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PIANIFICARE I COSTI DI VIAGGIO

I costi del giro del Mondo, pubblicati in questa pagina, hanno generato molte discussioni: in generale, molti trovano che le cifre da noi riportate siano molto alte, e che si possa viaggiare spendendo molto meno.

In questa pagina, più che dire quanto abbiamo speso noi, vorrei dare degli spunti per permettere a chiunque di farsi una idea di quali possano essere i costi nel suo particolare contesto; ed allora cominciamo!
 

SCELTA DI VITA O CROCIERA?

Il fatto è che "viaggiare in barca" può avere significati molto diversi: un singolo o una coppia che vivano a bordo della propria barca, spesso vecchia, semplice e mantenuta in stretta economia, senza avere lasciato da qualche parte una casa fissa coi suoi costi, e che navighino lentamente fermandosi magari anche per tempi lunghi ma evitando soluzioni costose come i marina, minimizzando i costi per fare turismo o per mangiare al ristorante, e facendo qualche lavoro (più o meno ufficiale e "legale") per reintegrare la cassa di bordo, possono avere dei costi molto vicini o perfino inferiori a quelli di una vita domestica più convenzionale.

E' evidentemente molto diverso lo scenario di chi naviga solo per periodi relativamente brevi per poi tornare ad una casa e probabilmente anche ad un lavoro ben retribuito e che consente di vedere i periodi a bordo come una vacanza.    Gli scenari possono essere numerosi, da una crociera un po' più impegnativa del solito a periodi di alcuni mesi ogni anno, lasciando la barca in un luogo sicuro negli intervalli, o magari spingersi fino ad un periodo sabbatico di 2-3 anni di fila per concedersi l'avventura di una vita.

Oltre ad essere spesso caratterizzati da una maggiore disponibilità economica, questi scenari si portano dietro anche dei costi addizionali, dal costo del carburante consumato per non perdere tempo prezioso nelle calme, ad un più frequente utilizzo dei marina o magari mangiando spesso a terra, o noleggiando un'auto per visitare l'entroterra, o per i voli di andata/ritorno dalla barca a casa e per il corrispondente rimessaggio della barca stessa, e così via.
...e la barca stessa potrebbe essere noleggiata sul posto, invece di essere una barca di proprietà.
 

PRINCIPALI VOCI DI SPESA:

CIBO: come a casa

Per gente che è abituata ai prezzi dell'Europa o del Nord America, difficilmente il costo degli alimentari può essere peggio che a casa, perlomeno per tutti i generi alimentari di prima necessità.    Diverso può essere il caso per cibi conservati (che oltre ad essere costosi, potrebbero essere difficili da trovare), e per le bevande, in particolare vino ed alcoolici, per i quali i prezzi possono facilmente essere anche più del doppio di quelli di casa.

Di vino e superalcolici se si vuole si può fare a meno (o limitarne strettamente l'uso), ma non sempre si può fare a meno di cibi conservati (in scatoletta o sotto vuoto o disidratati che siano), in occasione di lunghe traversate ma anche come scorta per non essere costretti ad andare in porto troppo spesso.

In generale comunque, noi non prevediamo di spendere significativamente di più di quel che spendiamo a casa per il cibo.
 

USO DEL MOTORE: 400 € / 100 ore motore (500 miglia) = 400 € / Mese?

L'argomento "uso del motore" è molto controverso, andiamo dal purista incallito che a malapena accende il motore per entrare ed uscire dal porto (sempreché non sia possibile fare a vela anche quello!), che limita i consumi di elettricità ad un fanale a LED per navigare la notte, e che ricarica la batteria coi pannelli solari od il generatore a vento, fino a quello che accende il motore non appena la velocità a vela scende al di sotto di un nodo o due e che deve far girare il motore o il gruppo elettrogeno almeno 1 ora al giorno per ricaricare le batterie.

Ognuno è libero di adottare lo stile che meglio si adatta alle sue esigenze, ma resta il fatto che anche il più restio a mettere in moto deve mettere in preventivo da 1 a 2 ore al giorno per ricaricare e per entrare ed uscire dai porti o ancoraggi.

