2013:
Gennaio: prima delle feste avevamo adocchiato uno "Zoufri", una
barca in alluminio a deriva mobile in vendita a Saint Malo, che potrebbe
anche essere un buon pretesto per una bella gita. Nonostante il
prezzo molto allettante però, alcuni aspetti ci convincono poco: è un po'
piccola (sotto i 9 metri), di linee antiquate, con uno specchio di poppa
minuscolo ed il timone esterno che non ci sembra robustissimo.
Alla fine decidiamo di lasciar perdere, almeno per il momento.
30 Gennaio: andiamo a vedere un Bavaria 340 ed uno
Elan 31 che si trovano ad Aprilia Marittima, a pochi metri da dove tenevamo
Shaula3. Il Bavaria 340 non è male, anche se ha bisogno di
qualche riparazione ed il prezzo richiesto è superiore al nostro budget.
L'Elan invece è manutenuto piuttosto male, il primo esempio di una lunga
serie: al genere di prezzo che abbiamo in mente noi, si trovano o barche
vecchie e maltenute, o modelli poco richiesti. Ci
meraviglia che delle barche vengano messe in vendita come "pronte a partire"
quando è fin troppo evidente che pronte non sono affatto!
Se vogliamo una barca più recente, o che è già stata
rimessa a nuovo, bisogna alzare il budget, almeno del 45-50%.
20 Febbraio: abbiamo adocchiato due Bavaria 320,
entrambi di proprietari Tedeschi ed ormeggiati in Croazia, in vendita a
prezzi in linea con i nostri programmi; contattiamo i Broker per fissare un
appuntamento per andarli a vedere.
15 Marzo: Facciamo un salto a Fiumicino a vedere
una barca francese in alluminio a deriva mobile: il modello si chiama
Légende 10.40, di un cantiere (Grardel) che non conosciamo, è più di 10
metri, per cui non rispetta il requisito di essere classificabile come
natante, ed il prezzo richiesto è più alto di quanto vorremmo, ma la
tipologia di barca è molto in linea coi nostri desideri.
Prima delusione, lo scafo è bello, certamente robusto, ma
lo stato di manutenzione è decisamente scarso, la coperta ha urgente bisogno
di una verniciatura, e lo stesso vale per gli interni, che sono in un caos
incredibile!
Lo scafo è bello, le linee sono ancora
moderne
Gli interni sono
in un caos incredibile, c'è perfino il fuoribordo attaccato al tavolo!
Ce ne andiamo molto delusi, la barca ci piace ma non vale
assolutamente il prezzo richiesto, ed il broker ci dice che il venditore è
poco propenso a trattare; facciamo comunque una contro-offerta di poco più
di metà del prezzo richiesto, ben sapendo di avere poche probabilità di
successo.
23-26 Marzo: non siamo mai stati in Croazia, così
il viaggio fino a Zadar prima, ed a Sebenik poi, per vedere due diversi
Bavaria 320, è una buona scusa per fare un po' di turismo.
E le barche? Non male, tutte e due, sono state
mantenute bene anche se i segni dell'età si vedono, ed il prezzo è nei
limiti che si siamo imposti.
Piacevole anche la gita, abbiamo visto un Paese che non
conoscevamo affatto, e naturalmente abbiamo tenuto d'occhio gli aspetti più
prettamente "nautici", in vista di una eventuale visita in un prossimo
futuro.
Un bel Bavaria
320 ben tenuto
Sulla via del ritorno, facciamo tappa alle cascate di Scardona
Rilassati davanti
alle cascate...
...e nell'anfiteatro romano di Pola
3-4 Aprile: tiriamo un po' le somme della barche viste finora, e
nonostante tutti i prevedibili problemi di manutenzione, ci è piaciuto il Légende 10.40
di Fiumicino, per cui ci rifacciamo vivi col Broker, facendo una nuova
offerta un po' meno al ribasso della prima, e dopo vari tira-e-molla col
proprietario, finiamo per trovare un accordo a mezza strada.
Prendiamo appuntamento per la trattativa finale a
Fiumicino tra pochi giorni!
9 Aprile: è fatta, abbiamo firmato l'atto di
vendita, siamo di nuovo proprietari di una barca!
