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Diario di Bordo #13: GIOVANNI!!!
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Era lunedì, salpavamo da una baietta tutta verde bella verde che più verde non si può.
Con caaaaaaalma.
Dovevamo solo raggiungere Minorca: eccheccevò?!

La Comandanta si faceva male in modi bizzarri.
Io mi osservavo perplesso i calli sulle mani.
Il Comandante ruttava in playback (sfruttando le mie produzioni).

Oi che ben, come diceva Sisì.

Ma tutto è cominciato quando La Comandanta ci ha guardati ed ha esclamato:
"Va beh! Io vado a farmi un pisolino!"

...

Nel giro di dieci minuti... il mare si è ingrossato... il vento è salito a venti nodi... ED HA COMINCIATO A SOFFIARE DA NORD-EST!!!

Non ho mai bordeggiato così tanto!
Piacevole è, che dopo anni di Bordi Longines (gli Ultrapiatti) con Shaula 3 riusciamo a godere di meravigliosi Bordi a Banana, ovverosia eseguiti stringendo talmente tanto il vento da riuscire a disegnare sul chartplotter (lo strumento che segna le rotte: la terminologia tecnica è fika, ma presumibilmente oscura ai più) delle delicatissime parabole ascensionali.

La gara era a chi bananizzava di più evitando di inchiodare la barca in un frontale con un onda.

Devo dire che io e La Com non abbiamo sempre brillato per abilità, ed abbiamo riservato al nostro amatissimo Signore E Padrone dei Sette Mari un numero talmente alto di inaspettate e sgraditissime docce saline da risultare nemmeno imbarazzante: offensivo per qualche generazione!

Si è sbananato, tutto il giorno così, a risalire la costa est di Maiorca.
Pesante, devo dire: domenica è stato piuttosto fru fru, e poi in fin dei conti si era trattato di un semplice pomeriggio.
Ieri, puffi puffi, tutto sommato ci stavamo credendo, quando siamo partiti...

In undici ore e mezza abbiamo seccato 66 miglia, che è una media della madonna eh, mica ca**i: sei nodi costanti, più o meno!
Spiacevole però pensare che, lungo costa, quelle 11 ore e mezza, pari a non-voglio-neanche-sapere-quanti-minuti, siano equivalse a... 20? 25?
Facciamo trenta e non se ne parli più!
Trenta miglia in quasi una giornata...

Giornata pesantina.
Misteriosamente, dopo un mese (31 giorni esatti oggi) di navigazione, riesco anche ad ustionarmi la testa, la spalla destra, ed il naso.
E mi resta anche il segno degli occhiali da sole!
Pazzesco!

Comunque! Puntiamo stravolti ad una caletta qualunque, Bahia de Amer se non ricordo male, diamo fondo ceniamo e moriamo sul posto

Stamattina...
Stamattina apro gli occhietti: le sette e mezza.
E' da un'ora che dondoliamo come prosciutti al vento di primavera: il mare ci vuole far capire forse qualchecosa?

Aspettiamo a deciderlo...
La comandanta beve un misterioso caffè in pozzetto, e si guarda in giro con l'occhio di chi non abbia ben chiaro dove debba guardare per capire una volta per tutte dove sia, chi sia, e soprattutto perché mai sia proprio in quel buffo posto lì.

La caletta, o meglio calona (era piuttosto massiccia) si mostra per quello che è alla luce del mattino: un grossopostoperattraccareallenoveedelmattinodopoaverbolinatotuttoilgiorno,
MA, oh che bel Ma, ci dà la possibilità di vedere come sia fatta Maiorca dove-non-è-Palma: una grossa isola mediterranea, dall'aspetto piuttosto ruvido e florido.
Siamo circondati da pini, per esempio!
Non è soltanto una strameta per turisti, quindi! (questa è la nostra psicosi nautica più grave, e ce ne rendiamo perfettamente conto. Ma tant'è: a noi il fatto che il XIX secolo sia finito ci dispiace, uffo!)