La zona dove si naviga ha anch'essa molta influenza sull'utilizzo del motore, non c'è dubbio che in Mediterraneo d'estate le calme siano frequenti e le brezze spesso leggere e di breve durata (con una parziale eccezione in Grecia nella stagione del Meltemi), mentre al contrario alle Antille gli alisei soffiano pressoché costantemente.    Noi abbiamo constatato nei nostri viaggi un utilizzo del motore intorno al 50% della percorrenza, che in un mese si aggira intorno alle 1000/1300 miglia.    Questo comporta, nel nostro caso:

- 500 / 600 miglia al mese percorse a motore
- quindi 100 / 120 ore-motore
- con un consumo di 2 litri/ora, questo porta a 200 / 240 litri al mese
- ad un prezzo di 1,5 €/litro, siamo tra i 300 ed i 360 €, ma spesso in porto il gasolio costa di più, e si superano i 400 €
- a questo occorre aggiungere il cambio di olio e filtri, ogni 100/200 ore secondo il motore
- spesa mensile totale, da 400 a 500 €

Il Vostro calcolo può dare risultati molto diversi a seconda dello stile di navigazione, delle condizioni meteo incontrate ed anche delle dimensioni del motore e della barca.
 

RISTORANTI: da 10 a 20 €/persona-pasto in su

Questa voce è variabilissima, sia in funzione della frequenza dei pasti consumati a terra e sia del livello dei prezzi nel Paese in cui ci si trova, e naturalmente del livello dei locali frequentati: nella nostra stima sto dando per scontato che non parliamo di locali di lusso, ovvio che una cena al "Bloody Mary" di Bora Bora costa cara (ma una volta nella vita non volete andarci?), ma in compenso perfino in un posto generalmente caro come Tahiti si può mangiare più che decentemente ai famigerati "roach coaches" nel piazzale del porto di Papeete, spendendo relativamente poco.

Questa voce di spesa può incidere molto sul budget, in due persone si fa dannatamente alla svelta a spendere 500 € al mese per mangiare a terra una dozzina di volte al mese, e si può facilmente spendere molto di più!!     Tuttavia, nessuno vi obbliga, potete anche non cenare mai a terra!
 

COMUNICAZIONI (telefono/internet): da 10 a 100 €/mese

Sono finiti i tempi in cui si mandavano proprie notizie ai famigliari solo con una lettera ogni tanto: che si ricorra al telefono o alla e-mail, ormai ci si può tenere in contatto facilmente, e spendendo cifre non proibitive ciò è possibile anche durante la navigazione.

Anche chi è poco interessato alle comunicazioni, sicuramente vuole poter ricevere i bollettini meteo, magari sotto forma di file GRIB ricevuti per e-mail.

Quanto costa?    Si parte da un minimo di 10/15 € al mese per una SIM ricaricabile di un operatore locale che permetta telefonate all'estero e connessione ad Internet e che venga usata con molta parsimonia (usare all'estero le SIM dei nostri operatori di casa è solitamente piuttosto costoso, perlomeno nel genere di paesi che si frequentano in un viaggio in barca); naturalmente in caso di utilizzo intenso può essere necessario ricaricare il credito anche più di una volta, ma trattandosi di schede ricaricabili almeno la spesa è immediatamente visibile e gestibile.

Ovviamente il telefono cellulare è utilizzabile solo in prossimità della costa, e lo stesso vale per il wi-fi, il cui costo può variare da zero a 10 dollari ogni ora di connessione.     Durante il nostro viaggio noi abbiamo goduto molto raramente di connessioni gratuite, ed è anche piuttosto raro trovare connessioni private "aperte" che possano essere usate all'insaputa del proprietario...
Spesso nei marina è disponibile il wi-fi, generalmente a pagamento, spesso lento e con un segnale debole, e talvolta molto costoso; altre volte può essere possibile usare la rete di un hotel (a volte gli alberghi sono disponibili ad offrire i loro servizi anche a non-clienti, specie se utilizzano per esempio il loro ristorante), oppure si può scendere a terra ed utilizzare un Internet Café.

Per avere il servizio e-mail durante la navigazione, il metodo più economico è tramite la radio SSB: se si è radio-amatori certificati, è disponibile il servizio Winlink, che è addirittura gratuito.   Disponendo di una radio SSB omologata per uso marino e dotata di un call-sign, e naturalmente del solito modem Pactor, è disponibile il servizio Sailmail al costo di 250 Dollari l'anno.