14-26 Aprile: andiamo in Inghilterra per il secondo raduno
del Blue Water Rally 2007/09, che stavolta si tiene a Coniston, nel Lake
District. Viaggiamo in auto perchè l'idea è di
approfittarne per fare un po' di turismo ed anche, sulla via del ritorno,
per fare tappa dalle parti di Southampton ad acquistare un po' di materiali
ed attrezzature per la barca.
Naturalmente, la sfiga colpisce in pieno, nella forma di
una spia rossa che si accende sul cruscotto dell'auto proprio mentre stiamo
per arrivare a destinazione! Portata l'auto a controllare
in officina, risulta che è da sostituire il Filtro Anti-Particolato, uno
scherzetto da 2500 Sterline e parecchi giorni di attesa, perchè il pezzo di
ricambio deve arrivare dalla Germania!!
Ci tocca noleggiare un'auto, ed una volta terminati i
festeggiamenti del Blue Water Rally, dovremo cambiare albergo in attesa che
l'auto venga pronta: tanti saluti ai nostri propositi di fare turismo, e
tanti saluti ad un sacco di soldi...
Foto di gruppo degli ex-partecipanti al
Blue Water Rally 2007/09
Intanto che noi ce la spassiamo (...) facciamo spedire i
documenti all'agenzia che si occuperà delle pratiche di passaggio di
proprietà e di cambio di bandiera, da Francese a Belga.
Facciamo anche effettuare una perizia, che ci è stata
richiesta dall'assicurazione.
Stiamo facendo tutto un po' di corsa, ma la nostra
preoccupazione è di abbreviare al massimo i tempi per il trasferimento della
barca a Jesolo.
26 Aprile: arriviamo a casa, con la macchina
stracarica, giusto in tempo per l'arrivo del preventivo della Pantaenius per
la polizza assicurativa della barca: è più o meno in linea con quanto ci
aspettavamo, e quindi si procede senza problemi.
3 Maggio: arriviamo a Fiumicino, ancora una volta
con la macchina stracarica, per iniziare i lavori di preparazione.
Si cominciano i
lavori! Pulitura dello scafo...
...e riordino degli interni
7 Maggio: l'obiettivo
iniziale era di rimettere la barca in acqua per fine settimana, il chè comportava
prima di terminare alcuni lavori che richiedono lo scafo fuori dall'acqua, tipo: - montare il trasduttore del nuovo log ed ecoscandaglio - riparare o sostituire il premitreccia, che è pericolosamente deteriorato - sistemare il sistema di sollevamento del timone, che è duro e non funziona - pulire lo scafo, che fa schifo - pulire la carena e dare una mano di antivegetativa
In due, lavorando come alacri formichine, ce la potremmo anche
fare, ma...
PIOVE! Porca pupazza se piove! E le previsioni sono di pioggia
fino a mercoledi!....
E per sopramercato:
- i vecchi proprietari si sono portati via diverse cose che
avrebbero dovuto lasciare, e ci hanno lasciato in cambio una indegna montagna di
rumenta di ogni genere
- man mano che guardo, scopro nuovi lavori da fare, anche se
per fortuna la maggior parte si possono fare con la barca in acqua, ma
richiedono comunque tempo
- mentre eravamo ad un centro commerciale ad acquistare dei
materiali, mi hanno spaccato un vetro dell'auto, cosí mi toccherà sprecare tempo
e soldi per ripararlo!
GRUNT!!!!
9 Maggio: la lista dei lavori urgenti si allunga
sempre più:
- il premitreccia è un blocco di ruggine - lo scafo è ancora sporchissimo dopo una settimana di lavoro per pulirlo - il fuoribordo perde benzina - il forno è rotto - l'impianto del gas risale al '92 - il VHF non c'è - il chartplotter neppure - log ed ecoscandaglio sono buoni per un museo - i razzi sono scaduti - il pronto soccorso non c'è - il cavo di sollevamento della deriva è rotto e rabberciato alla meglio - il sistema di sollevamento del timone non funziona
- 3 candelieri sono storti e per sostituirli tocca cambiare il cavo della
battagliola
- gli stopper sulla tuga sono antiquati e pericolosi
- molti winch non girano e sono tutti molto sciupati - la barra del timone è rotta - gli interni sono stati verniciati l'ultima volta nell'85 - l'impianto elettrico fa paura (fili troppo sottili che passano da tutte le
parti, spesso a ciondoloni) ...eccetera eccetera...
