Home Page - englishHome Page - italiano

DdB #10


 

Indietro/back
DdB #1
DdB #2
DdB #3
DdB #4
DdB #5
DdB #6
DdB #7
DdB #8
DdB #9
DdB #10
DdB #11
DdB #12
DdB #13
DdB #14


Diario di Bordo #10: Es a matter von langue
===========================================

Un inglese in colonia come si comporta?
Esattamente come un quattordicenne al cesso.
La mamma non vede...

Ladies and Gentlemen: Gibraltar.

Sasso in mezzo al mare.

Sasso che per sopravvivenza personale ha sostenuto 13 assedi, senza contare il coinvolgimento in varie guerre, guerre mondiali, guerre internazionali, guerre champion's league, serie A, B, C, eccellenza, guerre nazionali, guerre con o senza filtro, guerre rionali, guerre senza quartiere, guerre di quartiere.

Qua, fondamentalmente, si sono menati e basta.
La storia di Gibilterra consiste solo in questo: essere bombardata (o cannoneggiata), rompersi un po', rimettersi in piedi e "FINO A CHE RIMARRA' ANCHE UNA SOLA SCIMMIA A GIBILTERRA, GIBILTERRA RIMARRA' BRITANNICA!"
Storica leggenda...
Churchill, durante la seconda guerra mondiale, con Gibraltar fondamentale e fondamentalmente nella merda, deve aver perso diec'anni in un colpo quando gli hanno detto quante ne fossero rimaste, di simpatiche spulcioscimmie:
tre.

Ma è stato un genio: ne ha mandate a prendere una camionata in marocco!

Poi c'è la Sedia Della Regina: la regina di Spagna s'è seduta in cima a una collina, dicendo che non si sarebbe alzata finchè la bandiera iberica non avesse sventolato sulla rocca.
Il Governatore l'ha fatto issare, lei se n'è andata contenta, lui l'ha fatto ammainare ed hanno continuato ad ammazzarsi senza regine tra le palle.

Il cimitero di Trafalgar, monumenti a Horatio "Barcollo Ma Non Mollo" Nelson, il World War II Memorial & Graveyard, l'aereoporto.

52 chilometri di tunnel sotto la Rocca, casematte ovunque, il simbolo locale è il cannone depresso, cioè un cannone che un ufficiale, nel '700, ha inventato, e che poteva inclinarsi un sacco e colpire le navi più vicine.

E poi... e poi... e poi basta.

Botte. Fucilate. Cannonate. Rule Britannia. Scimmie.
La storia finisce qua, e le curiosità sono piccole (ma neanche tanto), saltano ovunque, elemosinano dolcetti e PUZZANO. Sono carine, una mi è anche saltata in spalla e abbiamo giocato un po', ma puzzano da matti, una roba incredibile.
(Però sono TROPPO CARINE!!!! NE VOGLIO UNAAAAAA!!!!)

Piove (finchè rimarrà anche una scimmia, il clima resterà britannico), bevo porto e medito.

Gibilterra mi ha deluso di brutto.

Mi aspettavo troppo, mi sa. Uno dei grandi sogni tipo appunto Finisterre, Capo Horn e via dicendo.

Già ieri mattina, il sottile fascino di Tarifa alle otto (sottile, ma anche "esile" sarebbe un aggettivo che non mi spaventerei a usare) mi ha accolto in maniera un po' ambigua, svegliato com'ero dalle onde di ogni stracazzo di ferry che si stesse facendo tarifa-tangeri-tangeri-tarifa...

Precisiamo: la Comandanta aveva già dato meravigliosamente sfoggio di sè in due occasioni e l'umore non era dei migliori 

1 - Rota: avevo appena finito di scrivere il capitolo 9, ed ero lì, bello soddisfatto, che mi beavo del lavoro e canticchiando Pique La Balene (l'inno di questa traversata).
Stavo manifestamente troppo bene.
Al che Ella mi apostrofa, e mi esorta ad uscire e farmi un giro.