In alternativa, un telefono satellitare permette sia conversazioni telefoniche che e-mail a bassa velocità per un costo relativamente contenuto: il costo di un telefono base con l'eventuale kit per trasmissione dati è di poco più di 1000 €, ed il costo delle connessioni si aggira intorno ad 1 $/minuto.
Nel caso del sistema Iridium, l'unico tra quelli a basso costo che abbia una reale copertura mondiale, un abbonamento prepagato per 500 minuti di conversazione e valido per 1 anno costa intorno ai 600 €.    Purtroppo questa è la formula più conveniente, esistono abbonamenti meno costosi, ma scadono dopo un mese, quindi non c'è verso, dovete per forza spendere 600 €/anno!   Tenete presente che, se ricaricate il credito prima che sia scaduto, l'eventuale traffico non utilizzato non va perduto, ma se non ricaricate non solo perdete il credito ma anche il numero telefonico.
Questo comporta che purtroppo attivare un telefono Iridium solo per alcuni mesi all'anno per coprire la durata di una crociera non è fattibile, a meno di accettare che la prossima volta vi toccherà ricomprare un nuovo numero (ed il provider potrebbe non gradire!...).

Se i vostri programmi sono limitati alle parti del mondo sotto copertura dei rispettivi sistemi, potete prendere in considerazione anche due operatori alternativi all'Iridium, il Thuraya (solo Europa ed Africa) ed il Globalstar (solo le terre emerse, niente oceani); i costi comunque sono solo marginalmente inferiori all'Iridium.

Per chi può spendere infine la INMARSAT offre tutta una serie di servizi voce e dati specifici per utilizzo marino; i costi però sono per l'appunto più alti, e le apparecchiature (e relative antenne) possono essere anche piuttosto ingombranti.
 

CARTE NAUTICHE/PILOT BOOKS: 500 / 800 € a paese visitato

Ogni  volta che si visita una zona del mondo per la prima volta, occorre equipaggiarsi con le carte nautiche della zona, nel nostro caso sia le carte elettroniche per il chartplotter che le carte "di carta" che ancora utilizziamo in abbinamento col chartplotter.
C'è chi pensa di poter fare a meno delle carte tradizionali, ma a nostro parere il rischio è eccessivo, basta un blackout elettrico e le carte elettroniche possono diventare inutilizzabili.

Per quanto riguarda i piani dei porti ed ancoraggi, piuttosto delle carte nautiche preferiamo fare ricorso ai Pilot Books, più orientati a fornire il genere di informazioni pertinenti alla nautica da diporto, usandoli in abbinamento con le carte di dettaglio visualizzate sul chartplotter.

Ultimamente i prezzi delle cartucce-dati per i chartplotter sono calati sensibilmente, oggigiorno per 240 € si può avere una cartuccia "extra-large" che copre una zona molto vasta, come il Mediterraneo o le Isole Britanniche.   Purtroppo a volte i confini tra una cartuccia e l'altra sono tagliati in modo strano, costringendo per esempio ad acquistare la cartuccia che copre l'intera Africa per avere le coste africane del Mediterraneo, oppure dell'intera America centro-meridionale per avere le Antille.

Per quanto riguarda le carte tradizionali, i prezzi oscillano tra 25 e 40 € a carta, e per coprire l'area di navigazione di una stagione servono facilmente 20/30 carte se non di più: per esempio per coprire la Grecia Jonica e le coste ed isole del Mar Egeo servono come minimo 26 carte, per una spesa di circa 700 € (dipende da quale produttore di carte scegliete, quelle dell'Ammiragliato Britannico sono le più costose).

Un interessante modo per risparmiare, quando è possibile, è costituito dai cosiddetti "Chart Folios": raccolte di tutte le carte che riguardano un'area, stampate in formato ridotto, costano meno di un quarto delle carte tradizionali equivalenti.      Purtroppo non esistono per tutte le località, generalmente sono pubblicate dall'istituto idrografico "di casa" (motivi di Copyright), per esempio sono disponibili per Isole Britanniche ed Antille (Ammiragliato), Italia (Istituto Idrografico), Croazia (Istituto Idrografico Croato).

Infine, i Pilot Books: sul mercato esiste di tutto, anche a proposito di parti del mondo assai remote; tipicamente un Pilot Book copre un Paese, ma ci sono eccezioni dove occorrono 2 o 3 volumi per coprire un Paese complesso, ad un costo tipico intorno ai 35 € a volume.
 

RITORNI A CASA: da 100 a 700 €/persona-viaggio

Non sono pochi quelli che effettuano lunghi viaggi "a rate", concedendosi uno o due mesi l'anno (qualche fortunato anche di più) per navigare, lasciando poi la barca ogni volta in un posto diverso per poi proseguire il viaggio l'anno successivo.

