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Diario di Bordo #6: Diàbasis o Grigliata? AH DUBBIO, ATROCE DUBBIO!!!
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-Lorenzo!
-...eh?
-Guardami in che direzione punta quel motoscafo! Ci viene contro!
-...Motoscafo?
-Si!
-...Quale?
-QUELLO!!! MA NON LO VEDI?!? SEI CRETINO!?!
-...Comandanta?
-EH???
-Quello è uno scoglio.
-Ah.

Questo il primo giorno, martedì 9

-Hey! Guarda quante bandierine in acqua! Galleggianti per le reti dei pescatori!
SBONK!!!
-...appunto.

E questo è il SECONDO giorno, mercoledì 10

Il terzo è oggi, ci siamo attraccati da poco, quindi STANDO ALLE APPARENZE ancora non è successo nulla...

Attraccati?
Mais bien sur!

Dopo aver incrociato, nell'ordine:
-Senhora de Agonia
-Penedo de Saudade
-Mar dos Condenados
-CABEZO DO MORTINHO!!!

No, no aspetta...
Hortinho, non Mortinho!
Arrivato a quel punto uno confonde, e dopo Agonie di Malinconici Condannati comincia a veder scivolare, in forma di galleggianti per reti da pesca, anche piccole teste di piccoli morticini, ecchecca**o!
A furia di apotropaiche stoccacciate m'è venuta l'orchite!

E comunque ne sono convintissimo: hortinho, in lusitano, come significato non si allontana di molto da "Quella carissima persona con la quale ho passato momenti incredibilmente significativi durante tutta l'età dello sviluppo ma che purtroppo ha troppo presto lasciato questa valle di lacrime, ahimè quale nostalgia ora provo: 
penso gli dedicherò questo tratto di mare, così da poterne soffrire ogni volta che passerò di qui. Che bella ma tristissima idea che ho avuto."...

Morti e mortinhi a parte è così che è finalmente cominciata (e per il momento finita) la diàbasis seria, duecento miglia fino a (si mormorava sottocoperta) Lisbona, oppure Cascais, che Lisbona da un punto di vista portuale è un po' una cippazza.

(diàbasis è viaggio-verso-il-basso, ad uso di chi non ha fatto Le Scuole Grosse)

A dire la verità i piani erano un po' vaghi sin dall'inizio: siamo velisti fancazzisti, magari su questa costa DIRITTA E PIATTA COME UN FERRO DA STIRO vediamo una rada, o un porticciuolo, o una caletta TERRIBILMENTE PITTORESCHI e ci spalmiamo lì come procioni a prendere il sole.

Sole che ha smesso di latitare STAMATTINA. (9 agosto 2005, Oceano Atlantico: sono color ricotta.
"Prendevi il sole?" "A insulti")

Sole a parte, anche di VEDERE non se ne parlava!

Ah, il Velismo Atlantico: ho deciso di non fare mai più un uso così sconsiderato della crema solare senza prima aver dato fondo a tutta l'aruspicina possibile ed immaginabile, comprensiva di:
1-consulto di oracoli locali e non. Qui vantano ovunque delle (obiettivamente bruttissime) Madonne-Di-Roccia-In-Cima-A-Una-Roccia: magari a qualcosa serviranno, che ne so!
2-sacrifici agli dei della sfiga, che sono molteplici e pignoletti.
3-danze rituali con verdure di stagione infilate in posti inopportuni.
4-meditazione di qualche ora appeso a testa in giù in cima all'albero
5-USUALE BESTEMMIA!!! (a scelta et ad libitum)

Si, è SUCCESSO: mentre molliamo gli ormeggi c'è un po' di sole (e di vento) e Il Mozzo cosa fa?

Si mette la cremina, lo sciagurato finocchietto!!!

Eppure lo sa che porta una rogna carpiata con doppio avvitamento (e fiocchetti, fiocchetti gialli e rosa qua e là), lo sa!

E' anche la terza volta che si attira lo scorno atlantico con queste leggerezze, uno si aspetta che un bravo ragazzone intelligente e sveglio CAPISCA, si regoli...

Certo!
Tempo di aver superato il famoso scoglio-a-motore tanto temuto dalla Comandanta, ed il vento, dopo mezz'ora di bordi un po' de chi e un po' de là, ha cippato di colpo, ed il cielo si è pressochè coperto del tutto, accennando qualche battuta del Requiem K.626.
...lacrimosa....

Dopodichè ha piovuto, o spiovincolato, più o meno per tutta la giornata,
alè!
Ma a ZERO nodi.
Fissi.
...laaaaacriiiimooooosaaaa...

Vento: agente atmosferico proveniente da prua.
Si sa.
Ora, però, lungo la costa del Portogallo, che noi costeggiavamo andando a Sud, da che mondo è mondo il vento proviene SEMPRE, IRREPARABILMENTE, SENZA APPELLO da un'unica e sola direzione: NORD.
Dramma!!!!!
Come avrebbe potuto portare avanti la sua millenaria tradizione di boffata costantemente frontale, in una situazione così irregimentata di obblighi di fronte al mondo, alla storia, alla meteorologia tutta?!?
Niente di più facile: nel panico, per risolvere, si è semplicemente suicidato.
Vento: agente atmosferico proveniente da prua. Quando se la sente.

LAAAAAACRIIIIIIIIIIMOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAA!...

Lacrimosa a sprazzi, in realtà: qualche soffiatina decente e soprattutto qualche benefico raggetto me lo sono anche preso, ieri (non si nota molto, ma è più una questione di soddisfazione intellettuale che melatoninica).
Del resto questa volta invece della solita protezione V E N T I ho usato una MOLTO MENO ARROGANTE otto, il che ha marcatamente influito sulle condizioni meteorologiche.
La prossima volta parto diretto col doposole.

