei primi giorni abbiamo viaggiato ad una velocità media molto alta, aiutati da una forte corrente a favore, e ci siamo anche risparmiati il peggio di una grossa perturbazione che ha colpito gli altri.

Abbiamo però da recuperare lo svantaggio di essere partiti con un giorno di ritardo: quando mercoledi pomeriggio ci siamo apprestati a partire, la nostra ancora di poppa non ne ha voluto sapere di venire su!! Abbiamo dovuto rimandare al mattino successivo, con l'aiuto di un sub di un'altra barca, che ci ha messo del bel tempo per liberarci da tutta una collezione di rottami che si trovavano sul fondo!

Svantaggio, ma anche un vantaggio, perchè possiamo regolare la nostra strategia sulle condizioni incontrate dalle barche davanti a noi (anche se, manco a dirlo, quando arriviamo noi nella stessa posizione, le condizioni sono cambiate!).

Abbiamo ancora 2600 miglia davanti a noi, è ancora lunga!!
 

11/03/2008

MEDIA PORCELLO?

Come si fà a motivare l'equipaggio durante una traversata che dura diverse settimane?

Ci si dà un OBIETTIVO!

E cosa di meglio come obiettivo che la cena sulla spiaggia con maiale arrostito in una buca nella sabbia, alla tipica maniera polinesiana? Questa cena è prevista per il 31 Marzo, una data un po' critica per noi, che potremmo non farcela ad arrivare in tempo (siamo o non siamo una delle barche più lente della flotta? ...e per giunta siamo anche partiti in ritardo!).

E così nasce la MEDIA-PORCELLO, ossia la velocità media che ci permetterebbe di arrivare in tempo: per ora, grazie alla corrente equatoriale, che ci regala circa 1 nodo di velocità, siamo ben dentro la media!!

Poi magari il porcello cotto a quel modo fà schifo, ma tanté, quel che conta è l'idea!

Stamane abbiamo dovuto riattaccare il boma, che nottetempo si era distaccato dall'albero!... Per fortuna il perno si era sfilato ma è rimasto a bordo, ma è stato un lavoraccio, il boma con attaccata la randa pesa una cifra!



13/03/2008

IL PORCELLO TIENE!!

La media del porcello per ora regge, nonostante 24 ore di venti molto leggeri che hanno gettato nello sconforto tutta la flotta!

Nelle ultime 24 ore abbiamo percorso ugualmente 120 miglia (quasi 5 nodi di MEDIA!) grazie alla corrente sub-equatoriale che ci spinge. Ora è tornato un po' di vento, anche se non eccezionale ci dovrebbe dare una ventina di miglia al giorno in più: il porcello è salvo!! (o il porcello è fritto, dipende dai punti di vista....)

Ieri il boma ha deciso di prendersi una libera uscita e si è staccato dall'albero!... (e naturalmente è successo di notte, così ce ne siamo accorti solo la mattina)
Per rimetterlo a posto, col peso suo e della vela, ci è voluto del bello e del buono, ma ora è tutto a posto, a parte i segnacci sulle parti che hanno sfregato una contro l'altra.

Da adesso fino alle Marchesi sono 2000 miglia di questa menata: minimo due settimane e mezzo ancora da passare in mezzo al nulla ma, come dice il solito detto inglese, "in barca noia è buono, emozione è cattivo"!


15/03/2008

NOIA...

10 giorni in mare, non siamo neppure a metà strada!

Ed è andata bene, stiamo tenendo medie altissime ed il viaggio potrebbe durare diversi giorni meno di quanto temevamo.

Stamane, un gruppo di delfini dalla buffa pancia rosa ci ha tenuto compagnia per un'oretta, sotto un cielo plumbeo che non promette niente di buono.

Per la prima volta da quando abbiamo lasciato le Galapagos!

Niente, non un uccello, un delfino, un accidente qualsiasi, manco una nave tiè, proprio NIENTE.

Gli avvenimenti del giorno sono i due appuntamenti quotidiani via radio: si confrontano le posizioni ("ecco, abbiamo guadagnato su Stagazer" oppure "si ma Baccus fà un nodo più di noi"), si assiste a piccoli drammi (Andy di "Spectra" è andato incontro a "Happy Wanderer" in mezzo al mare, è trasbordato e gli ha aggiustato il pilota automatico che altrimenti dovevano timonarsela tutta a mano per duemilacinquecento miglia), si cerca di capire dalle condizioni meteo incontrate dagli altri dove convenga dirigersi, a nord o a sud (risposta: non cambia niente! io stò a nord perchè così mi piace!).


