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Diario di Bordo #11. L'Ammiraglio Greco e il serpente di Shanghai
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"E dopo vent'anni di pesce sotto sale il mare mi sembra più o meno tutto uguale"

R. Vecchioni, "Velasquez"

L'Ammiraglio Greco, Loris Greco, sarebbe mio nonno: classe 1900.
Il serpente di Shanghai era il suo tatuaggio, fatto appunto da quelle parti quando aveva una ventina d'anni.
C'E' un motivo per il quale l'ho tirato fuori, anzi due, bestie ed ereditarietà, ma a questo punto slitta tutto più in là. [N.d.R.: c'è qualcosa nel p.s.]
SE, SE ne parlerò!!!
Aaaaaah, non c'è tempo non c'è tempo, non c'è mai tempo!


Facciamo il punto però, che se no non capite.

Dunque!

L'ultimo diario risale a una settimana fa, 19 agosto, Gibraltar (pronunzia, stranamente cockney, "Gibbrooo-ltah"), la delusione, il crollo di un mito, l'etilismo, ca**i e mazzi e strumpallazzi.
Bem bem bem, diranno i miei piccoli lettori, dopo una settimana per lo meno dicci che hai combinato, fatti invidiare, dove sei stato, dove ti sei abbronzato, che coste hai toccato, che spiaggie, che bagnanti, un bel riassuntone come nel Paradiso del Piccione!

Nu.

Allora salta tutto, raccontaci dove sei, che porto di moda, che luogo di classe, che baia segreta, che valle che picco che declivio che cortile che parcheggio che maneggio che sorteggio DICCI QUALCOSA CA**O ALMENO PER GIUSTIFICARE 'STE CHILOMETRATE DI MAIL CHE CI SPEDISCI OGNI VOLTA CHE TI SENTI SOLO!!!

Nu.

Ma che c'è, ma cos'è successo, marinaretto dolce?
Che ti è successo?
Racconta...

Nu.

Daaaaaaai!

Nu.

Suuuuuu! Non farti preeeeeegaaaaaaare!

Nu...

Ma cosa c'è?
Siete di nuovo bloccati in porto? Non riuscite nemmeno ad ENTRARCI, in un porto? La Comandanta ti ha fatto terzarolare UNA VOLTA DI TROPPO?...
Ti sei macellato un altro piede?
NON TI PIACE PIU' ELVIS???

Nu.
Ho rotto gli occhiali.

Sniff.
Non vedo un cassu.

La lente (la destra, ça và sans dire) adesso sembra il logo dell'uomo ragno.

Ma almeno l'avessi spaccata in qualche modo eroico, che ne so: colpito in faccia dal boma mentre andavo a liberare una cima incattivata durante un colpo di vento a quaranta nodi nel Golfo del Leone (by the way c'è stata sul serio, dicono i bollettini, anzi c'è ancora: qua si fa cronaca seria, mica cotiche!)!

Oppure buttandomi sul pontile per riuscire ad ormeggiare Shaula preda impotente della risacca...

O almeno in una rissa per difendere un chihuahua da tre marinai ucraini ubriachi!

No: mentre me li toglievo per farmi la doccia in capitaneria.

Mi sono spogliato, me li sono sfilati, mi sono scivolati, sono atterrati sulle assicelle di legno umido del pavimento, hanno fatto PAK, ed è successo: un volo fatale di quindici centimetri.
Scarsi.

Li ho appoggiati, gli ho dedicato un ultimo sguardo (bovino), mi sono fatto la doccia.
Scoprire lo zen durante l'età dello sviluppo aiuta, in casi del genere.

Che bello era però passeggiare poi per la città, sorridendo turistico, e notare gli sguardi perplessi che ti circondano: ammetto che m'ha regalato parecchi brividini di soddisfazione, yuk!

Ma il fatto rimane: ci vedo un belino!
Manca ancora ALMENO una settimana di navigazione (dura), domani salpiamo, io non ho occhiali di scorta e di lenti a contatto manco ne parliamo.

E NON MI CI AVEVA NEMMENO MANDATO LA COMANDANTA, STAVOLTA!!!!
No! E' innocente come un neonato! Ci sono andato di mia spontanea volontà, non me la posso neanche prendere con nessuno!

Ok, ho finito, mi sono sfogato.
Che sfiga.
IL PIEDE STA TORNANDO A POSTO, PERO'!
Alè!
Zoppico gemo e sanguino come una pecorella da una settimana, era anche ora.
Ieri per celebrare, con grande eleganza e classe sono inciampato su una galloccia mentre cercavamo di attraccare, trovando anche il tempo di domandarmi, nel frattempo, in che ca**o di lingua ci stesse parlando l'addetto della capitaneria: castigliano? valenciano stretto? 
PORTOGHESE????
....Catalano? Catalano!?!

Qua?!?

Si: A PALMA DI MAIORCA SI PARLA CATALANO!!!