Ma almeno non piove...
23 Maggio: Ci sono voluti 4 giorni di lavoro, ma
finalmente abbiamo terminato la prima riparazione importante!
Ora l'asse elica della barca è equipaggiato con un modernissimo sistema di
tenuta senza treccia, tutto luccicante e senza un filo di ruggine.
È stata dura: per smontare il vecchio premitreccia, che
non si apriva più ed il cui manicotto di gomma era in pessimo stato, era
necessario smontare la flangia all'estremità dell'asse, e questa era ridotta
ad un ammasso informe di ruggine che non ne voleva sapere di sbullonarsi.
A farla breve, ci è toccato ricorrere alla smerigliatrice
e segare il tutto in mille pezzi. Tanto, pensavamo, dobbiamo comunque sostituire
tutto!
Un giorno per tagliare via tutto, e comincia la caccia ai
pezzi nuovi, e comincia il PANICO, perchè le misure dell'asse sono
particolari (tra l'altro sono in pollici anzichè in millimetri), e non si
trova niente! (ed i pezzi vecchi li abbiamo distrutti per smontarli, sono
irrecuperabili!...)
...e qui entra in gioco Ceresoli, un fornitissimo negozio
di Fiumicino che tratta solo materiale nautico professionale; un magazzino
ENORME, ed in più sono gentilissimi e competentissimi: con santa pazienza ci
inventano una soluzione, ma c'è da far arrivare un pezzo da un pollice
invece del classico 25mm. e bisogna farlo arrivare da Bologna.
Due giorni dopo, eccoci di nuovo da Ceresoli a ritirare il
pezzo: con grande pazienza mi spiegano come montare il tutto, e via a bordo
ad iniziare l'installazione!
Naturalmente non và tutto liscio, per connettere l'asse elica al motore
servirebbero dei bulloni da 65mm, non uno di più, e naturalmente non
esistono e ci tocca segare dei bulloni più lunghi, e così Baby parte alla
ricerca di una morsa per segare 8 bulloni da 10mm di acciaio inox, ma alla
fine il tutto è montato!! (grazie alla morsa prestata da
Hendrick...)
Oh, naturalmente, durante tutti questi avvenimenti intanto
PIOVE!!!
Domani dovrebbe esserci il sole, è in programma una
slappata di antivegetativa per rimettere la barca in acqua ad inizio di
settimana prossima.
29 Maggio: Ieri, il grande giorno: si rimette la barca in acqua, dopo avere dato due mani
di antivegetativa di due colori diversi perchè da queste parti trovare
l'antivegetativa specifica per alluminio è una piccola impresa!
Messa la barca a mollo in quello che dovrebbe essere il suo
elemento (se vedete l'acqua del Tevere capite perchè diciamo "dovrebbe"!!), la
prima cosa da fare è controllare che non entri acqua dal nuovo trasduttore del
log (montato nel buco già esistente del vecchio trasduttore, ma comunque una
potenziale via d'acqua), nè dal nuovo premitreccia-senza-treccia.
Tutto ok, siamo ufficialmente a galla; peccato che ci abbiano
ormeggiato in quarta andana, vale a dire che per salire e scendere a terra
bisogna zompettare allegramente attraverso altre 3 barche, magari con in braccio
un WC o un forno, sarà da ridere...
Essere ormeggiati in 4a andana non è molto
comodo, dovendo lavorare a bordo!
4 Giugno: Il WC che abbiamo trovato sulla barca era funzionante, a voler essere proprio
sinceri. Si trattava però di un autentico pezzo di antiquariato, che comportava l'uso di
una grossa pompa di sentina, attaccata in posizione piuttosto vistosa alle
spalle del WC stesso ed alla quale facevano capo dei lunghissimi tubi
dall'aspetto alquanto malsano che rendevano anche parzialmente inaccessibile il
minuscolo armadio per le cerate.