Baby si distrae giocando al computer

Alla fine, si scambiano quattro chiacchere con qualche altra barca, o si ascolta quello che gli altri si dicono ("cosa mangiate stasera?" "insalata di cavolo" "che genere di cavolo?" - giuro non l'ho inventata!).

In buona sostanza, UNO STRAZIO!!!! ...e ad andare bene, ancora quasi due settimane prima del porcello.

Ne vale la pena? Beh certo per un velista incallito una circumnavigazione è l'obiettivo massimo, l'ottomila se non l'Everest (quello per me rimane Capo Horn), ma tanto valeva andare in aereo nei luoghi interessanti e noleggiare una barca sul posto, le traversate sono noiosissime!

E se non ci stai attento, arriva l'onda stronza che ti accoppa.

Boh, staremo a vedere come continua....


19/03/2008

NIENTE DI NIENTE....

Sono giorni che non succede nulla...

Meglio così che i due sfigati di "Cayuco", che ne ha una nuova ogni momento: qualche giorno fa, gli si è strappata una landa (l'attacco delle sartie in coperta), ieri gli si è rotto in due l'avvolgifiocco, danneggiando la vela, e perdippiù ormai sono gli ultimi in fondo alla flotta e non c'è più nessuno che possa eventualmente dargli una mano (già ma che mano? reggergli l'albero??).

Perfino le comunicazioni radio si stanno inaridendo, nessuno ha più un accidente da dire ("tutto bene?" "si, tutto bene", "com'è il vento?" "15 nodi" "anche quì", è dura trovare argomenti!).

Mancano qualcosa meno di 1300 miglia all'arrivo, se il vento continua ad essere leggero come ora, ci vorranno ancora 10 giorni, che non è niente male.


21/03/2008

COMPLEANNI E NUVOLEEE...

No, non voglio ricominciare col tormentone delle nuvole, ma stanotte il cielo era tutto coperto e si era alzato un mare corto ed incrociato, per nulla piacevole!

Ora và giusto un pochino meglio, così possiamo dedicarci ai festeggiamenti per Baby: tema principale, cosa fare per pranzo. Per la torta, siamo a posto: abbiamo una tortina al rum che farà si e no 10 cm., comperata ad Antigua. Quel che manca sono le candeline, dovremo arrangiarci con un ovetto-mangiafumo che è a bordo da una qualche pasqua passata!
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mancano 999 miglia all'arrivo!! Un'inezia, ci vorrà ancora una settimana per raggiungere Nuku Hiva, ed intanto le prime barche stanno già arrivando, sgrunt!!

Alcuni bollettini minacciano bonaccia per i prossimi giorni, speriamo in bene!!


23/03/2008

DOVE SONO I CONIGLI??

E' PASQUA, E' PASQUA!!!!

Già, ma dove sono:
- la colomba
- le uova (quelle ci sono, ma sono ovetti Kinder!...)
- i conigli pasquali???

BUAAAH, niente conigli!... (a meno che Baby non accetti di travestirsi...no, meglio di no!)

Mancano 800 miglia di questo strazio per arrivare a Nuku Hiva, ed intanto le barche più veloci sono già arrivate; qualcuno si è preso perfino il lusso di andare prima su altre isole dell'arcipelago, in particolare a Hiva Oa, famosa perchè ci è sepolto Gaugin (ed anche Jacques Brel, che credo sia morto lì mentre stava facendo il giro del mondo in barca).

Noi arriveremo appena in tempo per dare un'occhiata, e poi via di corsa verso le Tuamotu!!


27/03/2008

ZIPPIDIDUDA....

Non si arriva mai!!! Ancora poco più di 300 miglia, diciamo 2 giorni e mezzo, giusti giusti per farci arrivare di notte!!

Questo naturalmente se il vento non cala più di quanto non abbia già fatto, ed il mare lungo non aumenti ancora da una qualche nuova direzione (già ci sono onde lunghe che arrivano da almeno 4 direzioni diverse, creando un moto ondoso, diciamo così, "interessante", come l'avrebbe definito David di "Zipadedoda").

