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 Jesolo 2014


 

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Nuovo nome

 

E' iniziata la nuova stagione!

La temperatura comincia ad alzarsi, la casa di Jesolo torna ad essere agibile, e possiamo ricominciare i lavori da dove li avevamo lasciati.

DOVE ERAVAMO RIMASTI?

L'elenco dei lavori da fare è ancora lunghissimo; prima di tutto, i lavori che richiedono la barca a terra:

- sostituire il cavo di sollevamento della deriva e regolarne il gioco

- sostituire l'ancora e controllare/sostituire la catena

- approfittare dell'assenza del motore per pulire e sistemare il vano-motore, preparare l'installazione del nuovo telecomando del motore, vuotare e pulire il serbatoio del gasolio e fare manutenzione all'asse elica

- approfittare dell'albero disarmato per installare gli scalini, l'antenna del radar, il trasduttore del vento, il nuovo fanale tricolore+fonda in testa d'albero, l'antenna VHF

- riverniciare lo specchio di poppa (approfittandone per mettere il nuovo nome!) e se possibile la tuga e la coperta

- lucidare l'opera morta (ce la caveremo con la levigatrice o dovremo sabbiare lo scafo?)

- levigare o rimuovere la vecchia antivegetativa

- applicare la antivegetativa fresca, verificando la linea di galleggiamento (che è sbirolenta)

- infine, al momento della messa in acqua, rimontare il motore e l'albero (col nuovo sartiame)

si prosegue poi coi lavori che possono essere fatti con la barca in acqua:

- completare le installazioni elettroniche (collegamento radar e trasduttore vento, nuovo chartplotter sulla tuga, centralina dell'autopilota)

- rivedere l'impianto dell'acqua, togliendo le due taniche da 60 litri ed in qualche modo ripristinando i serbatoi originari da 2 x 200 litri

- rifare l'impianto del gas, installando un alloggiamento regolamentare per la bombola e rifacendo la tubazione, con relativi sensori di fughe, rubinetti, eccetera

- riverniciare gli interni (mobilio e pagliolo) ed eventualmente sostituire parti in legno troppo rovinate

- sostituire i winch di scotta

- fare nuovo pagliolo e nuove panche in pozzetto

- migliorie agli interni: nuovi stipetti e mensole, rifacimento rivestimenti cabina di poppa

- rifare le stoffe dei materassini

- sostituire randa e genoa....

........... non è possibile, non riusciremo MAI a fare tutto questo prima del prossimo inverno!!

 

Va bene, si comincia!   Dalla:

SOSTITUZIONE DELL'ANCORA:

L'ancora CQR (da 12 Kg?) presente a bordo era un po' rugginosa ma tutto sommato ancora usabile; dopotutto su Shaula2 la abbiamo usata con soddisfazione per molti anni, e su Shaula3 eravamo passati all'ancora DELTA solo perché la CQR che avevamo installato inizialmente si incastrava pericolosamente nel musone.

L'esperienza di decine e decine di ancoraggi in giro per il mondo con la Delta ci ha comunque dato una notevole confidenza con quest'ancora, per cui è stato abbastanza naturale decidere di installarne una da 16 Kg al posto della vecchia CQR che terremo come ancora di rispetto.

Dobbiamo ancora verificare la catena: a bordo ce ne sono 100 metri, ma dopo i primi 60/70 metri abbiamo visto delle maglie malamente corrose, dovremo valutare se sostituirla tutta oppure tagliarla ed aggiungere 30 o 40 metri di cima (anche per ridurre un po' il peso a prua); su Shaula3 avevamo 60 metri di catena più 40 metri di cima, e non abbiamo dato fuori la cima più di un paio di volte, nonostante che nel Pacifico capiti spesso di ancorare su fondali elevati.
 