Via tutto quindi, ed installiamo un bellissimo WC nuovo,
simile a quello che avevamo su Shaula3, poi ecco il problema (poteva non esserci
un problema?):
Domanda: di che diametro devono essere i bocchettoni sui quali
vanno infilate le due estremità di un tubo? Risposta: dipende dal diametro del tubo, ma certamente i due bocchettoni devono
essere UGUALI, no?
Ebbene, no, troppo facile! I bocchettoni lato WC sono PIÙ
PICCOLI di quelli delle prese a mare, e quindi i tubi che si infilano senza
problemi sul WC sono di diversi millimetri troppo piccoli per infilarsi sulle
prese a mare (che sono di plastica, e magari è meglio non spingere troppo
forte...).
E poi, mica si tratta di normali tubi di gomma che spingi un
po' ed entrano, sono tubi extra-strong con rinforzo in filo d'acciaio, col *#+$
che si allargano!
O perlomeno, non senza un lavoraccio di 3 ore, usando una
morsa avuta in prestito da un vicino di barca e scaldando i tubi con l'apposita
pistola ad aria calda (una specie di über-phon)!! Sono passati due giorni, e
ci fanno ancora male le mani, ma ora finalmente il WC
è montato e funzionante!
Il giorno dopo, per rilassarci, abbiamo sostituito il forno:
bazzecole, se non fosse per il piccolo particolare che siamo ormeggiati in
quarta andana, ed abbiamo dovuto trasbordare il vecchio forno fino a terra e poi
portare a bordo quello nuovo zompettando da una barca all'altra e cercando di
non inciampare in una tra le mille cime e cimette che sembrano messe lì apposta
per farci dare spettacolo!
Normale vita di bordo, ma stavolta a ritmo super-accelerato!!!
Per montare il nuovo forno, c'è voluta una giornata buona, perchè era mezzo
centimetro più grande di quello vecchio e poi c'erano da aggiornare tutte le
tubazioni (su un tubo c'era scritto "a remplacer entre le 1989"......).
Inoltre abbiamo sostituito le enormi ma esotiche bombole del gas con delle
classiche Camping Gaz (accidenti quanto costano!), poi la solita lotta coi tubi
(ma perchè fanno sempre i tubi che non entrano?) ed infine si prova ad accendere
il fornello....solo per scoprire che il gas non arriva!!! Mapporc'.....!....
In realtà, scopriamo, il gas arriva ma è poco: e mo' dove sarà
il problema? Gas pigro? I tubi metallici e la rubinetteria sono quelli
originali, può darsi che ci sia dello sporco da qualche parte; cambiare tutto è
senz'altro fattibile ma richiede un sacco di tempo, accidentaccio!....
Intanto abbiamo comprato dei bellissimi stopper e dei winch
self-tailing per sostituire gli esemplari da museo montati sulla tuga, ed il
velaio è venuto a provare i telai per capottina e bimini; indovinate? Non vanno
bene, domani tornano col fabbro per studiare come modificarli....
Ed il tempo passa...
5 Giugno: difficile descriverlo, immaginate il grido di dolore di una
cerniera che non viene aperta da vent'anni, e forse ci andate vicino!
SBRAAAAAA!
Questo è il rumore che fa l'enorme sportello del gavone nel
pozzetto, ogni volta che tentiamo di aprirlo! Il cantiere ha avuto la poco
geniale pensata di costruire le cerniere in alluminio, saldandole al portellone,
ma hanno fatto i perni in acciaio, ed in 38 anni l'elettrolisi ha fatto il resto
e le cerniere si sono saldate in un ammasso unico!
Non solo un rumore terribile che si sente all'altro capo del
marina, ma di quattro cerniere due si sono già spezzate, se se ne rompe un'altra
l'enorme, pesantissimo sportello non sta più attaccato!
E quindi? E quindi si comprano quattro normalissime cerniere
da Osculati, si segano via quelle vecchie, si fanno 24 buchi per le 6 x 4 viti
delle cerniere nuove e si infilano 24 viti, poi tre ore di contorsionismi per
avvitare e stringere i bulloni sul lato interno del portellone e dello scafo, e
lo SBRAAAA è sparito, insieme con una giornata in cui non abbiamo fatto progressi nei
lavori di preparazione per la partenza!....
E questo è il grosso problema: invece di fare i
lavori-minimi-di-preparazione, come pensavamo, quì è un continuo correre dietro ai
guasti che man mano incontriamo. Niente di catastrofico, ma il tempo passa!!!
