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Quando ci capita di parlare delle nostre avventure,
specialmente con persone che sognano anche loro di partire, noi diciamo sempre
che in realtà una circumnavigazione lungo gli alisei è relativamente facile, e
che il problema più complesso da affrontare è quello di organizzare le cose in
modo da potersi assentare da casa per un lungo periodo.
Naturalmente questa è una semplificazione, come è stato dimostrato dalla
disavventura del nostro amico Keith, il proprietario di "Baccus".
L'ABBANDONO DI "BACCUS":
"Baccus" è un bel Sun Odissey 45.2 che ha navigato con noi nel Blue Water Rally
2007/09, fin quando a causa di un serio problema di salute lo skipper e sua
moglie dovettero lasciare la barca in Australia per rientrare precipitosamente
in Inghilterra.
Risolto, per fortuna felicemente, il problema medico, ed avendo perso il
contatto con il Rally che nel frattempo aveva proseguito, i nostri amici
proseguirono una navigazione lenta attraverso Indonesia, Malaysia e Thailandia,
inizialmente con l'idea di agganciarsi al Blue Water Rally successivo quando
questo fosse transitato da Phucket a fine 2010, per percorrere in compagnia il
pericoloso tratto attraverso il Golfo di Aden verso il Mar Rosso ed il
Mediterraneo.
Avendo successivamente deciso di aggregarsi invece al Rally "Vasco da Gama" in
partenza da Cochin, India, a fine Gennaio 2011, alcune settimane prima "Baccus"
è partito dalla Thailandia in direzione dello Sri Lanka e poi di Cochin, più o
meno nello stesso periodo in cui due anni prima anche noi avevamo percorso la
stessa rotta, godendo del Monsone di Nord-Est che ci spinse gentilmente
attraverso il Golfo del Bengala.
Purtroppo questa volta le condizioni meteo non sono state così benigne; forse a
causa di una intensa depressione tropicale che, molto lontana nell'emisfero sud
provocava gravi inondazioni nelle regioni del Queensland che avevamo visitato
due anni prima, "Baccus" si è trovato contro una violenta burrasca da sud-ovest,
con venti ad oltre 60 nodi (forza 12!).
Dopo oltre due giorni, cercando di fuggire al mare portandosi sottovento allo
Sri Lanka, con infiltrazioni d'acqua in varie parti della barca e difficoltà a
governare, l'equipaggio di "Baccus" ha contattato per telefono satellitare la
Guardia Costiera Inglese, prima per avere una consulenza medica per assistere lo
skipper che si era fatto male ad un braccio, e successivamente per chiedere
soccorso.
Grazie ai moderni sistemi di comunicazione, in poche ore alcuni mercantili si
erano portati in zona, e l'equipaggio di 3 persone ha potuto abbandonare la
barca trasbordando su una di queste navi.
Lo skipper ha poi mandato via Internet alcune foto ed un filmato girati
dall'equipaggio della nave durante la manovra di trasbordo: si vede chiaramente
la forza del vento, ed i danni alle sovrastrutture della barca causati, a quanto
pare, dalle onde, e si assiste ad una manovra di trasbordo effettuata
affiancando lo yacht al lato sottovento della nave, in modo che i 3 membri
dell'equipaggio (tra cui lo skipper settantenne...) potessero saltare sulla rete
calata sul fianco della nave, intanto che lo yacht rollava pericolosamente,
urtando ripetutamente con l'albero contro la fiancata della nave. L'intera
manovra è durata una decina di minuti, durante i quali lo yacht ha continuato a
sbattere violentemente contro la nave.
Manovra molto pericolosa, è accaduto che in casi simili delle persone si siano
fatte seriamente male cadendo in mare tra la barca e la nave, ed in effetti lo
yacht aveva messo in acqua il battellino, forse con l'intenzione di effettuare
il trasbordo da una certa distanza, usando il battellino tirato con una cima,
come viene sempre consigliato di fare. Sospetto che sia stato il capitano della
nave a voler fare la manovra in quel modo, ed è stato un bel rischio!
Peccato per "Baccus", abbandonato alla deriva nell'Oceano indiano, ma almeno
l'equipaggio è salvo.
(Il valore della barca è stato
successivamente ripagato dalla Compagnia di Assicurazione)
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