SOLLEVAMENTO E GIOCO DELLA DERIVA:

 

Sul cassone della deriva, i perni di regolazione del gioco ed il foro di ispezione del cavo di sollevamento                            L'attrezzo fabbricato per ruotare i perni

I violenti scossoni della deriva ci avevano molto preoccupato durante il viaggio di trasferimento dello scorso anno: temevamo di trovarci di fronte ad un meccanismo distrutto o logorato e di doverci inventare una soluzione!   Inoltre, il cavo di sollevamento della deriva era rotto e rabberciato alla meglio, e la deriva faticava molto a sollevarsi oltre la metà.
Già l'autunno scorso avevamo scoperto l'esistenza di 4 cilindri filettati di nylon ai lati del cassone della deriva, ruotando i quali (con l'apposito attrezzo che abbiamo dovuto fabbricare, perché a bordo non c'era!) si può ridurre il movimento della deriva, ma rimaneva il problema di come accedere all'attacco del cavo di sollevamento per poterlo sostituire, ed il fatto che la regolazione del gioco "giusta" per la deriva abbassata sembrava incastrare la deriva parzialmente sollevata!

 

L'attacco del cavo di sollevamento della deriva                                                       Finalmente, la deriva si alza completamente!

Sostituito il cavo di sollevamento (ben 40 Euro di spesa! Quello dell'Alubat l'avevo pagato 5 o 6 volte tanto!!) ci sono voluti 3 giorni di prove e cauti lavori di lima per arrivare ad un compromesso che garantisce un gioco accettabile a deriva abbassata ma nel contempo permette di sollevarla!

Rimane la prova in acqua, ma sono ottimista: uffa, una preoccupazione in meno!!


Il nuovo cavo di sollevamento della deriva,.....                                       ... che finalmente può essere abbassata del tutto!
 

MANUTENZIONE ALLA LINEA D'ASSE:

Su questa barca l'asse elica può essere sfilato solo in assenza del motore, così è una buona occasione per approfittarne e fare un po' di manutenzione!

Fuori l'asse e la vecchia boccola.....                                                                       e dentro la nuova!

Con l'occasione portiamo anche l'elica a modificare il passo: secondo il meccanico, il motore ha lavorato sotto sforzo, possibile indicazione di un'elica dal passo esageratamente lungo: qualche verifica con programmi di calcolo delle eliche sembrano confermare questa diagnosi, così facciamo accorciare il passo da 10 ad 8 pollici.    Speriamo in bene, non è che questa operazione sia reversibile!
 

SUPPORTO TIMONE:

Probabilmente non è molto importante, ma il supporto inferiore del timone è visibilmente storto, evidentemente i fori dei bulloni si sono ovalizzati; bastano 10 minuti col trapano per allargare i buchi riportandoli nella posizione giusta, e voilà, il supporto è dritto di nuovo!

Il supporto del timone ha ceduto ed è visibilmente storto...                               ed il problema è facilmente risolto!
 

MUSONE, PULEGGE DELL'ANCORA E CATENA:

Il musone è un po' storto, le due pulegge non girano bene e si sono consumate, ed il perno per bloccare l'ancora lavora male; inoltre dobbiamo sostituire gli ultimi 30/40 metri di catena, molto rovinati, con uno spezzone di cima: meno peso, e dopotutto è piuttosto raro ancorare dando fuori più dei 60 metri di catena che ci sono rimasti!

Conserviamo uno spezzone abbastanza decente di 10 metri dalla catena scartata, e lo useremo per l'ancora di rispetto; il resto si butta.

I nuovi rulli passacatena ed il perno di bloccaggio dell'ancora
 

ALLOGGIAMENTO BOMBOLA DEL GAS:

L'antiestetico vano a poppa del pozzetto, trasformato nell'alloggiamento per la bombola del gas


ACCESSORI SULL'ALBERO:

Occorre approfittare che l'albero è a terra per installare una serie di accessori coi relativi cablaggi: si comincia con il fanale combinato fonda/tricolore in testa d'albero, insieme ai cavi per l'antenna VHF e per il trasduttore del vento Raymarine, poi si continua con il supporto per il radar ed il fanale a metà albero.