6 Giugno: Il cantiere/ormeggio Tecnomar è uno dei tanti che costellano
l'ultimo tratto del Tevere; non oso usare il termine "marina", ma alla fine in
questi ormeggi alla buona ci sono ben 3000 barche!
Semplicemente una striscia di terra larga una quarantina di
metri, chiusa tra la strada ed il fiume, divisa in appezzamenti lunghi ciascuno
un paio di centinaia di metri; il terreno è tutto occupato da barche a secco
sulle invasature, e lungo la riva un precario pontile di legno al quale sono
ormeggiate le barche in 4 o 5 andane; una squadra di ragazzotti indiani
provvedono alla movimentazione delle barche quando qualcuno vuole uscire,
spostando come se niente fosse gruppi di due o tre barche legate tra loro.
Gestione molto alla buona, ed una atmosfera molto rilassata,
tutti sono amichevoli e cordiali e non si perde occasione per una chiaccherata a
ruota libera.
E qui tocca parlare di Hendrick (o Henrik o Henry)?? Hendrick è un personaggio a parte: è apparso alla Tecnomar intorno al 2000 con
una barca di ferro di 16 metri che si era fabbricato da solo nella sua natale
Polonia. Quando si parla di barche autocostruite, solitamente ci si immagina un
catorcio colossale, rudimentale e costruito in qualche maniera: niente di tutto
questo, naturalmente si trattava di una barca senza fronzoli e molto pratica,
però costruita impeccabilmente: una bella barca oceanica che sembra uscita da un
cantiere professionale! Di ritorno da uno sfortunato giro dell'Atlantico fino in Brasile dove era stato
colpito da una intossicazione alimentare, Hendrick e la moglie avevano deciso di
tornare in Europa solo per essere ribaltati in una violenta tempesta fuori
stagione, subendo ferite e fratture piuttosto serie e ciononostante navigando
per 18 giorni fino alle Azzorre prima di poter essere curati opportunamente.
Arrivati fino a Fiumicino tra gli strascichi delle cure per le
ferite riportate nella scuffia e nuovi problemi di salute, i due decisero di
rientrare in Polonia e mettere in vendita la barca, che alla fine è stata
acquistata da uno dei membri della famiglia titolare della Tecnomar.
Fine di un sogno?
Forse no, dopo tutto: nonostante le evidenti ristrettezze
economiche, Hendrick è ritornato ed ha ottenuto dalla Tecnomar il permesso di
costruirsi una nuova barca, che ha chiamato "Barca Piccola" perchè è "solo" 13
metri di lunghezza!
Hendrick a
passeggio per il piazzale
"Barca Piccola" con la sua sovrastruttura provvisoria
Gli anni son passati, anche perchè le disponibilità economiche
di Hendrick, che si manteneva lavorando come fabbro nei cantieri della zona,
erano molto limitate, ma alla fine in mezzo alle erbacce e lavorando all'aperto
con mezzi molto di fortuna, è nato lo scafo di "barca piccola"!!
Gli anni però son passati, Hendrick ora ha raggiunto i 70 e
non può più lavorare ufficialmente e deve accontentarsi di lavoretti occasionali
e di allestire la barca come può, ricorrendo a materiali di scarto o regalati
dalle altre barche; lui dice che l'anno prossimo la barca sarà finita e pronta a
partire per i Caraibi, ma chissá se ci crede davvero.
Curioso personaggio, Hendrick: ormai ha imparato un passabile
italiano, ed è sempre pronto ad una chiaccherata; racconta di essere stato un
avvocato ed anche una spia, ma la sua ragguardevole abilità a lavorare e saldare
il ferro fa pensare piuttosto ad una lunga esperienza in tal senso (in un
cantiere navale?), e certamente ha una
buona conoscenza, almeno empirica, di architettura navale: ha costruito le sue
barche completamente ad occhio, senza disegni a parte poche righe tracciate sul
terreno, alla maniera dei maestri d'ascia di una volta!...
Riuscirà mai a partire, o l'età e la mancanza di fondi avranno
la meglio? A me piace pensare che Hendrick riesca a coronare il suo sogno e
trascorrere i suoi ultimi anni all'ancora in qualche baietta dei Caraibi!
