Parte 2
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MALTA: Boliniamo sottocosta per alcune ore, poi dopo alcune ore di
sosta per la notte ripartiamo verso Malta in calma piatta.
In piene notte, passiamo le 3000 miglia sul log, e naturalmente non ci perdiamo l'occasione per un brindisi!
Arrivando a Malta, ci dirigiamo verso il nuovo Marina a Grand Harbour, l'unico dove abbiamo trovato posto.
Il Marina, ben organizzato e situato proprio di fronte alla succursale del Casinò di Venezia (!....), si trova in un quartiere molto caratteristico ma lontanissimo - per via di strada - da La Valletta, che invece è a poche centinaia di metri se si attraversa la rada con le caratteristiche barche Maltesi ("Dghaisa").
I rifornimenti si rivelano un po' problematici, perchè nel quartiere esistono solo piccoli - e specializzatissimi (cioè poco assortiti....) - negozietti; con un po' di pazienza comunque, troviamo tutto l'essenziale.
Si riparte per affrontare le 350 miglia che ci separano dalla Grecia, ma prima dobbiamo portarci nella rada a nord della Valletta, per fare rifornimento al curioso "distributore galleggiante"!
Ormai abbiamo accumulato 2 settimane di ritardo sulla tabella di marcia, per cui abbiamo dovuto decidere di accorciare il nostro giro in Grecia, puntando direttamente sulle isole Ioniche. Il mare Egeo è rimandato al prossimo anno, molto a malincuore! ZACINTO: Dopo tre giorni di traversata quasi completamente a motore,
raggiungiamo l'isola di Zacinto (o Zante), che aggiriamo per raggiungere la
città che si trova sul lato orientale.
La cittadina è simpatica, ma purtroppo, come quasi tutte le
isole ioniche, anche questa è stata praticamente rasa al suolo da un violento
terremoto nel '93. Gli edifici ricordano lo stile veneziano degli
edifici originali, ma sono quasi tutti rifatti.
Si riparte, e ci concediamo il periplo dell'isola, che però si rivela, se non del tutto deludente, certo priva di ridossi dove ancorarsi per la notte; la fotografatissima "shipwreck cove", una impressionante insenatura con le coste a picco ed una piccola spiaggia sul fondo, dove si è posato di traverso il relitto di una piccola nave, è esposta alla risacca (e costellata di cartelli che vietano l'ancoraggio!).
Ci portiamo per la notte a ridosso di Cefalonia, dove arriviamo col buio, e ci ancoriamo con l'intenzione di proseguire il giorno successivo verso Itaca. ITACA: L'isola di Ulisse non vuole concedersi troppo facilmente: appena doppiato il capo a sud-est di Cefalonia, si alza un violento Meltemi (o dovremmo chiamarlo Bora? le opinioni differiscono!) contro il quale boliniamo diverse ore prima di conquistarci un ancoraggio in una insenatura da cartolina (Sarakiniko cove):
Decidiamo di fermarci per una giornata di relax (nonostante le raffiche di Meltemi che ogni tanto vengono giù dalle colline!): l'equipaggio mostra di apprezzare!
Alla prima occasione, ci spostiamo nella rada di Vahti, la capitale dell'isola, e principale porto; neanche a dirlo, i bollettini prevedono venti forti da nord, ma per una volta tanto la notizia è accolta con favore, perchè ci dà l'occasione per fare un giro in auto attorno all'isola, che è bellissima e ad ogni curva della strada presenta panorami mozzafiato.
Passiamo vicini ad Ormos Polis, che si ritiene fosse l'ancoraggio principale ai tempi di Ulisse, ed in effetti è ben ridossato anche in una giornata di vento forte, e si affaccia su una spianata che sembra perfetta per insediarvi un villaggio.
Due piccoli porticcioli si trovano nella parte nord dell'isola: Kioni,
...e Frikes. Entrambi affollatissimi di barche charter, ma forse è colpa del maltempo.
Itaca ci è veramente piaciuta moltissimo, l'abbiamo lasciata a malincuore continuando a ripeterci "mica scemo, Ulisse!!"
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Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it Last Update: 21/09/2014 The
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