Infine, gli scalini!     Abbiamo finito per adottare gli stessi scalini ripiegabili in plastica rinforzata che ci hanno ben servito su Shaula3.

Gli scalini chiusi.....                                                               ed aperti


PULITURA SCAFO E CARENA:

Il tempo scorre velocemente, e se vogliamo mettere la barca in acqua diventa urgente effettuare la pulitura dello scafo, scuro a causa di uno spesso strato di ossido che sarà anche protettivo ma certo non è bello da vedere, e rimuovere il più possibile la vecchia antivegetativa, dato che vogliamo cambiare colore e passare dal blu al bianco.

Un mese di duro lavoro!!     L'ossido sullo scafo non viene via, e ci tocca ricorrere ai mezzi pesanti, utilizzando una grossa (e pesante!) levigatrice angolare per rimuovere lo sporco, passando poi una seconda volta con una levigatrice roto-orbitale per dare la caratteristica finitura "a cerchietti" tipica degli scafi metallici (in realtà speriamo che aiuti a nascondere un po' le "magagne" più vistose!).

Ancora peggio, la rimozione della antivegetativa: su Shaula3 avevamo avuto buoni risultati utilizzando un raschietto elettrico: lento, ma efficace.
Stavolta, dopo il raschietto abbiamo dovuto carteggiare tutto e poi sabbiare le parti più critiche come la deriva ed il timone; alla fine il risultato è buono, ma ci è voluto molto tempo e tanta fatica!
 

VERNICIATURA:

Si comincia con l'opera viva, primer, fondo ed una prima mano di antivegetativa; una sosta per andare a casa a votare, poi si comincerà il processo sull'opera morta, per ora limitatamente alle righe blu sullo scafo ed allo specchio di poppa; la coperta, il pozzetto e la tuga dovranno aspettare, dato che non impediscono di mettere la barca in acqua!

Scafo lucidato, nuova antivegetativa bianca, righe blu ridipinte, e la barca ha tutto un altro aspetto!

Oltre un mese di duro lavoro, ma almeno il risultato si vede!
 

DERIVA E TIMONE:

Rimuovendo la vecchia antivegetativa, abbiamo constatato che i segni di corrosione elettrolitica sulla lama della deriva erano più gravi di quanto avevamo rilevato l'anno scorso; per fortuna non c'è nessuna traccia di corrosione sullo scafo (se ci fosse stata, l'anno scorso avremmo rinunciato all'acquisto!), per cui supponiamo che la causa di questa corrosione sia l'elettrolisi con il cavo di sollevamento della deriva, in acciaio inossidabile.
Per controbattere il fenomeno, applichiamo uno zinco opportunamente assottigliato sul bordo di uscita della deriva: vedremo a fine stagione se sarà servito a qualcosa.

(sinistra) il nuovo zinco sul bordo d'uscita della deriva                                                    (destra) la nuova vite per il recupero del gioco della lama del timone

Anche il timone, come la deriva, ha un sistema per limitare il gioco della parte sollevabile, per mezzo di 4 grosse viti di nylon.   Una di queste per qualche misterioso motivo non era stretta, e permetteva alla pala del timone un gioco eccessivo.
Il materiale di queste viti è però mal scelto, si tratta di una specie di nylon troppo flessibile, e non si riesce a girarle, alla fine tocca trapanare via la vite esistente e poi fabbricarne una nuova partendo da un tondino di teflon.

Approfittiamo dell'occasione per smontare la parte mobile del timone e dare una controllata al sistema di cime che "dovrebbero" permettere di sollevare ed abbassare la pala: funziona male, ma almeno adesso la pala ruota bene e sta ferma in posizione abbassata!
 

TELECOMANDO MOTORE:

La posizione originale del comando monoleva del motore era molto scomoda, specialmente per dare marcia indietro si era costretti a chinarsi nel pozzetto, perdendo momentaneamente la visuale; la chiusura del vano posteriore nel pozzetto per fare posto  al nuovo  vano per la bombola del gas ci ha dato la  scusa per dare una nuova posizione alla leva di comando, che del resto abbiamo dovuto sostituire perché quella vecchia, come al solito, non si smontava...