9 Giugno: Adagio adagio, le cose progrediscono:
- sostituzione premitreccia e giunto sull'asse elica: fatto - montaggio trasduttore log/ecoscandaglio: fatto - controllo ancora e catena, marcatura lunghezze: fatto - applicare antivegetativa: fatto (vabbé, due mani di due colori diversi!...) - sostituzione WC e relative tubazioni: fatto (e funziona, perfino!) - sostituzione forno e bombole del gas: fatto (suppergiù, funziona male) - sostituzione winch e stopper sulla tuga: fatto
- sostituzione candelieri storti e battagliola: fatto - ripristino pompa dell'acqua in bagno: in sospeso, mancano le tubazioni! - riparazione fuoribordo che perde benzina: fatto (dal meccanico) - sostituzione drizze e scotte: fatto parzialmente (costano!) - un miliardo di piccoli lavoretti, installazione accessori, sistemazioni varie:
lavoro continuo - installazione strumenti elettronici: in corso (appena cominciato) - controllo generale del motore, cambio olio e filtri: tutto da fare! - rifornimento gasolio: da fare - rifornimento cibarie: appena iniziato
PARTIRE!!! (ancora ce ne vuole... Ma si intravede la fine!...)
15 Giugno: Come abbiamo detto, l'area lungo i due bracci del Tevere è
letteralmente costellata di ormeggi e rimessaggi che ospitano, a terra ed in
acqua, oltre 3000 barche, con una forte predominanza di barche a vela che non ci
si aspetterebbe vicino a Roma.
C'è di tutto, dai marina veri e propri fino agli ormeggi su 5
andane lungo le rive del fiume, ed anche le barche sono di tutti i generi, molte
modeste ma anche belle barche di una certa importanza.
In generale l'atmosfera è rilassata e cordiale, e non c'è
quella esibizione di lusso che si avverte in molti marina del Nord, ma una cosa
che caratterizza quest'area è che è una vera mecca per chi debba fare (o farsi
fare) qualsiasi tipo di lavori.
L'area letteralmente pullula di negozi ed officine che
forniscono di tutto: servono articoli di ferramenta di bordo? Ci sono almeno 3 o 4 negozi
che trattano questi articoli, magari non hanno quel che cercate in negozio, ma
in pochi giorni possono far arrivare qualsiasi cosa.
Servono premitreccia, filtri, batterie speciali per nautica?
Nessun problema, c'è l'enorme magazzino di Ceresoli! Serve rimpiazzare il
sartiame? Ci sono almeno 2 diversi posti dove te li costruiscono. Serve aggiustare un motore entro- o fuori-bordo? Motoristi e ricambisti a iosa!
Velai? 2 o 3, di fama e non.
Materiale elettrico che di solito non si trova? C'è Sbrega, che
ha tutto!
Serve farsi fabbricare un pezzo meccanico particolare? Ci sono
un paio di officine all'antica, che possono fabbricare di tutto! Per una
saldatura su un pezzo inox del forno, non hanno neppure voluto essere pagati!...
Plexiglass? A Roma.
Ferramenta ed attrezzi? Ad Ostia o ad uno dei vicini centri
commerciali.
Supermercati? Diversi nel raggio di pochi chilometri.
Unico inconveniente, ci vuole un'auto (ma c'è la possibilità di
noleggiarne una in loco).
Una vera mecca per chi ha in programma lavori importanti!
28 Giugno: I lavori da fare su questa barca per farla corrispondere alle
nostre idee sono ancora tantissimi, ma la nostra prima priorità era di mettere
la barca in condizioni di navigare in sicurezza le 1000 miglia che ci separano
da Jesolo.
Pensavamo di impiegare un mesetto ed invece, grazie alle
condizioni meteo sfavorevoli ed agli innumerevoli problemi incontrati, siamo
ancora quà dopo due mesi!