A proposito di "Zipadedoda" (già, come in "Zippididuda, zippidieee": il proprietario è un genio assoluto!), ieri ha comunicato via radio di avere fatto una strambata accidentale, sfasciando il boma ed altre cose non meglio precisate (lui è un genio dello humor inglese, anche se in realtà è scozzese, ed anche ad understatement ci và forte...); giusto per ricordarci che questa non è una scampagnata fuori porta, quì si possono far danni ed anche farsi male, se non si stà attenti...

Arriveranno 'ste Marchesi, arriveranno!! Porcellino, aspettaci!


29/03/2008

ULTIMO SFORZO....

Ancora poco e ci siamo!!!

Solo 140 miglia alla meta, ed abbiamo perfino il gasolio sufficiente per farla a motore, casomai il vento ci piantasse!!

Peccato che il cielo è tutto coperto ed ogni tanto passano degli acquazzoni poderosi, che per ora ci hanno mancato per puro caso....

Non ne possiamo più, anche se in realtà non è andata così male: 24 giorni per fare 3000 miglia, circa 125 miglia al giorno.

Domani Tahioae, isola di Nuku-Hiva, Marchesi!!


All'alba, Nuku Hiva in lontananza: la traversata è finita!


09/04/2008

MARCHESI, LE ISOLE DEGLI UOMINI...

Marchesi, dunque.

Prima di tutto, una nota di geologia spicciola: nella Polinesia Francese incontreremo 3 tipi di isole, tutte inizialmente di origine vulcanica:
- le isole "giovani", che sono ancora montagne emergenti dal mare, con poco o nulla corallo intorno: le Marchesi.
- le isole "di mezza età", dove si è formato un anello corallino attorno e l'isola è un po' sprofondata così da essere circondata da un anello di acque all'interno della barriera corallina: le isole della Società (Tahiti eccetera) sono così.
- le isole "vecchie", dove l'isola al centro è completamente sprofondata ed è rimasto solo l'anello formato dalla barriera corallina, e la gente (se c'è...) vive sulla barriera stessa, che tipicamente è frazionata in isolotti inframezzati da tratti dove la barriera è sott'acqua, magari di pochi centimetri: queste sono le Tuamotu signori, uno dei posti più delicati da navigare se non si vuole finire a secco su un banco di corallo!

Le Marchesi quindi sono montagnose, e che montagne! Pinnacoli di basalto che sporgono dal terreno circostante che si è già un po' sprofondato acquistando un andamento tutto a curve, verdissime (quì o piove o piove MOLTO, secondo la stagione!) con insenature profonde e panorami che non è esagerato definire drammatici).


La rada di Tahiohae, Nuku Hiva


 

 

 

 

 

 

 



La gente: l'aspetto è tipicamente Polinesiano, ci sono certi marcantoni che sembrano il fratello robusto di "The Rock", tanto per capirsi (poi quando passano pagaiando come dei dannati sulle loro piroghe a bilanciere, capisci come se li fanno, i muscolacci!!), spesso tatuati, sia uomini che donne, anche in modo piuttosto vistoso, non solo la farfallina sul calcagno insomma!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Attaccatissimi alle loro tradizioni, che coltivano e ricercano con passione: la loro lingua (diversa da quelle parlate negli altri arcipelaghi, ognuno ha la sua, solo con vaghe somiglianze), i tatuaggi appunto, le danze , i siti archeologici dove vanno a fare dei Festival periodici, le gare con le piroghe.

"Isole degli uomini" per inciso è il nome Marchesano delle isole.

Il mondo moderno è arrivato anche quì, naturalmente: girano tutti in SUV, anche se amano molto cavalcare, le piroghe sono di vetroresina e le danze sono praticate da veri e propri gruppi folcloristici (che si fanno i loro costumi e le loro coreografie: in realtà si sà poco delle danze antiche, grazie ai missionari che glie le hanno proibite per secoli...)

E, mi raccomando, non fate come Baby e non ricordategli ad ogni occasione che sono Francesi: si considerano Marchesani, e non la prendono un gran ché bene!...

Se non fosse per i prezzi alti (quì tutto arriva per nave una volta ogni 15 giorni), il paradiso!

No, veramente un altro problema c'è: la risacca!! Le baie sono tutte aperte verso l'oceano (non essendoci la barriera corallina) e l'onda lunga entra dentro!


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Una bella esperienza, ma ora è tempo di ripartire: prossima puntata, le Tuamotu!

 

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Last Update: 21/09/2014

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