 

Il nuovo foro per il telecomando del motore, spostato una trentina di centimetri più avanti della posizione originaria
 

BATTESIMO:

E' NATA (ufficialmente) SHAULA4 !!

Anche se il nuovo nome risultava già sui nuovi documenti dal Belgio (avete notato che su questo sito non menziono mai il vecchio nome?), aspettavamo di avere riverniciato lo specchio di poppa per applicare il nuovo nome e procedere al battesimo "ufficiale"!

 

Si brinda al nuovo nome...                                                   ...riservandone una parte anche per il dio Nettuno!

Naturalmente il battesimo deve seguire le regole imposte dalla tradizione (vedere questa pagina), che includono una libagione agli dei del mare e dei venti!    Avevamo seguito la stessa procedura con Shaula3, e ci sembra di poter dire che abbia funzionato a dovere, gli dei del mare sono stati clementi!...


VANO MOTORE E SERBATOIO:

Ultimo lavoro necessario prima di rimettere la barca in acqua e rimontare motore ed albero: sostituire tutte le vecchie tubazioni, svuotare e pulire il serbatoio carburante ed installare il sensore di livello del carburante (che al momento non esiste).

Si pescano dal serbatoio le ultime gocce di gasolio tramite una cannuccia attaccata ad una pompetta da fuoribordo
Il gasolio è versato in una bottiglia per verificarne la pulizia prima di travasarlo in una tanica, se giudicato pulito

A dimostrare che un indicatore di livello, per quanto possa non essere precisissimo, è comunque utile, c'è voluto un giorno abbondante per svuotare il serbatoio con la pompetta, perché contrariamente ai nostri ricordi, il serbatoio era quasi pieno!

Una buona notizia, almeno: il gasolio uscito dal serbatoio era pulitissimo, neanche una traccia di sporcizia di alcun genere!

 

Il vano motore, pulito, verniciato e con tutti i tubi nuovi                                              nuovo rubinetto in uscita dal serbatoio, con comando a distanza
 

ELICA E ZINCHI:

Rimontiamo l'elica, il cui passo è stato accorciato di circa un pollice, e si installano tutti gli anodi nuovi.


PASSERELLA ED ATTACCHI:

Applichiamo a poppa un attacco per la nuova passerella telescopica che, quando è accorciata, occupa uno spazio veramente limitato nel gavone del pozzetto.

Il supporto per la passerella sulla plancetta di poppa...                                 ...e la passerella alloggiata sul lato del gavone del pozzetto
 

SERBATOIO ACQUE NERE:

Ormai in molti paesi è (giustamente) vietato scaricare le acque nere nelle baie o nei porti, e questo comporta necessariamente la presenza di un serbatoio per l'accumulo delle acque di scarico dal WC.

Il nuovo serbatoio, completo di pompa elettrica di scarico, è appoggiato da diversi mesi sul fondo del gavone del pozzetto, ma occorre ancora collegarne le tubazioni ed effettuare i collegamenti elettrici verso la pompa e verso l'obbligatorio sensore di livello.

Si complicano non poco le tubazioni alle spalle del WC, ma non abbiamo molta scelta, a causa del poco spazio disponibile.

 

Le nuove tubazioni col collegamento verso il cassone per le acque nere                                            Il cassone alloggiato sul fondo del gavone


TORNA IL MOTORE....

Varata la barca, ci portiamo sotto la gru con la quale riportiamo a bordo il motore:

Torna a bordo il motore!...                                             Sembra nuovo!...

Sembra nuovo, si, però non funziona!    O più esattamente, gira in modo irregolare ed ogni tanto si spegne!   Conosciamo fin troppo bene questi sintomi, ci hanno tormentato per settimane su Shaula3: non arriva gasolio!

Una prova rapida collegando una tanica al tubo di arrivo del carburante ci conferma che il problema non è causato dalle tubazioni provenienti dal serbatoio, non resta allora che incolpare la pompa del carburante, ma bisogna ordinarla e ci vorrà qualche giorno.
 