Ora basta però, il motore va e non piscia più acqua come la
proverbiale fontana, l'asse elica ha un premitreccia ad alta tecnologia che non
lascia passare una goccia, le vele sono state controllate dal velaio, la
capottina ed il bimini sono nuovi come pure il lazy-bag, olio e filtri del
motore sono cambiati, molte delle manovre di bordo sono nuove, l'elettronica è
ringiovanita di trent'anni, il quadro elettrico nuovo fa del suo meglio per far
funzionare quel che ha voglia di funzionare, il WC è nuovo pure lui come pure il
forno e le bombole del gas, insomma siamo in condizione di navigare (sapendo
dove siamo e dove stiamo andando), di cucinare, dormire ed andare in bagno, è
ora di schiodarsi di quì e partire!
Il meteo è un po' balengo, ma domani o al massimo dopodomani
dovrebbero esserci le condizioni, forse si parte davvero!...
Seguite su questa pagina il
racconto del viaggio da Fiumicino a Jesolo
Agosto/Settembre: i lavori sono tanti, e molti sono
collegati tra di loro (la posizione delle batterie condiziona quella del
frigo ma anche dei serbatoi dell'acqua, quella delle bombole del gas
condiziona il cassone delle acque nere, e così via...), ma un po' alla volta
le idee si concretizzano, ed iniziamo a fare sul serio!
Si comincia con l'impianto elettrico ed il quadro
strumenti, che richiedono la costruzione ex-novo di alcuni elementi di
mobilio.
Il nuovo mobile portastrumenti in
costruzione
Il tavolo da
carteggio prima....
e dopo!
13 Settembre: facciamo l'ordine a "i 40 Ruggenti" di Milano
per il
materiale Raymarine ancora mancante: l'antenna Radar, il secondo
chartplotter, gli strumenti del vento, il ricevitore AIS, l'autopilota.
Una bella spesa, ma non ci sentiamo di rinunciare ad alcuno di questi
apparati (speravamo di fare a meno del chartplotter in pozzetto, usando al
suo posto un iPAD collegato via wi-fi al chartplotter sotto coperta, ma
l'esperienza fatta durante la crociera di trasferimento è stata molto
negativa). Ordiniamo anche due winch Harken nuovi per sostituire i due winch di scotta:
peccato, non erano dei brutti winch, ma sono molto sciupati, e così facciamo
la pazzia!
16 Settembre: è finalmente arrivata la "Lettre de Pavillon"
Belga: ora la barca si chiama ufficialmente SHAULA4!!
La "Lettre de
Pavillon Belge" non è molto spettacolare, giusto un cartoncino azzurro
stampato sulle due facce
18 Settembre: a Maggio avevamo ordinato in Inghilterra alcune
apparecchiature Raymarine, tutte arrivate in pochi giorni tranne la radio
VHF, che avevamo scelto perchè aveva il ricevitore AIS incorporato, evitando
così di dover avere un ricevitore separato ed uno splitter sul cavo
d'antenna. Troppo bello per essere vero, a quanto pare!
Dopo mesi di ritardo di settimana in settimana, il negoziante ci propone di
darci allo stesso prezzo il modello senza AIS, più ricevitore AIS ed antenna
splitter separati! Capito l'antifona, accettiamo la
proposta ed in pochi giorni arriva tutto.
25 Ottobre: è arrivata dal Belgio anche la licenza radio,
ora siamo a posto con tutti i documenti! Le pratiche
col Belgio sono semplicissime, e spesso si possono fare per e-mail o per
telefono, la prossima volta ci arrangeremo da soli senza appoggiarci ad una
agenzia!
6 Novembre: a fine mese dobbiamo rientrare a
Milano, così è giunto il momento di mettere la barca in secco, e con
l'occasione si disalbera, per poter rimpiazzare il sartiame ed effettuare i
necessari lavori sull'albero, e si toglie anche il motore che ha decisamente
bisogno di una revisione approfondita.
Pochi giorni di lavoro sulla barca a terra, ed è giunto il
momento di tornare a casa. Del resto ormai fa freddo e piove
spesso, si combina poco!
15 Dicembre: nel frattempo acquistiamo la radioboa
di emergenza (EPIRB) e mandiamo in Belgio (per e-mail) la domanda di
aggiornamento della Licenza Radio; diversamente da quel che fanno la maggior
parte degli altri Paesi, saranno loro a comunicarci il codice da far
programmare nell'EPIRB stesso
CONTINUATE LA LETTURA DEL LOG-BOOK A
QUESTA PAGINA
|