Ovviamente questo comporta di lasciare la barca in un posto sicuro, ogni volta diverso e necessariamente lontano da casa, e di dover tornare a casa e poi successivamente raggiungere di nuovo la barca, con un costo che è ovviamente variabilissimo: ben diverso è rientrare da un porto del Nord Europa, per esempio, rispetto al rientro da qualche sperduto atollo del Pacifico!
La stima qui riportata è necessariamente molto approssimativa, e comunque ipotizza un viaggio a tariffa "economica".
 

PORTI/ORMEGGI/TASSE LOCALI: 40/50 €/notte + 100/300 €/paese

Purtroppo non pochi Paesi sono convinti di avere scoperto una miniera d'oro imponendo tasse e balzelli vari agli yacht che entrano nel Paese: le motivazioni sono le più varie, dal contributo alla manutenzione di fari e fanali all'obbligo di dotarsi di un "Cruising Permit": il costo può andare da poche decine di Euro a diverse centinaia, come in Croazia o, più recentemente, in Grecia.    Anche in Italia una tassa del genere è stata introdotta e poi abolita un paio di volte.

Anche in giro per il mondo, siamo stati impallinati più di una volta; inutile essere più specifici, queste cose cambiano spesso ed occorre tenersi informati sulle ultime novità.    Attenzione anche che spesso non si può scendere a terra finché non si è pagato, quindi assicuratevi di avere a bordo abbastanza contante per effettuare il pagamento (e sperate che accettino dollari o Euro!).

L'utilizzo di porti o Marina può rappresentare una voce di spesa importante, anche se talvolta i porti pubblici possono essere gratuiti, ormai è fin troppo normale, per una barca come la nostra, pagare intorno ai 40 € per notte, se non di più.
Certo, non è sempre indispensabile ormeggiarsi ad una banchina, magari si può ancorare in una baia ed eventualmente andare a terra col battellino, anche se non è proprio il massimo quando si deve fare la spesa o lasciare la barca incustodita per un po' di tempo.
Purtroppo, non mancano i casi in cui anche per passare la notte in rada si deve pagare, magari in cambio di un ormeggio alla boa, e magari in cambio di niente, giusto un fantomatico servizio di raccolta della spazzatura.     La Croazia è un tipico esempio, in moltissime rade sono state piazzate delle boe, e si paga una cifra non lontana dai "soliti" 40 Euro per notte...

Allontanandosi dall'Europa i Marina diventano molto più rari, al punto che quando ne trovate uno sarete ben felici per una volta tanto di pagare per la comodità, e comunque abbondano anche gli ancoraggi che sono quasi sempre gratuiti.

La autosufficienza della barca diventa un fattore importante: la possibilità di stivare scorte di cibo per diversi giorni, serbatoi dell'acqua capienti, gasolio sufficiente per diversi giorni, ed anche più genericamente il comfort della vita a bordo anche all'ancora in una rada sono tutti fattori che permettono di diradare le soste in porto coi relativi costi.
 

DIVERTIMENTI/TURISMO

Questa è un'altra voce variabilissima, da zero ad infinito...

Certo, la barca permette di visitare le coste di un Paese, ma ovviamente ci possono essere motivi di interesse nell'entroterra, musei da visitare, città o panorami nell'interno, la lista è infinita.

Noi quando possiamo amiamo molto noleggiare un'auto e girare per il paese, altre volte può essere più pratico partecipare ad una gita organizzata (si può chiedere al locale ufficio turistico, o all'ufficio del porto, o anche agli alberghi dei dintorni); per chi ama le immersioni, spesso sono disponibili immersioni guidate presso i diving center locali (a volte è addirittura obbligatorio servirsene, le immersioni solitarie sono spesso vietate).
 

ASSICURAZIONE: 1000/4000 €/anno

L'assicurazione per responsabilità civile verso terzi è obbligatoria in molti paesi, e comunque è una precauzione molto opportuna.
In teoria la assicurazione contro i danni subiti dalla propria imbarcazione potrebbe essere considerata facoltativa, ma stiamo comunque parlando di un valore importante che può subire gravi danni o andare completamente perduto.

Purtroppo, può non essere facile trovare una compagnia disposta ad assicurarvi per un viaggio in località remote, e comunque certamente il premio sarà sensibilmente superiore a quello pagato per le acque di casa e la compagnia potrebbe imporre delle restrizioni (numero minimo di 3 persone a bordo durante le traversate, evitare le stagioni degli uragani, ecc.).