ABBIAMO UNA FALLA!!

Mentre traffica sul motore, il meccanico si accorge di un rumore di acqua, come un rubinetto aperto: scoperchiamo alcuni paglioli, e scopriamo un minuscolo foro sul lato della cassa della deriva!!

Un cuneo di legno martellato nel foro ferma per il momento l'entrata di acqua, ma non abbiamo scelta: appena terminato di riarmare l'albero col nuovo sartiame, torniamo sotto il travel-lift e rimettiamo la barca in secco.

Il foro sulla cassa della deriva....                                        ...e Shaula torna a terra per la riparazione

Inizialmente pensavamo di riparare il foro con una saldatura, ma il fabbro ci sconsiglia: a causa della posizione del foro, è difficile fare una riparazione ben fatta, e non c'è modo di applicare una piastra di rinforzo.    Ci consiglia di tappare il buco con resina epossidica, ed alla fine optiamo per seguire il consiglio.

Prima di tutto, tappiamo il foro con un mastice epossidico, poi stucchiamo tutta l'area in modo da coprire e riempire ogni forellino presente nelle vicinanze, infine applichiamo all'interno un paglietto e copriamo il tutto con una colata di resina epossidica: dovrebbe reggere!
 

SI TORNA IN ACQUA!

Finalmente, Shaula4 è ormeggiata al suo posto!
 

ABBIAMO UNA FUGA! (Elettrica...)

Ora che l'albero è montato, possiamo procedere con la posa dei nuovi cavi ed il collegamento del radar, dell'antenna VHF, dell'anemometro e delle luci a metà ed in testa d'albero.     Proviamo ad accendere tutto e....

Il segnalatore di fughe schizza al massimo della scala!!

Mapporc...     Pochi giorni fa la dispersione non c'era, quindi è sicuramente causata da una delle apparecchiature collegate in questi giorni, ma la ricerca del colpevole si rivela subito difficile; dopo molti moccoli, scopriamo che il colpevole è il radar, che non mette a massa la sua alimentazione, ma manda a massa quella del router della rete Seatalk-hs (una delle 3 - dico tre - reti richieste dagli strumenti Raymarine...).

Sarebbe una bella cosa che Raymarine dicesse come collegare gli strumenti su una imbarcazione metallica, ma non dicono una parola; comunque, stacco tutte le masse e la segnalazione di allarme sparisce; una rapida prova, e gli strumenti sembrano funzionare tutti lo stesso...
 

AUTOPILOTA:

In navigazione con equipaggio ridotto il pilota automatico è una mano in più, quindi installiamo un autopilota Raymarine ultimissimo modello ed integrato con la rete di strumenti di bordo.   Peccato che non ci sia modo di installare un attuatore "serio", del tipo "sempre in presa", come avevamo su Shaula3, e dobbiamo accontentarci di un attuatore "per piccole barche", che deve essere agganciato e sganciato manualmente dalla barra del timone ogni volta che si inserisce o disinserisce il pilota automatico.   Vabbé, abbiamo avuto la stessa soluzione su Shaula2 per molti anni, è meno comoda ma non è la fine del mondo!

Il pistone dell'autopilota, collegato alla barra del timone                     I display degli strumenti e del pilota automatico

CHARTPLOTTER IN POZZETTO:

Navigando in equipaggio ridotto, spesso il timoniere è l'unica persona sveglia a bordo, e disporre di un chartplotter/radar duplicato in pozzetto è una grandissima comodità; inoltre, essendo identico allo strumento installato sottocoperta, fa anche da riserva a quest'ultimo in caso di guasto, ed avendo un ricevitore GPS interno, può anche fare da riserva alla antenna GPS principale.

Il display multifunzione installato sulla tuga, ben visibile dal timoniere sia in modalità chartplotter che radar
 

IMPIANTO GAS:

Manco a dirlo, l'impianto del gas esistente non era a norma ed oltretutto non funzionava bene, non siamo mai stati in grado di accendere più di una fiamma alla volta, ed anche per questo occorreva un complesso rito voodoo!!