Tentenno un po' ma poi cedo: mi vesto carino, prendo la digi e un po' di soldi, saluto ed esco.

Cinque, CINQUE minuti dopo ero di ritorno col sandalo destro pieno di sangue e uno sbrego enorme sotto l'alluce (il destro, ovviamente: sempre lo stesso!) fattomi inciampando sulla scalinata per ACCEDERE al paese!
Nemmeno ero riuscito a entrare!

La comandanta porta sfiga.

2 - Tarifa: Questa è metafisica.
Già eravamo stanchi.
Già eravamo nervosi.
Già la navigazione era stata pesantina, con poco vento, rallentata dalla corrente contraria, ed era ormai mezzanotte quando abbiamo scelto da che parte dell'isola ormeggiarci.
Già io, sbagliando il tasto del verricello, avevo incastrato l'ancora a bordo invece di farla scendere.
Già avevamo giustamente litigato come bestie.
Ma lei, una volta risolto tutto, DOVEVA PROPRIO esclamare "BENE! Io ora festeggio con un dolcetto!"!?!?!

Neanche il secondo morso è riuscita a dare!
Hanno bussato subito sullo scafo, ed erano due gentilissimi soldatini della Guardia Civìl che ci consigliavano di spostarci DALL'ALTRA parte dell'isola, perchè ridossata al vento di ponente che in nottata avrebbe cominciato a soffiare!
Per decenza il vento effettivamente si è anche palesato, ma noi intanto eravamo troppo concentrati sulla frappeizzazione offerta dalle onde dei traghetti per dargli retta.
Spiace, ma alle volte è così.

E quindi salpiamo: io zoppo, il Comandante incazzato, la Comandanta IMBAVAGLIATA, il vento... IL VENTO IN POPPA!!!!
Alè! E anche fortino!
Niente di spaventoso, ma un quindici/sedici nodi che fan piacere!
Cosa ci vuole in questi casi?
Ma la vela più famosa del mondo, quella che conoscono tutti, quella bella, colorata, gonfia, leggerissima: lo SPINNAKER!

E noi, baldanzosi...non ce l'abbiamo, lo spinnaker.
Ca**o.
Apriamo al massimo le vele e ciao.
Che figura.

Il vento ovviamente ci piglia un po' per il culo, smettendo di botto, aumentando, crescendo talmente tanto da spingerci, fatto memorabile, a terzarolare senza che la Comandanta aprisse bocca (ma approvava con sguardo sereno)!!!

Alla fine se ne sta sui venti nodi, il comandante pur di farmi smettere di rompergli le balle a colpi di "Mi fai timonare? Eh? Dai! Fammi timonare! 
Oh!
Su! Dai, timono io! Dai! Mi fai timonare vero? Voglio timonare!
Uuuuuffaaaaaaaaa, voglio timonaaaaaaaaareeeeee!" e via così, alla fine la ruota la molla, e con sommo orgoglio posso vantarmi di avercela portata io, shaula, a vela nella baia di Algeciras!!!

Che bello!

Peccato che preciso a metà baia il vento, con consueta sghignazzatina, abbia fatto un rapido inchino e sia uscito di scena in paso doble!
LASCIANDOCI FERMI CON ETTARI DI VELE FUORI IN MEZZO A QUARANTA TRA PETROLIERE, PORTACONTAINERS, TRANSATLANTICI E FANTASMI DEL TITANIC (presentatisi per l'occasione)

Qualche strillo, due gocce di panico, un po' di sudate e du' bestemmie (la risposta a tutto!) e si riesce ad attaccare il motore e puntare verso la dogana di Marina Bay.

