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DdB #1: Mio padre ha un frigorifero in camera da letto!
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Eccolo!
Me l'avete chiesto!
L'avete voluto!
Qualcuno per invogliarmi ha addirittura citato passi da quello dell'anno scorso!!! (ricordandomi solo il mio poderoso mal di mare dei primi giorni... sblorg!)

E io, fedele al sacro legame dell'amicizia e soprattutto al mio ego strabordante, ve lo faccio...

IL DIARIO DI BORDO 2005!
(Anno della moffetta umida, per chi si intende di calendari precolombiani)

Per ora consideratelo un antipastino, più precisamente un'intro: non è successo molto in questi giorni.
Causa lavoretti sulla barca (nuova, enorme e FIGHISSIMA!!! Ha la deriva che rientra nello scafo, WOW! ...particolare da tenere a mente.) sfighe varie - sono anche riuscito a dimenticare la digitale in macchina, macchina che mio fratello ha diligentemente riportato in patria sabato pomeriggio - e tempo fetido, pur essendo partiti dalla Brianzalcoolica giovedì non ci siamo mossi che stamattina.
Cioè, non so se è chiaro: ok, sono passati cinque giorni, ma oh gente!, ci siamo mossi! Giuro!!!

Facendo retromarcia per TRE MIGLIA!

("Quanto avete fatto in una settimana?" "Meno tre..." wow.)

Dallo squallidissimo porto di Arzal ci siamo spostati a La Roche Bernard, decisamente più carino, più popolato (ma pochissime marinarette, sigh!), più entroterra ma chissenefotte: ci siamo mossi, abbiamo fatto qualcosa, ho strappato il timone di mano a mio padre a morsi pur di dimenticare che per cinque giorni di fila non avevamo fatto altro che rotolarci sottocoperta, spararci corsette su fino al paese (fantasma) per immotivatissime spesucce varie (lunedì credo di essere salito a comprare il pane tre volte, brrr), con addirittura il nostro unico contatto col mondo, LA CONNESSIONE A INTERNET, sfasciato!!!

Cominciavamo a carezzare, con occhio febbricitante del compulsivo, le ipotesi di:

A- salpare, alla bersagliera, e sperare di venire sparati su uno scoglio appena usciti dal fiume e morire lì senza particolari sofferenze.

B- trasformare l'interno di Shaula 3 in un gustoso omaggio all'Overlook Hotel...

C- mandare affanculo la barca, la crociera, l'atlantico, il porto, la convenzione di ginevra, maastricht, il patto di kyoto, il golfo di Guascogna, la Spagna, la lasagna, il magna magna, la puttagna, la castagna, la mazza la ramazza la redazza la corvèe, unoduetre, fante cavallo e re, e TORNARCENE A CASA A PIEDI!!!!

Stamattina il bollettino dava BURIANA TOTALE GLOBALE MORTALE fino a SABATO, il Comandante Padre ha esclamato "Io chiamo La Rocca Bernarda, ca**o!", ci siamo fatti dare un posto per un paio di notti e siamo salpati.

Senza tirare giù la deriva...

La barca, mollati gli ormeggi ha preso a minuettare per il porto ad una velocità preoccupante.

Monsieur Dominique, il capocantiere, dal pontile ci guardava con calma comprensione.
Col pollice ci fa un gesto.
"Abbassate, abbassate... abbassate, mona."

Noi, dopo aver tradotto (come si fa, A GESTI, "mona" in francese?!), mogi mogi abbiamo obbedito, Shaula ha ringraziato e siamo riusciti ad uscire dal porto e dall'imbarazzo.
Principalmente dal secondo.

Un'oretta di timonata a motore lungo un fiume che pare l'Anduin (ah, l'anduin!), ormeggio perfetto, a parte qualche geniale focata qua e là, giustificata (senza troppa convinzione) dall'inattività di un anno, sotto una pioggerella che da fastidiosa è passata abbastanza rapidamente all'essere molesta, per trasformarsi in letale mentre io e La Comandanta Madre eravamo in paese a procacciarci il cibo per pranzo.
Lore in brodo, sniff...

Mi sono fradiciato come un pulcino, porca pina!

La Roche Bernard è un paesino della madonna, ha un sacco di negozi utilissimi, compreso quello di telefonia dove siamo riusciti a recuperare il caricabatterie per il cell di mio padre: credetemi, per mandare le mail il caricabatterie è FONDAMENTALE.

Credetemi ma non chiedetemi come mai.

COMUNQUE, non confidando affatto nel francese di mia madre, mi sono fatto una corsettina di nuovo giù fino al porto (un par de chilometri), per consegnare il carichicchio al padre, dargli una mano un attimo sotto la pioggerella oramai molesta, scoprire che il coso ANDAVA BENE, ERA LUI, ERA QUELLO GIUSTO!, e risalire dalla madre, che intanto spesucchiava in una rosticceria.

Tempo di arrivare a metà pontile e mi passa accanto Noè, cum Arca, che mi urla "Pirla!", e se ne và.

Arrivo in rosticceria, entro, ed ai miei piedi si forma una piccola piscina olimpionica a quattro corsie omologata per i tuffi.

Bonjournèe!
Bonjournèe a chi?! Vabbeh...

Poi via, in panificio, poi su, di nuovo in porto, dove mi spoglio, mi spremo le scarpe fuori dai piedi e svengo.

Seduto a poppa a guardare il fiume.
Micidiale paesaggio bretone con la pioggia.
Si diventa poeti da queste parti, per forza.
E poi ci si suicida in gruppo.
Festosi.

Ovviamente alle tre è saltato fuori un sole terrificante, abbiamo cominciato a sudare come maiali che sudano ed ancora adesso fa un discreto calderello.
L'ottimismo serpeggia, si sussurra di partenza attorno a dopodomani, ma mooooolto sottovoce, perchè i potentissimi Dei Della Sfiga Nautica hanno un orecchio finissimo!
Maledetti...

Bien, direi che come Limitata Intro A Mò Di Antipastino ho scritto decisamente fin troppo.
E' ora di fare altro - tipo cena.

bene, vi saluto, vi bacio ovunque voi siate,

Namu Amida Butsu

Lorenzo

p.s.: ... mio padre ha VERAMENTE un frigorifero in camera da letto!

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Last Update: 25/03/2007