Via tutto quindi, installiamo un nuovo vano porta-bombola aperto verso l'esterno e dotato di sfiato, poi rifacciamo completamente la tubazione fino al fornello.

Il vano per la bombola del gas                                           Il segnalatore di fughe a bolla

Il fornello l'avevamo già sostituito l'anno scorso, e finalmente con la nuova tubazione funziona tutto!!

Il forno ed il secondo rubinetto centrale in cabina
 

WINCH DI SCOTTA:


I winch di scotta erano molto sciupati, così abbiamo ingollato il rospo, ed abbiamo installato due enormi Harken ST46; grossi, potenti, delle bestie!!
 

PORTELLO TUGA:

Il portello che chiude la cabina era sciupato e la verniciatura bianca piuttosto malridotta; avremmo volentieri fatto un pannello in perspex, ma è difficile trovarlo in spessori elevati e bisogna per forza di cose farselo tagliare da una ditta specializzata, per cui la faccenda diventa piuttosto costosa.    Abbiamo perciò deciso per ora di accontentarci di un nuovo pannello in legno.

Prima e dopo la cura...
 

TIMONE:

Anche la barra del timone era molto sciupata, per cui ne abbiamo fabbricata una nuova.


 

ALLARMI:

La prudenza non è mai troppa, per cui in cabina abbiamo installato un allarme per il gas, il cui sensore è sotto il fornello, ed un allarme per l'Ossido di Carbonio, montato in alto nella cabina di poppa, la più vicina al motore.

La centralina di allarme per il gas...                              e quella per l'ossido di carbonio
 

ALTOPARLANTE ESTERNO:

Durante le prime prove in mare abbiamo constatato che col motore in moto dal pozzetto non si sente la radio VHF; installato dunque un altoparlante ausiliario in pozzetto, ed un commutatore in cabina che permette di mandare sull'altoparlante  esterno il VHF oppure la radio/CD per un po' di musica in pozzetto al tramonto...

 

ANCOROTTO E CIME:

L'ancorotto (piuttosto grosso e pesante, non un male di per se...) con la sua catena erano stivati in uno dei pochi armadietti della cabina, uno spazio meglio utilizzato per altre cose e comunque non pratico per un rapido uso, così gli abbiamo fatto uno spazio nel gavone in pozzetto, ed oltre alla catena l'abbiamo equipaggiato con 30 metri di cima per un utilizzo più immediato.

Già che ci siamo, abbiamo anche predisposto nel gavone del pozzetto alcune gallocce a cui appendere alcune cime da ormeggio di utilizzo rapido.
 

GRU per il FUORIBORDO:

Fin dai lontani tempi di Shaula Due abbiamo adottato una gruetta smontabile di Osculati per calare il fuoribordo dalla barca al dinghy e viceversa; non potevamo esimerci dall'installare la stessa gruetta anche su Shaula4, in vista di frequenti utilizzi del battellino per scendere a terra durante le nostre future crociere...

La gruetta montata e pronta all'uso...                                           ...e quel che rimane con la gruetta smontata
 

GOLFARI POZZETTO:

Quando siamo in pozzetto, di notte o con cattivo tempo, indossiamo i nostri giubbetti di salvataggio con cintura di sicurezza incorporata, ed agganciamo queste cinture di sicurezza ad appositi golfari installati in pozzetto.

I golfari installati sul lato del pozzetto...                                          ...e sulla parete frontale
 

SALVAVITA:

Non servirebbe, perché ce n'è già uno sul quadro di distribuzione della 220V, ma le norme richiedono un interruttore automatico entro 50cm dalla presa per il collegamento elettrico alla banchina, e dato che ce l'avevamo già, avanzato dall'impianto provvisorio utilizzato l'anno scorso, lo abbiamo installato!