Che sturia!
Che sturia essere a Palma sssssssssi, anche se se ne può parlare: oramai cominciamo ad essere tutti un po' stancotti, e l'altro ieri navigare già solo per raggiungere il passo tra Ibiza e Formentera è stato uno strazio cosmico (appena posso divulgherò una foto della faccia del Comandante che rende decisamente l'idea), ed anche arrivare nella Bahia de Palma è stato
pesantino, ma amiche ed amici capiamoci:
sei giorni di fila (fatti anche un po' a caso: il Comandante ha brillato per spontaneismo, negli ultimi giorni. Ammetto che guardare la carta e vedere che nemmeno ha segnato la rotta... un po' inquieta!), sei giorni senza toccare un porto sono tanti.

Tenendo altresì conto del fatto che:

A- Ci siamo appena fatti tutta la costa atlantica della penisola iberica piuttosto alla bersagliera 

B- Siamo partiti da Gibbrooooo-ltah, dove invece di riposarci c'è venuta la brillante idea di passare il nostro unico giorno libero a scalare una montagna per poi infilarci in caldi, asciutti, accoglienti tunnel della seconda guerra mondiale (dove la causa principale di mortalità era il raffreddore).
E la mattina della partenza a cercare il supermercato più vicino (5 km), per rifornire INTERAMENTE la cambuuusa)(la U leggetela con l'umlaut, non so come si scriva)

C- Gibbrooooo-ltah lè quel ca l'è, quindi il frizzantino buonumore che ci contraddistingue nicchiava un tantinello a palesarsi (almeno siamo partiti right on schedule: il 20 doveva essere ed il 20 fu. Alè. Cin cin.).

D- Pur essendoci fermati in varie e molteplici rade, calette, baie, per mangiare e/o dormire e/o farci un bagnetto, quello che abbiamo ottenuto è stato ciò: 
d.1: 20 agosto NOTTE - diamo fondo a Marradura per dormire: è una piccola, tenera, innocente baietta spagnola: ci crediamo. Vista qualche strana medusa durante la navigazione

d.2: 21 agosto mattina - Marradura tracima la stessa allegria che si può ritrovare in un ossario del '500.
Scappiamo e si comincia a bolinare come pazzi: 10 ore per fare 16 miglia. 
Ci sentiamo dei pirla, accendiamo il motore, lui saluta ma si mostra stizzito e sorpreso per l'attesa. Del resto da un mese il vero protagonista è lui!

d.3: 22 agosto mattina - Arrivati a Cabo de Gata ci facciamo L'UNICO VERO BAGNETTO IN RADA di tutta la crociera. I comandanti, asciutti dal 2004, hanno i lacrimoni, e carezzano l'acqua con la mano tremante della commozione.
Io nuoto felice, con l'eleganza dell'habituèe 
Poi do un'occhiata alla chiglia di Shaula e scopro i segni di una pacca abbastanza tosta che NON RICORDIAMO di aver preso.

L'umore del Comandante crolla.

Per automortificazione smetterà di radersi fino all'arrivo a Palma, in segno di lutto.

Intanto la Comandanta continua a tuffarsi, facendo scoprire ai bagnanti (ed al mediterraneo) il mistero delle maree oceaniche.
La rada è un giuoiuellino, comunque.
Restiamo in questo meritato paradiso? Ovviamente no.

d.3: 22 agosto SERA - Cabo De Los Muertos.
Abbiamo ancorato sotto Cabo De Los Muertos.
A Carbonera.
Tra un porto industriale ed uno riservato unicamente ai pescherecci.
Sotto una centrale elettrica a carbone.
Nella risacca.
Balliamo come pirla tutta la notte e ci guardiamo fissi negli occhi per un bel po': sono questi i momenti in cui anche i più seri si chiedono "Ma a me, poi, chi è che me lo fa fare?..."
A cento metri da noi una barca australiana, la Walkabout.
Ferma immobile.
E di nuovo qualche strana medusa.
La cambusa comincia a sembrarci stranamente magra.

d.4: 23 agosto - Boh. Si veleggiucchia, si smotoricchia, si vede di nuovo qualche medusa, DUE BRANCHI DI GLOBICEFALI (li ho filmati ma si vede poco, peccàt), e ci si ormeggia a Cala Barbina. Carina.
Ma sai: qualche moto d'acqua di troppo, qualche motoscafino di troppo, qualche canoa di troppo, e meduse, meduse, ca**o meduse ovunque!
Va beh dai, succede, siamo stanchi e chi se ne frega. Ci stronchiamo di Porto, nanna e ciao.
La cambusa si snellisce ancora.

d.5: 24 agosto - Cioè... uno dice... e poi invece... ma io poi... Cala Cerrada, carina, molto pittoresca, ma troppo troppo piccola, con l'acqua lercia e piena di meduse: tu ti ci fermi per il pranzo?
Ma anche no!
Andiamo a quella accanto, Cala Abierta!
Che è: più stretta, più lercia, TRABOCCANTE QUESTE CA**O DI MEDUSE ASSURDE FATTE A TAMBURO (io e la Comandanta, come passatempo pre-pranzo ci siamo dedicati allo stordimento, cattura, tortura, foto e liberazione di un esemplare. Vita vissuta, come al solito...)!
E con una risacca bastarda che non ha mollato fino a che non abbiamo finito di pranzare.
Si parte e non ci si ferma più.
La cambusa si fa sempre più asciutta.

d.6: 24/25/26 agosto - La cambusa ha palesemente l'eco.
La fame diventa un fatto concreto.
E piuttosto saporito!

