Parte 2
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PORTOGALLO, CASCAIS E LISBONA: Purtroppo il ritardo accumulato alla partenza ci costringe a correre: ripartiamo verso sud e ci spariamo tutta la costa del Portogallo fino a Cascais, spesso a motore zigzagando in mezzo ad un numero semplicemente incredibile di galleggianti posati dai pescatori (molte miglia al largo!). Arriviamo a Cascais all'alba, e ci tocca aspettare che aprano gli uffici del porto per ottenere un posto nel marina.
La cittadina è piacevolissima, anche se naturalmente è piena zeppa di turisti (molti stranieri). Prenotiamo un'auto a nolo, con l'intenzione di andare a Lisbona ed eventualmente fare un giro nell'interno.
Il giorno successivo recuperiamo l'auto e schizziamo via in direzione di Lisbona: la città è immensa, ci dirigiamo verso il centro e poi giriamo a piedi visitando le attrattive più ovvie.
Purtroppo non c'è il tempo per concederci anche un giro turistico sui caratteristici tram (bisogna prenotare!):
LAGOS: Purtroppo il tempo a disposizione è poco, ripartiamo verso sud in direzione di Gibilterra, fermandoci per un'ultima tappa portoghese a Lagos; il marina si trova all'interno di un lungo e stretto canale, e bisogna chiamare per radio per farsi aprire il ponte levatoio.
Inizialmente rimaniamo molto delusi, ma quando andiamo a fare un giro nella città vecchia ci ricrediamo, ed una cena assolutamente pantagruelica in uno qualsiasi dei mille ristoranti all'aperto strapieni di turisti ci riconcilia col Portogallo e con la vita!
GIBILTERRA: Ripartiamo, sempre con poco vento, perloppiù contrario, e dopo due soste in Spagna, a ROTA (golfo di Cadice) ed a TARIFA (all'ingresso dello stretto), finalmente arriviamo a GIBILTERRA!
Ci ormeggiamo a MARINA BAY, momentaneamente l'unico approdo disponibile in quanto gli altri sono chiusi per lavori.
Probabilmente ci aspettavamo troppo da un logo "mitico", ma inizialmente Gibilterra ci ha delusi. Poi, lentamente, l'atmosfera da antica base coloniale si lascia intravedere quà e là, e ci riconciliamo almeno in parte.
L'inevitabile gita in cima alla rocca ci fa fare conoscenza con le pestifere scimmiette (macachi, per l'esattezza!) la cui presenza è legata, secondo la leggenda, alla permanenza inglese in questo luogo.
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