 

GALLOCCIA A MEZZA NAVE:

Stranamente, per una barca francese, non ci sono delle gallocce a mezza nave, utili per ormeggiarsi ai finger, poco usati in Mediterraneo ma molto popolari nei porti soggetti a marea elevata, per cui le abbiamo aggiunte!

 

TAVOLO POZZETTO:

Un tavolo in pozzetto è molto gradito per consumare i pasti all'aperto, ma purtroppo non abbiamo il timone a ruota che avrebbe costituito un pratico supporto per un tavolino ribaltabile.    Dobbiamo quindi accontentarci di un tavolino rimuovibile:

Il supporto per il tavolo...                                                  ...ed il tavolo montato
 

SISTEMAZIONE AEROGEN:

Il generatore a vento Aerogen-4 che abbiamo trovato a bordo è piuttosto sciupato, anche se funzionante, ed è montato su un palo troppo alto: per arrivare a fermarlo occorre arrampicarsi sul pulpito, una manovra pericolosa in navigazione.

Intanto che abbiamo smontato il generatore per un po' di manutenzione, abbiamo anche accorciato il palo di una cinquantina di centimetri; è ancora lungo, ma volevamo evitare che le pale del generatore fossero così basse da essere pericolose.

Si smonta il generatore a vento....                                       ...per rimontarlo sul palo accorciato
 

MANICHE A VENTO:

Le due maniche a vento "dorade" installate in coperta sarebbero utilissime, se non fossero completamente ossidate; smontarle è stata una dura lotta, ma alla fine ci siamo riusciti, ed ora le maniche a vento funzionano perfettamente!

 

CONTAORE:

Il contaore VDO integrato nel contagiri non funziona (sorpresa, sorpresa!  non funzionava neanche su Shaula3!...) e sostituirlo non solo costa un occhio, ma è probabile che si guasti di nuovo, per cui abbiamo optato per la installazione di un semplice contaore senza tanti fronzoli.

 

LAVORI DI VERNICIATURA:

Quando abbiamo acquistato Shaula4 la prima impressione era stata che ci fosse la necessità di molti lavori di verniciatura, sia all'esterno che all'interno; l'urgenza di altri lavori ha fatto si che i lavori di verniciatura finissero in fondo alla lista, ma ora che la maggior parte dei sistemi sono stati sistemati, si può prendere in mano il pennello (o il rullo...) e cominciare con le parti più rovinate come la tuga o il legno ai lati della discesa.

Si cominciano i lavori di verniciatura, in coperta...                                      ...ed in cabina
 

RIPRISTINO SERBATOI ACQUA:

L'ultimo impianto che ha bisogno di cure è quello dell'acqua dolce: per motivi in parte comprensibili, il primo proprietario ha disattivato i serbatoi dell'acqua dolce, che erano in alluminio, integrati nello scafo e quindi esposti al rischio di corrosione (un problema conosciuto ma che i fabbricanti di barche di alluminio si ostinano a non voler riconoscere...), e li ha sostituiti con...due grosse taniche da 60 litri ciascuna, sistemate sotto la cuccetta di prua!

Comprensibile, ma 120 litri sono proprio pochi per una barca da lunghe distanze, anche se avessimo il dissalatore che peraltro non abbiamo...

Si allargano i fori di ispezione dei serbatoi...                                    ...per fare posto ai nuovi tappi

Dopo aver studiato varie alternative, decidiamo di ripristinare i serbatoi originali, verniciandoli all'interno con una vernice epossidica specifica per serbatoi; abbiamo inoltre installato dei nuovi fori di ispezione apribili, al posto di quelli pre-esistenti, dei semplici pannelli di alluminio avvitati.

Rimangono da ripristinare le tubazioni, un lavoro per la prossima primavera!

Si perché...

E' ARRIVATO IL MALTEMPO!

E' giunta l'ora di tirare la barca fuori dall'acqua per il periodo invernale:

 

LA STAGIONE E' FINITA, SI TORNA A CASA!!

CONTINUA la lettura dei LAVORI 2015
 

 

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 07/09/2017

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