Passiamo cabo Palos, passiamo il meridiano di Greenwich, passiamo le notti (a terzarolare, chiaramente, ed a progettare come liberarsi della comandanta in maniera efficace ma sbrigativa. Il Comandante avanza ancora la possibilità di sacrificare un'ancora, io caldeggio per l'idea di chiuderla per una settimana nel gavone di poppa con una barracudessa mestruata)passiamo Ibiza e Formentera, passiamo il tempo (terzarolando), ognuno come può, ma Palma De Maiorca non arriva, non arriva più!

Poi... poi... unbeldìvedremo... un fil di fumo... un'onda... un'ombra...

CA**O I TRAGHETTI!!!!

Palma-Ibiza ti fa capire come si senta un riccio sulla Novedratese!
Un riccio cui abbiano bendato un occhio, legato due zampe, bruciata la coda e imbottito il culo di purghe, ma non sottiliziamo...

Perchè poi si arriva, alla fine si arriva, ormeggiamo al Real Club Nautico de Palma, e tempo due ore riusciamo anche a conoscere una coppia di italiani (Lombardi. Cioè: milanesi... ok, sono brianzoli, è vero lo ammetto!) con una barca uguale alla nostra, e queste son robe che commuovono, oh yes!

Per fare un po' di emozionante real-time writing vi dirò che ora ora, mentre digito, son qua fuori in pozzetto a chiacchierare coi comandanti bevendo il MIO porto (che graziosamente concedo per le libagioni)(en passant: ho appena ciangottato per un po' con un'altra amicaportuale, Rama, quarantenne, real-american a dispetto del nome, ed ho scoperto che l'americano non lo capisco.
Non lo capisco ma mi viene un mimetismo d'accento micidiale. A Gibilterra parlavo come i Monty Python, adesso sembravo Bush ubriaco, dà da pensare...)


Ok...
Avete tenuto conto?
Altresì?

Bravi!

Perché per di più (aggiungete al conto, quindi) oggi s'è ovviamente fatto turismo, perché mica ci si può riposare dopo tutti 'sti "Tenete conto del fatto che", ma in ciò non ci sarebbe niente di male, buondio, visto che Palma Vieja non è per niente brutta!

Queste sono le sorprese carine che rendono felice un marinaretto stanco.

Turismo? No problem!
Certo, se non fosse che ieri, poche ore dopo aver finalmente toccato terra, io e la Comandanta, presi dal sacro fuoco del "Se non ce la faccio non me lo perdono" camminiamo per UN'ORA alla ricerca di un Carrefour.
L'abbiamo trovato.

Ci siamo entrati.

Ed abbiamo persino acquistato degli oggetti!!!! SCONSIDERATI!!!

Il 70% di quegli oggetti è finito addosso a me, per un'altra ora di camminata di ritorno.
Il Cammello non tradisce, quest'anno va così.

E bem bem bem, il porto è finito, per lo meno quello nel mio bicchiere, ma penso che mi andrò a fare un altro bicchiere, e sorriderò al cane del vicino, quello stronzo che la sera tiene il motore acceso per un'ora ma chissenefrega, il mio tempo è finito e forse non parlerò di mio nonno, del suo serpente di Shanghai, di bestie e di ereditarietà, ma non me ne importa molto: domani salpiamo, si va per Port Mahon, Minorca, col Golfo del Leone che ancora maestrala di bestia, ma noi si va.
Fuori chiacchierano, i Comandanti con i Comandanti, le Comandante con le Comandante, il porto è tornato, mr Presley canta treat me nice e io penso ai post scriptum

VIVA I LED ZEPPELIN!
Il Pilota

p.s.: Mio nonno. Mai conosciuto, ma in famiglia è una leggenda.

Lui e il suo serpente.

In accademia a quattordic'anni, a costantinopoli dai 18 ai 21, poi Livorno, Shanghai (dove una nobildonna, zia di quella che poi sarebbe diventata una delle migliori amiche della Comandanta, ci provò a morte con lui. Fallendo.), nel '32 spedito a Pantelleria per aver mandato a cagare un superiore.
Poi in Spagna, poi de tutto: me l'hanno affondato, ha rischiato la fucilazione, l'han salvato i partigiani, ha messo incinta mia nonna QUATTRO volte QUATTRO.

E mi è morto di cancro negli anni cinquanta.

Ma almeno ha segnato l'innegabilità delle nostre necessità di wandern marino...

... e del nostro rapporto piuttosto contorto con la Cina (giusto per citare un esempio fra tanti, ho una zia, la moglie del Contrammiraglio Paolo Greco-Tonegutti, di nome CAO HONG... )

Però alle bestie ci pensiamo un'altra volta, yup!

p.p.s.: Filipino Monkey! No Mama! No Papa! Only banana! FILIPINO MONKEY!!!!

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Last Update: 25/03/2007