Forti di questa nuova consapevolezza, quatti quatti ci prepariamo i cappuccini, poi ognuno si dedica ai propri ultimi scampoli di tempo libero 
La Comandanta si incerotta
Il Comandante traccia rotte (che oggi stiamo seguendo con precisione millimetrica)
Io faccio ginnastica (embè?)
poi si esce, e come di dovere prima di una vera ed incredibile traversata verso la Corsica (Minorca a questo punto la saltiamo) si prega.

"LA PREGHIERA DEL MARINAIO CHE DAVVERO NON NE PUò PIU'"

Oh dio dei venti
Lo sai che non ti ho mai chiesto nulla di incredibilmente particolare
Lo sai che ho sempre umilmente accettato ogni tua scelta
Anche la meno chiara ai miei occhi di mortale
Lo sai che non mi sono mai davverodavvero lamentato
(anche se a volte, puoi capire: la stanchezza...)
Sai anche che ho sempre tifato per te
E mai ho degnato di uno sguardo il dio delle correnti
Oppure il dio dei temporali (me ne fo' beffe, AHAH)[qua risatina poco convincente]
E nimmanco la dea delle rotte!
Sempre te, proprio guarda te te te, non vedo altrimenti che te, viva te!
Ehm.
Oh dio dei venti!
Oh dio dei venti!
GIOVANNI!
Ascolta la mia supplica!
Per stavolta, per quest'unica, piccola volta,
Giovanni...
Giovanni: sai già!

Qui facciamo risaltare due fatti FONDAMENTALI nella nautica:

Fatto Fondamentale Numero #1: è utile sapere che il dio dei venti all'anagrafe si chiami, dai secoli dei secoli, Giovanni (Giuàn, o Giuanìn, secondo alcune tradizioni minori), torna anche utile.
Provate voi a sentirvi implorare da migliaia di generazioni di questuanti che vi chiedono robe assurde, mentre siete in bagno, o vi cucinate le trenette al pesto, o vi state guardando la finale dei Tre Nazioni, e sbagliano anche a chiamarvi per nome!
Le prime volte passi, ma dopo un po' dà fastidio, cribbio!

Fatto Fondamentale Numero #2: la richiesta vera e propria NON viene espressa.
A malapena viene pensata.
Sicuramente MAI ESPRESSA A PAROLE!
L'ingegnere più razionale, il filosofo più sprezzante, l'illuminista più illuminato, messo al timone di un qualsiasi natante diventa più scaramantico del Mago Otelma.
MAI si preannunci l'ora o addirittura il GIORNO dell'arrivo (taluni, ma a mio parere eccedono, glissano anche su mese ed anno: i soliti invasati, li trovi ovunque)
E MAI si scriva nemmeno, sul Giornale di Bordo o chiccachè, LA META!
(infatti il comandante non lo fa)
MAI!
MAI E POI MAI!
E soprattutto MAI avanzare richieste di alcun tipo concernenti
-condizioni meteo
-disponibilità portuali
-tenuta del natante
-avvistamento animali esotici
-durata delle stive
-sopravvivenza di uno o più elementi dell'equipaggio
-etc etc etc.

E se il dio è un dio serio, capirà.

Bene, amiche ed amici e parenti e colleghi ed acerrimi avversari storici e qualunque nome di categoria voi vogliate affibiarvi in relazione con me: 
vi saluto!
Siamo ora al traverso di Minorca (bassa! brulla! INTERESSANTE! C'è da tornarci!)(per lo meno è quello che intravedo tra le nebbie della miopia: ma chi può dire cosa io stia realmente guardando? I comandanti tacciono e sogghignano...) , e tra poco cominceranno le famose 270 miglia che ci separano dalla Punta della Revellata, e come è ovvio Giovanni ci ha ascoltato:
il vento è di prua (precisa)
il vento è scarso
il vento è freddo
il cielo è nero, per inciso

Si va a motore da stamattina, ma chissà, chissà!

Vi amo e vi saluto
Mr. Bonden

p.s.: "Quali sono le tre cose meno utili su di una barca?
Una scala a pioli, una carriola ed un ufficiale di marina"
Antico Proverbio Nautico

p.p.s.: "Meno roba hai addosso, meno roba si bagnerà"
Perla di saggezza mia, assunta a motto di Shaula 3

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Last Update: 25/03/2007