Appena si libera un posto andiamo ad ormeggiare, ed io, per quanto zoppo salto in banchina.
La banchina non apprezza e si piega in due.
No, non sono ingrassato.
E' la banchina che è marcia!
Manca un'asse su tre, alla fine è addirittura crollata in acqua, le parti in ferro sono completamente arrugginite...
Butto un occhio sugli uffici della dogana.
Lamiere ondulate, ruggine, e merda di scimmia (importata, credo: i deliziosi animaletti spuzzacchioni non scendono fino alla città).
Una musichetta si fa strada nel mio cervello... pappa raparapappappa...
MINKIA MELEE ISLAND!!!

Scopriamo quindi in un colpo solo che Gibilterra è il buco del culo del mediterraneo E dell'oceano CONTEMPORANEAMENTE, e che qua, anche se sai lo spagnolo o l'inglese alla perfezione, non capirai una sega comunque!
Qua passano da una lingua all'altra senza nemmeno accorgersene, e parlandole entrambe parimenti male!
La tipa della capitaneria, prima di darci retta, ha parlato al telefono in inglese, spagnolo e FRANCESE!
Fantastique!

La scoperta definitiva, quella con la quale oggi chiuderò aspettando che la delusione passi e la lucidità sopravanzi (o che ci sia qualcosa di più interessante da dire: non è che possa andare sempre bene, la merda qua e là la trovi per forza) è forse la peggiore...

Ormeggiati definitivamente, scendo a farmi un giro.
Tralascio i sobborghi che uniscono l'Aereoporto, la pista/confine più corta e famosa del mondo, al centro della città: Keith, la nostra guida ai tunnel della 2° guerra mondiale ci ha poi spiegato che fino alla guerra quella zona era quasi tutta coperta dall'acqua, l'edificazione quindi va dagli anni 50 ai 90.

Fanno periferia di Roma dopo un bombardamento di brecciolino.

Arriverò diretto a Main Street, LA via del centro.
E passeggerò lungo questa infinita strada pedonale, questo centro storico in linea retta che va da Landport a The Convent, e voi passeggerete con me, A FORZA.
Non mi va di ripassare da solo di nuovo davanti
-a una gioielleria
-a un negozio di macchine fotografiche e telecamere
-una bottega di magliette/tazze/cappellini e stronzate per turisti
-un negozio di giacche di pelle
-una rivendita di vini, sigarette, tabacchi, liquori
-a una gioielleria
-a un negozio di macchine fotografiche e telecamere
-una bottega di magliette/tazze/cappellini e stronzate per turisti
-un negozio di giacche di pelle
-una rivendita di vini, sigarette, tabacchi, liquori
-a una gioielleria
-a un negozio di macchine fotografiche e telecamere
-una bottega di magliette/tazze/cappellini e stronzate per turisti
-un negozio di giacche di pelle
-una rivendita di vini, sigarette, tabacchi, liquori
-a una gioielleria
-a un negozio di macchine fotografiche e telecamere
-una bottega di magliette/tazze/cappellini e stronzate per turisti
-un negozio di giacche di pelle
-una rivendita di vini, sigarette, tabacchi, liquori

...sono perplesso ma poi capisco.
Cioè, mi ricordo. L'avevo letto su una guidettina scema mentre aspettavamo di attraccare alla dogana: qua è tutto duty-free.

Ed il confine è una pista d'atterraggio...

Senza passato, senza presente, senza futuro, amiche ed amici eccovi Gibilterra:
la più grande hall d'aereoporto del mondo.

Domani forse si salpa, 350 miglia se tutto va bene!

il Pilota

p.s.: all'inizio di ogni giro nell'elenco dei negozi, aggiungete, a scelta, o un MacDonald's o un Burger King
p.p.s.: perdono gli inglesi solo per i nomi delle barche che abbiamo qua attorno.
La mia preferita è ancora la "Murphy's Law", ma se la gioca con "Afe a Bet" e "Y'Knot"
In categoria Seriosi abbiamo Knight Errant, Who Dares Wins, Ocean Odissey e... no, Gas Pirate non credo conti!

Pagina successiva -->

 

Webmaster: Gianfranco Balducci - email: gfbalduc@tin.it

Last Update: 25/03/2007