Sia ai tempi del giro del mondo e sia ora per Shaula4, noi siamo assicurati con la Pantaenius; ha fama di essere cara, ma questo non è vero almeno in confronto con le tariffe disponibili in Italia, e ci hanno coperto per il viaggio intorno al mondo con un minimo di clausole.   Per dare un'idea, noi attualmente spendiamo circa 1000 € per le assicurazioni RC e Corpi di Shaula4, mentre per Shaula3 spendevamo circa il doppio, cifra a sua volta raddoppiata a circa 4000 €/anno per il giro del mondo.
 

MANUTENZIONE (prima/durante/dopo): da 1000 €/anno in su

Per quanto la barca possa essere stata messa completamente a nuovo prima della partenza, le cose si possono guastare o logorare con l'uso intensivo di una lunga navigazione, che accumula un logorio pari a molti anni di crociere estive!

Anche in una annata molto fortunata, sarà da mettere in conto la sostituzione di qualche cima, qualche piccola rottura, magari l'acquisto di qualche accessorio a cui non si aveva pensato, la sostituzione di olio e filtri sul motore, ed almeno una pulitura della carena con successiva applicazione di antivegetativa.

Quando dico 1000 Euro all'anno sono MOLTO ottimista, anche facendo il più possibile i lavori in proprio, già solo alaggio, antivegetativa e varo costano molto vicino a quella cifra!   (a meno che non facciate il lavoro da soli spiaggiando la barca, ammesso che sia possibile e permesso).

Quando poi la barca ha qualche anno, o è sottoposta al logorio accelerato di una navigazione tutto l'anno, le occasioni di avarie aumentano, ed i costi vanno su; se poi capita un incidente che causa danni importanti, la spesa può diventare importante, ed anche se in questo caso magari può intervenire l'assicurazione, potete dover anticipare la spesa per poi ricevere il rimborso in un secondo tempo.    E naturalmente l'assicurazione non copre i guasti dovuti al semplice logorio: se il motore va revisionato o addirittura sostituito perché ha girato 10.000 ore, la spesa è tutta vostra!

Noi nel giro del mondo siamo stati fortunati, se non ci fosse stata la scuffia ce la saremmo cavata con alcune piccole riparazioni (qualche cima d'ormeggio logorata, la pompa dell'autoclave sostituita, la centralina del frigorifero sostituita 3 volte (!!...), e circa 1000 $ per alaggio, varo ed antivegetativa alle isole Figi.     In tutto un paio di migliaia di Euro in poco meno di 2 anni.

Occorre anche tenere presente che la barca al suo ritorno da un lungo viaggio può avere bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, come la sostituzione del sartiame o delle vele ormai logore, o una revisione completa del motore; se pensate di vendere la barca al vostro ritorno, potete evitare la spesa, ma questo abbasserà il prezzo di vendita.
 

RIMESSAGGIO DELLA BARCA (a casa o in giro per il mondo)

A meno che non navighiate senza sosta, prima o poi dovrete lasciare la barca ferma da qualche parte per un periodo prolungato: c'è gente che si fida a lasciare la barca all'ancora sotto la sorveglianza più o meno affidabile di un locale, ma i rischi sono troppo elevati per una barca di un certo valore: purtroppo non è raro tornare per trovare la propria barca svuotata dai ladri, o semplicemente sparita o addirittura distrutta sugli scogli.

Certo, lasciare la propria barca in un Marina (ammesso poi che ci sia...) può essere molto costoso, ma possono esistere soluzioni alternative, tenuto conto che la barca non deve essere abitabile, quindi magari un ormeggio su boa oppure addirittura in un piazzale a terra possono essere soluzioni meno costose e perfettamente accettabili.

Se state navigando lungo la fascia degli Alisei (quindi in zona a rischio di uragani) nasce un problema in più: o vi portate al di fuori della zona-rischio, il ché può rappresentare una deviazione assai lunga, oppure dovete assicurarvi di lasciare la barca in un posto "a prova di uragano", per esempio a terra, con la chiglia infilata in una buca e lo scafo appoggiato al suolo, in modo da non rischiare che il vento forte la ribalti.

I prezzi possono essere molto variabili, ma in generale aspettatevi tariffe non molto inferiori a quelle Europee.
 

UN CASO REALE: LA CROCIERA IN GRECIA DEL 2016

In questa pagina trovate il riepilogo dettagliato dei costi sostenuti durante la crociera da Jesolo alle isole joniche della Grecia.
 

  

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 07/09/2017

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