Parte 1
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VARAZZE, CALVI, STINTINO, ALGHERO: E' finalmente giunto il momento di lasciare il nuovo Marina di Varazze, che ci ha ospitato negli ultimi 6 mesi; come spesso ci accade, dobbiamo attendere per alcuni giorni che il tempo si aggiusti.
A causa del ritardo accumulato, rinunciamo a fare un giro largo passando per Capraia, e puntiamo direttamente su Calvi, dove arriviamo dopo una traversata senza storia; stavolta non si ripete il miracolo dell'anno scorso, e non troviamo posto in porto!
Si riparte, e proviamo per la prima volta a portare il battellino appeso a poppa: molto meglio che rimorchiarlo, anche se il mozzo si lamenta di non avere accesso alla poppa!
Dopo due brevi soste notturne a sud di Ajaccio e poi vicino a Stintino, col bollettino che annuncia sfracelli ci rifugiamo in porto ad Alghero, che non visitavamo da tanto tempo.
BOSA, TORRE GRANDE, CARLOFORTE, TEULADA: Ai primi segni di miglioramento, dopo tre giorni di sosta
forzata ad Alghero, partiamo per la vicina Bosa Marina; non facciamo neppure a
tempo ad arrivare, e siamo raggiunti da un violento temporale!
Bosa è una frequentatissima meta turistica per i locali,
grazie alla spiaggia riparata all'interno di un promontorio, ma c'è una forte
risacca e l'ormeggio all'unico moletto è molto poco confortevole.
Altro breve salto fino al porto successivo, Torre Grande, all'estrema periferia di Oristano: il porto è molto grande, ma è veramente lontano da tutto, anche se basta una breve corsa in autobus per raggiungere un ben fornito centro commerciale dove ci riforniamo di ogni possibile golosità!
Il maestrale ormai soffia da un mese, ed ogni volta che
arriviamo in un porto ci tocca aspettare due o tre giorni prima che le
condizioni migliorino per un giorno o due; anche stavolta, alla prima occasione
ci buttiamo verso Carloforte, dove arriviamo verso sera dopo una bella corsa
tutta a vela.
Di nuovo in sosta obbligata in attesa che il tempo migliori, ci diamo al turismo, senza perdere l'occasione di qualche tappa gastronomica!
Altro breve salto, durante il quale ci becchiamo di nuovo un feroce colpo di vento, e facciamo tappa nel porticciolo di Capo Teulada: l'idea è di partire da qui per la traversata verso la Sicilia, che richiederà più di due giorni di navigazione.
ISOLE EGADI: Durante la traversata sperimentiamo condizioni molto diverse: la prima notte, corriamo al gran lasco col solo genoa e quasi 30 nodi di vento, poi si calma sensibilmente ed abbiamo modo di provare per la prima volta il nuovo gennaker: bello, e tira come un dannato!
Il terzo giorno, arriviamo a Marettimo quando è già calato il
buio; ci ancoriamo vicino ad altre barche, ma nel pieno della notte si alza una
pericolosa risacca che ci costringe a ripartire verso Favignana; ci riposiamo
alcune ore in una piccolissima insenatura, poi ci spostiamo nel porto che
purtroppo è affollatissimo di barche charter.
Niente gasolio, ma in paese troviamo un pane squisito e cibi che da soli ci fanno perdonare qualsiasi altro contrattempo!
La sera, dal porto esce una processione con regolamentare madonnina; vediamo poco però, a causa dell'alto muraglione del porto che ci copre la visuale.
MAZARA DEL VALLO: Il gasolio a Favignana non è arrivato, così decidiamo di
ripartire, in calma piatta, e ci dirigiamo verso Mazara del Vallo, dove dovrebbe
trovarsi la nostra vecchia "Shaula Due".
Non riusciamo a vedere Shaula due, che è a terra in un cantiere dall'altra parte del porto. Invece, per un caso che non saremmo mai riusciti ad organizzare di proposito, incontriamo la nostra nipote Raffaella ("Lalla") che sta facendo turismo da queste parti.
Una gita - con una decrepita auto a nolo - alla Valle dei Templi ad Agrigento è di rigore (anche se non è vicinissima, in realtà); peccato che tutti i templi siano fasciati in incastellature per lavori di restauro, ma il luogo merita comunque senz'altro la visita.
Il luogo è suggestivo, e non si può fare a meno di immaginare come fosse il panorama ai tempi della Magna Grecia.
Il benzinaio non si è fatto vivo, ma otteniamo alcune taniche
in prestito ed utilizziamo l'auto a nolo per andare a rifornirci ad un lontano
distributore stradale. Si riparte! |
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