Ma poi si sa che la diàbasis serve anche a questo: si salpa alla Cerca del Sole!

C'è qualcosa di minacciosamente eroico, nel mio bisogno di bagnetti e tintarelle: sparatemi.

Però il sole l'abbiamo trovato: si schioppa da queste parti!

Siamo salpati, comunquessia.
Da dove? E dov'è che siamo arrivati?

Oooooh, l'altro giorno, tra Finistère, Finisterre e Camarinhas ho dimostrato le mie mirabolanti competenze come geografo: vediamo come me la cavo con la storia! (se mi va male anche questa la prossima è chimica&biologia e li son ca**i per tutti)

E quindi ecco BAYONA, il punto di partenza!
Intrufolata nella Ria de Vigo, Bayona si presenta come un porto piuttosto squallidino, ma ENORME, antistante una cittatina che pare un elegante melange tra Jesolo ed Arenzano (il centro storico - una stradina, e piena di tipici-ristorantini-tipici - non è malaccio, tuttosommato: abbastanza piratesco).
Un posto così cosa c'entra con la storia?

Non molto, ma l'orgoglio locale (a La Corunha c'hanno Maria Pita, qua si dovevano pur inventare qualcosa, poveracci) è l'essere stata la Prima meta d'arrivo del viaggio di ritorno di Pinzòn nel 1493 dopo la descobierta del nuevo mundo.
Evviva evviva.
E' arrivato proprio qua, poi sul fatto che cinque minuti dopo se ne sia andato per i fatti suoi non stiamo a fare troppo i pignoli su!

Attrazione principale dell'urbe: concerto dei Suenho de Morfeo.
Orgia di gordarillas tutte desiderose di spendere tanti bei 10 eurini per questo complessino rock-pop gallego, in fondo non male e piuttosto famoso, pare: i manifesti della serata li avevo visti addirittura giorni fa alla Corunha, ed in strada tutti canticchiavano con invidiabile precisione.

Vabbeh, vita vissuta.
Siamo salpati senza troppi rimorsi.

Tempo di superare il Rio Minho, vale a dire una volta entrati in Portogallo (Geografia Vs. Lorenzo: 3 a 1, tiè!), fatto bellissimo oltre ogni misura umana, ed i rimorsi per lo sterminio entomologico (TUTTE!!! TUTTE LE HO SECCATE, LE MALEDETTE!!! PURE RAMBO!!!!) improvvisamente hanno seriamente minacciato il mio già fragile equilibrio interiore.

Ho quindi ritenuto saggio dedicare il mio tempo a recitare il sutra del loto fino a esaurimento scorte.

Nam hyo ho renge kyo, nam hyo ho renge kyo, nam hyo ho renge kyo...

Le probabilità che i Comandanti di comune accordo mi scaraventassero in acqua erano vertiginose!
Action this day!!!!

E sarebbe stato d'altronde un lieto passatempo, qualcosa da fare per lo meno: reti da pesca (e relativi pescherecci) a parte, guardando a sinistra si poteva serenamente sospettare di star costeggiando l'isola di Avalon, considerata la nebbia...

Affascinante, mistico, mitologico, educativo!... Ma la morchia in acqua disilludeva rapidamente.

Il vento, in serata, riesce ad ingannarci un'altra volta: addirittura (mentre il Vostro è al timone) tiriamo giù la randa e procediamo col solo fiocco.
Risultato ottenuto: barca ingovernabile e risatina cosmica da parte degli Dei Della Sfiga Nautica, sempre attenti e puntuali, che tempo un'ora (di augusto tritamento marronico) fanno scomparire il ventarello tanto atteso.

Lorenzo si guarda quattro o cinque stelle cadenti, si autoaugura un felice onomastico poi scende a dormire.

I Comandanti attaccano il motore.

Se ne riparla domani.

AAAAALT!
LA META! Mi stavo scordando!
Allora, sono riuscito a farmi soltanto un giretto perlustrativo ed il posto ("il posto", come si sospettava, è ovviamente Cascais)sembra piuttosto interessante, o pittorescocaratteristicointrigante o quello che volete voi:
io approfondirò in seguito.
Con la Storia se la cava a spanne anche lui: Umberto II, ultimo re d'Italia, è venuto a vivere qua una volta esiliato.

Guadagnandoci l'onore di essere trasformato nel nome di una strada, Avenida Rei Humberto de Italia. Fine. 'faaaaaaaaaaaascinante!

Bene, è ora di pranzo, as usual, fatto che mi attrae in maniera come sempre inusitata!

Quindi vi saluto
Viva i puffi!

a presto
il vostro affezionatissimo
Ciccioformaggio

p.s.: Accanto al porto (NEL porto sarebbe più appropriato, ma l'immagine ancora mi turba) c'è una spiaggetta, tracimante bagnanti felici (visto il colore dell'acqua avrei dovuto cercare I Tre Vichinghi: dopo torno e guardo meglio!), e sopra la spiaggetta una specie di piazzetta.
Dentro alla piazzetta tanti tanti ometti stanno allestendo delle baracchette, con dei tavolinetti e mille ombrellonetti, ED UN PROFUMO DI GRIGLIATA CHE STAVO CADENDO PER TERRA A RINGRAZIARE SHIVA, KRISHNAMURTI, GANESH E KITAMMUORTE PER QUESTO DONO RELIGIOSMICO!!! VIVA L'ALIMENTAZIONE IPERCHIATTA DEI LUSITANI!!!
p.p.s.: ...e stasera ci vado, tiè!

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Last Update: 25/03/2007